Concerto Primo Maggio su Rai 3, censurati baci gay e canzoni ‘volgari’?
La denuncia arriva dal presidente di Arcigay, Flavio Romani, critico verso lo show in onda in diretta su Rai 3.
La Rai avrebbe impedito a quattro coppie gay di baciarsi in diretta come invece previsto dalla scaletta del Concerto del Primo Maggio, trasmesso come tradizione live su Rai 3. E’ questa la denuncia che arriva dal presidente di Arcigay, Flavio Romani, con un comunicato rilasciato sul sito dell’associazione.
“Sei coppie, due formate da gay, due da lesbiche e due da eterosessuali, avrebbero dovuto salire sul palco del concerto del Primo Maggio assieme agli Stato sociale e baciarsi ma la Rai lo ha impedito”
si legge nella nota diffusa poco fa dall’Arcigay a concerto ancora in corso.
“Le coppie erano già nel retropalco e avevano già firmato le liberatorie di rito quando l’organizzazione ha comunicato loro che la Rai non intendeva mandare in onda quel contenuto essendo la trasmissione ancora in fascia protetta. Una censura insensata, che tratta l’omosessualità come una cosa oscena, impresentabile. Un atteggiamento inaccettabile, che nella tv pubblica, quella pagati anche con le tasse delle persone gay e lesbiche, rende invisibile un pezzo di Paese, proprio sul palco del Primo Maggio dove la parola diritti dovrebbe avere un significato particolare. Chiediamo ai vertici delle sigle sindacali, che organizzano la manifestazione, di prendere le distanze pubblicamente dall’atto discriminatorio della Rai”,
ha aggiunto Romani cui la Rai ha immediatamente risposto con una propria nota nella quale si legge che la tv di Stato non sapeva nulla dei baci gay ed etero sul palco.
Nel comunicato, infatti, si legge che
“In merito a quanto afferma il presidente dell’Arcigay, Flavio Romani, su un presunto divieto da parte della Rai di far salire sul palco del Concerto del Primo Maggio alcune coppie omosessuali che si sarebbero dovute baciare durante l’esibizione del gruppo Lo Stato sociale, l’azienda precisa di non aver saputo nulla della questione e di non essere stata coinvolta in alcuna decisione in proposito da parte degli organizzatori dell’evento”.
Organizzatori che dal canto loro parlano di momento non adeguatamente provato e per questo tolto dalla scaletta: questo il commento di Massimo Bonelli affidato a un’ulteriore nota stampa nel quale si legge che non c’è stata
“nessuna censura nei confronti de Lo Stato Sociale. Semplicemente la parte relativa all’uscita sul palco delle sei coppie gay non era stata provata prima e quindi gli autori non se la sono sentita di mandarla in onda”.
Non sarebbe l’unico caso di censura avvenuto ai danni de Lo Stato Sociale. Il gruppo ha dichiarato di essere stato oggetto anche di una censura relativa al proprio testo. In programma infatti c’era la loro Mi sono rotto il cazzo, ma sarebbe dovuta andare in onda in fascia protetta:
“Ci hanno spiegato che la nostra esibizione cade poco dopo le 22, dunque ancora in fascia protetta, e dunque niente parolacce: abbiamo dovuto rinunciare. La censura è sempre una cosa medioevale, non dovrebbe mai accadere ma noi l’abbiamo subìta e con nostra sorpresa nel Concertone del Primo Maggio”
ha commentato Alberto Cazzola, voce e bassista del gruppo, come riportato da Repubblica.
Quel che non (mi) è (ancora) chiaro, però, è se i baci fossero previsti nell’esibizione Mi sono rotto il cazzo, se pertanto siano saltati per la cancellazione del pezzo causa turpiloquio o se siano stati i baci a far saltare il brano dalla scaletta. Comunque sia, di turpiloquio se ne sente mediamente di peggio in fascia protetta, e non su Rai 3 durante il Concertone.