Commissariare la Rai? D’accordo Pd e Terzo Polo. Usigrai: «Da commissariare ci sembra solo la politica e la sua invadenza».
L’ipotesi di un commissario straordinario si fa strada nei partiti: il Pdl è contrario. Ma l’ultima parola spetta a Monti. Cosa deciderà il governo?
Rai, che sarà di te? L’ipotesi di un commissariamento – vista l’impossibilità attuale di trovare un accordo sulla governance del servizio pubblico – era stata lanciata, fra le righe, da Pierluigi Bersani (Pd), che aveva detto:
Con la governance attuale una persona autorevole è destinata solo a perdere autorevolezza perché nessuno può fare i miracoli. Si faccia una nuova governance, più adatta ad un’azienda che deve competere, nel frattempo si nomini un commissario, ma si cambi passo. Se non si fa così e non si mettono fuori i partiti noi non partecipiamo».
Ieri, Gianfranco Fini (Fli) aveva parlato molto più chiaramente:
«Monti proceda con il commissariamento della Rai se lo ritiene necessario e metta i partiti di fronte alle loro responsabilità».
Prontamente, Pierferdinando Casini (Udc) ha rincarato la dose:
«Sono totalmente d’accordo con Fini che ha parlato a nome del Terzo Polo».
E così, Matteo Orfini (responsabile cultura e informazione del Pd) si è aggregato al coro:
«Sono importanti e positive le parole del presidente Fini e di Pierferdinando Casini: l’annuncio del passo indietro del Terzo polo sulle nomine Rai va nella direzione giusta. Siamo certi che presto anche il Pdl farà la stessa cosa, comprendendo che il tempo della lottizzazione è finito per sempre, con buona pace di Gasparri. Una riforma si può fare in tempi brevissimi, così da dare alla Rai nuove regole prima che sia troppo tardi e in tempo per la scadenza del Cda. Se invece prevarrà l’ostinazione del Pdl nell’imporre veti e nell’impedire una riforma, come da tempo sosteniamo, il governo ha il dovere di intervenire e il commissariamento è uno strumento più che praticabile».
Ma il Pdl, per il momento, non ci sta. E non ci sta nemmeno l’Usigrai.
Carlo Verna, il segretario del sindacato, ha commentato molto duramente questa presa di posizione dei partiti:
«Da commissariare ci sembra solo la politica e la sua invadenza. I conti e il loro risanamento non sono la questione Rai, ma la conseguenza della questione Rai. Basta leggere una tabellina pubblicata qualche giorno fa da Il Sole 24 ore per comprenderlo chiaramente. Se testiamo la salute del servizio pubblico italiano dagli ascolti c’è circa un dieci per cento in più rispetto a quelli inglese, francese e tedesco, nonostante Rai fruisca del canone piu’ basso (nel 2010 Italia 111, Inghilterra 169, Francia 123, Germania 216)».
L’ultima parola, comunque, spetta al Governo. Si attendono, dunque, esternazioni ufficiali da parte di Mario Monti. Esternazioni che non potranno tardare molto.
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