Corona (Mauro) contro Fazio: “Che Tempo che Fa è un suo feudo. Invita chi vuole lui”. E quindi?
La domanda è una sola: Fabio Fazio sarà libero di invitare chi vuole nel suo programma?.
Mauro Corona cerca visibilità e la ottiene: annuncia alla stampa che presto si leverà ‘dalle pall*’ e conquista una telefonata di Cruciani e Parenzo a La Zanzara di Radio 24. Tutta pubblicità, ovviamente, per lo scrittore/poeta/alpinista di Erto, cantore della natura e delle montagne, autore di 21 libri in 16 anni, premiato con il Bancarella nel 2011 e ora in libreria con la sua ultima fatica edita da Chiarelettere, Confessioni ultime.
La ‘mossa’ dell’addio funziona, dicevamo, e porta a una lunga chiacchierata in stile ‘zanzara’ nella quale Corona (Mauro) precisa che scomparirà tra 8 mesi (perché fino ad allora ha già un’agenda fitta di appuntamenti), che non vuole suicidarsi, ma “finire come Robert Walser in un manicomio, il manicomio della natura” aggiungendo che “…come lui morirò il giorno di Natale perché non sopporto più questo combattimento ad armi impari per stare a galla“.
Il ‘combattimento ad armi impari’ è (evidentemente) il ‘mercato’ editoriale e delle promozione tv. I suoi strali sono tutti per Fabio Fazio, reo di non averlo mai invitato a Che Tempo Che Fa. L’accusa? Fazio invita solo quelli che gli stanno simpatici. ‘L’aggravante’ è che un passaggio da Fazio fa vendere copie e questo piacere lui non l’ha mai avuto. Per Corona questo ‘non è servizio pubblico’:
Se fai un passaggio da Fazio magari vendi 300.000 copie. Ma Fazio prende chi vuole lui, se gli stai sulle palle non ti chiama, questo non è servizio pubblico. Non mi vuole e non sono mai andato, gli sto sulle palle perché gli dico quello che penso. Visto che lui recita, fa il buono, forse teme uno scontro, non lo so. Una mafia? No, Cruciani, non me lo farai dire che quella di Fazio è una mafia, sennò mi arriva una querela e poi gli avvocati e il resto… Diciamo che è un feudo. tanti avrebbero diritto di andare lì e parlare del loro libro, invece entrano in pochi.
Beh, considerato che Che Tempo Che Fa è un programma tv e non di uno spazio dell’accesso non vedo quale sia lo scandalo: un autore tv sceglie chi invitare e con chi parlare. Se poi si vuol ragionare sull’eventuale peso delle case editrici nelle ospitate tv questo è un altro discorso, che Corona ‘sfiora’ con il suo ‘piglio diplomatico’:
Non posso fare dei nomi, tutti gli editori sono delle associazioni a delinquere ma io ho bisogno di loro per pubblicare un libro. Sono loro a decidere se promuovere un autore o affondarlo.
E dopo aver pubblicato 14 libri con Mondadori e uno con Feltrinelli sa cosa vuol dire collaborare con grandi case editrici. Corona aggiunge anche che
i premi letterari sono tutti concordati. Come fanno a scegliere i cinque finalisti su centinaia di titoli? A chi vogliono far credere che leggono duecento libri, se neanche nella loro vita li hanno letti? Io sapevo un mese prima chi vinceva lo Strega e il Bancarella.
E visto che lui ha vinto il Bancarella nel 2011 è truccato anche il suo? Vabbè, ma non ci interessa.
Torniamo alla questione più squisitamente ‘tv’. Nella lunga filippica a La Zanzara, Corona mostra tutta la sua lucida consapevolezza delle strategie di marketing tv. Si lamenta del mancato invito da Fabio Fazio, ringrazia la Bignardi per le cinque ospitate a Le Invasioni Barbariche (“è stata l’unica a farmi vendere i libri, avrò sempre rispetto e stima per lei, ma son andato già cinque volte, ora basta sennò si fa sempre la stessa cosa“), ma snobba Augias (“Va in un orario che non vale un caz*o, se vai in tv devi approfittare degli orari giusti”) e la rubrica di Alain Elkann (“Presenta se stesso, non i libri“).
Morale della favola? Beh, l’impressione è che a Corona non vada giù il mancato passaggio a Che Tempo Che Fa: mah, forse spera che tanto bailamme spinga Fazio a invitarlo. Ne vedremmo delle belle…