Com’è umano lui, fiaba comica che rende il giusto ricordo a Paolo Villaggio (e che non dimentica la moglie Maura): la recensione
Non il solito biopic, per celebrare una figura anticonvenzionale come quella di Villaggio: Com’è umano lui ci ricorda l’importanza di credere in se stessi e di avere qualcuno che ci convinca a farlo
Un racconto non troppo privato, ma neanche troppo legato al già noto, disseminato di citazioni neanche difficili da cogliere, siate fan sfegatati o no delle maschere portate alla ribalta da Paolo Villaggio: Com’è umano lui, andato in onda questa sera, giovedì 30 maggio 2024, su Raiuno e RaiPlay, porta in tv un’operazione a metà tra il film biografico e la commedia, rendendo difficile la distinzione tra fiction e realtà e consegnando al pubblico un omaggio onesto e tenero di uno dei più grandi attori dello spettacolo italiano.
Com’è umano lui, la recensione
Com’è umano lui preferisce mettere in luce non tanto gli eventi, ma il contesto in cui il genio comico di Paolo Villaggio è riuscito a sbocciare. Un contesto non facile, in cui lo scarso sostegno della famiglia, le necessità di dover trovare un “lavoro serio” per mantenere i propri figli e l’insicurezza probabilmente avrebbero affossato l’estro creativo di chiunque altro. Ma non di Paolo Villaggio.
La fiction ci racconta questo, ovvero come il protagonista sia riuscito a sopravvivere ad anni di noiosa ordinarietà proprio grazie alla sua visione del mondo fuori dagli schemi. Seppur soffermandosi su quei dettagli della sua vita che non tutti conoscono, il film-tv li rende accessori a un racconto che sembra in realtà volerci svelare altro, ovvero una tenacia e una passione che neanche lo stesso Villaggio pensava di avere, e che solo una persona riesce a rivelare ai suoi stessi occhi.
Perché Com’è umano lui non ha un protagonista assoluto, ma ne ha due: Paolo Villaggio non sarebbe diventato Paolo Villaggio se non avesse avuto al suo fianco la moglie Maura, la prima a credere nel suo talento e a sostenerlo man mano che intorno a lui cominciavano ad arrivare le prime proposte. Il film-tv diventa un affare in famiglia, complice anche il fatto che alla sceneggiatura hanno collaborato Elisabetta e Piero Villaggio, figli della coppia, che hanno saputo fornire i giusti dettagli e consigli affinché la rappresentazione dei loro genitori non sembrasse una copia di cose già viste. Obiettivo raggiunto anche grazie ai due interpreti Enzo Paci (sorprendente nei panni non facili di Villaggio) e Camilla Semino Favro.
Da biografia a fiaba comica, in cui il messaggio di fondo diventa tanto evidente quanto romanticamente necessario, il passo è breve: Com’è umano lui rende omaggio a Paolo Villaggio offrendo una storia anticonvenzionale rispetto agli altri biopic, ricordandoci che dietro un grande talento ci deve essere sempre un grande supporto, una grande fiducia e una grande sicurezza nei proprio sogni. Se ci sono, il resto viene da sé, e la vita può essere goduta come un buona frittata di cipolle e una birra gelata.