Comic-Con 2014 – 24: Live another day, il panel. Kiefer Sutherland: “Vado sempre meno al cinema, la tv ha grandi show”
Al Comic-Con 2014, Kiefer Sutherland e Jon Cassar hanno parlato di 24, di come sia stato girare a Londra, e di come la televisione sia cambiata in questi anni grazie alle serie tv
Non si è parlato di una possibile nuova stagione al panel del Comic-Con dedicato a 24, dopo il successo di 24: Live another day. Ma si è parlato della possibilità di fare un film tratto dalla serie tv in onda sulla Fox, dopo lo stop alla pellicola di qualche tempo fa ed il ritorno in tv. Jon Cassar, produttore esecutivo dello show, ha garantito che “ne stiamo ancora parlando”, anche se non c’è nulla di ufficiale. Kiefer Sutherland, presente al panel, ha voluto spiegare quanto sia stato complicato decidere il finale della miniserie.
-Attenzione: spoiler sul finale di 24: Live another day-
Alla fine dell’ultima puntata, Jack Bauer (Sutherland) viene catturato dai russi, in cambio di Chloe (Mary Lynn Rajskub), verso una destinazione misteriosa. “Abbiamo discusso tante idee per quel finale”, ha detto Sutherland, “ed in un certo senso abbiamo trovato un escamotage perchè è difficile trovare un finale”. L’attore spiega che gli autori avevano in mente un altro finale:
“Jack avrebbe potuto tirare una granata e far esplodere l’elicottero russo”.
Jack, invece, è ancora vivo e potrebbe tornare in televisione: la Fox, negli scorsi giorni, aveva detto di pensare ad una nuova stagione della serie. Intanto, Sutherland si dice contento di lavorare sul piccolo schermo, avendo capito prima di altri colleghi provenienti dal cinema che la tv aveva tanto da dare:
“Quando ho iniziato si pensava che chi fa tv è finito. Parte della paura di fare televisione è che devi interpretare un personaggio per tanto tempo. Ora puoi sviluppare un personaggio, che cambia. Sono un grande fan dei film ma vado sempre meno al cinema. Guardo Ray Donovan, Game of Thrones, ci sono tanti grandi show”.
A proposito di 24: Live another day, Sutherland ha notato le differenze tra girare a Los Angeles e girare a Londra:
“A Los Angeles, un poliziotto può dirti ‘qui non puoi camminare’, a Londra no. La gente è molto chiara sui propri diritti: ‘Il marciapiede è mio, l’ho pagato io’. “
Una difficoltà che gli autori hanno incontrato è stata nell’utilizzo delle armi: a Londra, le regole sono molto più severe che in America:
“E’ stato difficile. Hanno un sacco di regole. La questione delle pistole è stata un vero problema”.
D’altra parte, l’attore osserva che lavorare in una città come Londra è stato molto bello, grazie anche ai luoghi in cui si è trovato a recitare:
“Jon ed io abbiamo avuto un momento in cui stavamo girando sul Tamigi ed abbiamo pensato alla storia, dalla sconfitta dell’Armata spagnola ad oggi. Ci sono dei luoghi importanti in Inghilterra, dove abbiamo girato”.
Una soddisfazione che potrebbe portare ad una nuova stagione di 24. Che sia girata in Europa o in America poco importa, fin quando Jack Bauer sarà pronto a combattere contro i nemici come ha sempre fatto.