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Come uccidono le brave ragazze, recensione: più giallo che teen drama; la serie su Netflix scorre veloce (ma potrebbe essere un difetto)

Tratto dal primo di una serie di romanzi di Holly Jackson, la serie Bbc (distribuita da Netflix) sfugge dal confronto con gli altri teen drama per abbracciare la più classica dinamica dei gialli whodunnit e cold case

6 Agosto 2024 11:04

Estate, tempo di gialli. Si sa: i misteri si risolvono meglio quando fuori c’è caldo e cerchiamo di rinfrescarci tra i brividi di un colpo di scena ben orchestrato prima di raggiungere la soluzione di un caso. Sicuramente, la distribuzione estiva di Come uccidono le brave ragazze da parte di Netflix sta aiutando a decretare il successo della serie tv inglese (non originale Netflix: è stata ordinata dalla Bbc, che l’ha distribuita in patria nel giugno scorso), balzata al primo posto della Top Ten delle serie tv più viste in Italia. Ma se questa serie sta piacendo così tanto, è anche per la sua semplicità e scorrevolezza di visione.

La trama di Come uccidono le brave ragazze

Tratto dall’omonimo romanzo di Holly Jackson (edito in Italia da Rizzoli) e primo di una serie composta da tre libri e un racconto, la serie vede la giovane e brillante studentessa Pippa Fitz-Amobi (Emma Myers, Enid in Mercoledì) dedicarsi ad un caso che scosse la sua cittadina cinque anni prima, per produrre un contenuto da presentare all’Epq test, un importante esame utile per l’ammissione all’università.

Pippa decide di scoprire la verità dietro l’omicidio di Andie Bell (India Lillie Davies), di cui è stato accusato il suo fidanzato Sal Singh (Rahul Pattni): questi, dopo aver confessato tramite un messaggio sul telefono, si è tolto la vita. Ma per la protagonista il colpevole è un altro. Comincia così la sua indagine personale, affiancata da Ravi (Zain Iqbal), fratello di Sal. Un’indagine che, tra minacce misteriose e rivelazione sconcertanti, permetteranno a Pippa di scoprire il suo talento per l’investigazione.

Come uccidono le brave ragazze, recensione

Attenzione a pensare che questa serie sia rivolta esclusivamente a un pubblico teen: sebbene i personaggi siano tutti in età adolescente, Come uccidono le brave ragazze non va scambiato per una sorta di Skam che incontra La Signora in Giallo. Sorprendentemente (o a ragione, se consideriamo la quantità di teen drama e young adult degli ultimi anni con cui la serie si sarebbe dovuta confrontare), invece, questo racconto di formazione riesce proprio grazie alla forte contaminazione con la componente detection a diventare un prodotto rivolto soprattutto a un pubblico adulto.

A differenza di altre serie con protagonisti giovani o giovanissimi, qui non vengono veicolati valori né si cerca di spiegare ad un pubblico più grande come vivono le nuove generazioni. È vero che Pippa e i suoi amici, mano a mano che si scoprono i tasselli che porteranno alla risoluzione del caso dell’omicidio di Andie, sono costretti a fare i conti con una realtà più dura di quanto pensassero, ma il focus non è mai esclusivamente sulle loro reazione di fronte al cambiamento.

La serie Bbc preferisce una confezione più vicina al classico giallo whodunnit misto al cold case: qui è l’indagine a contare più di tutto il resto. Così facendo, Come uccidono le brave ragazze viene asciugata di tutte quelle dinamiche personali che solitamente servono ad allungare la trama e a raggiungere gli otto/dieci episodi a stagione. In questo caso, invece, sei episodi bastano e avanzano.

Questa scorrevolezza può però essere un’arma a doppio taglio: per chi non è particolarmente appassionato di indagini, la velocità con cui si succedono gli eventi è sicuramente un vantaggio che invoglia a finire la serie. Non ci sono deviazioni e lungaggini, nelle indagini di Pippa, personaggio pensato in modo da ben incarnare questa concretezza e necessità di andare dritti al punto (forse anche un po’ eccessiva, per una giovane ragazza, capace di intrufolarsi a feste segrete o nelle case dei sospettati con un po’ troppa facilità).

D’altro canto, però, a risentire è la profondità del racconto, che proprio per non deviare in sottotrame che potrebbero risultare fastidiose o confusionarie non si concede di approfondire il carattere dei personaggi, descrivendoli solo superficialmente. La stessa protagonista, nella sua intraprendenza e scoperta di un talento che non sapeva di avere, ne risente: Come uccidono le brave ragazze sembra avere solo grattato la superficie del carattere di Pippa. Un lavoro di maggiore approfondimento dovrà essere fatto in un’eventuale (ma probabile) seconda stagione.