Comedy Club, la comicità come non la rivedrete mai più
Bye bye Comedy Club (poi non ditevi che non vi avevamo avvertiti). Perdonateci il tedio quotidiano su questo programma, ma una debacle così merita qualche scampolo di sadismo… Dopo gli ascolti deludenti registrati nella puntata d’esordio (1.532.000 spettatori con il 6,96% di share), Italia 1 ha deciso di sospendere sul nascere l’esperienza più avvilente dei
Bye bye Comedy Club (poi non ditevi che non vi avevamo avvertiti). Perdonateci il tedio quotidiano su questo programma, ma una debacle così merita qualche scampolo di sadismo…
Dopo gli ascolti deludenti registrati nella puntata d’esordio (1.532.000 spettatori con il 6,96% di share), Italia 1 ha deciso di sospendere sul nascere l’esperienza più avvilente dei revival anni ’80. A mettere le mani avanti per rinnegare il misfatto compiuto, l’eliminato Alessandro Cecchi Paone che, ospite a Verissimo, ha ribadito quanto i reality siano una porcata e far ridere non rientri nel suo mestiere. E mentre il popolo della rete è in lutto per l’addio alla gnocca dei sorteggi (se la affiancassero alla Gatta Nera del Mercante in Fiera?), la Panicucci firma il suo testamento mediatico. In fondo, dovevano essere preparati dopo i flop di Starflash e Suonare Stella, soprattutto quando hanno confermato Jerry Calà, già artefice del tracollo di Raidue.
Lo show si è rivelato un’ incognita fin dall’inizio, come dichiara Luca Tiraboschi:
Fa parte del lavoro di Italia 1 sperimentare e quindi, e’ nel computo delle cose, anche rischiare di sbagliare. L’idea di proporre un laboratorio della comicita’ mi era subito piaciuta. L’ho reputata nuova e, allo stesso tempo, parimenti ambiziosa. Questa volta, contrariamente al solito, non e’ andata bene. Il pubblico della rete ha dimostrato di non gradire i contenuti di questa nuova proposta. Ne prendo atto, nell’enorme rispetto del patto che da tempo abbiamo stipulato con i telespettatori di Italia 1. Sospendiamo, percio’, questo percorso, ma certamente non il desiderio di seguire ancora strade non battute.
Certo che parlare di “strade non battute” per un varietà che non fa ridere è già “tutto un programma”…