Colorado 2012, l’ultimo programma Mediaset scritto da Silvio. Per Belen parcheggio incustodito
Torna Belen Rodriguez dopo i fischi di Amici. Tra i nuovi arrivi Michela Andreozzi e Barbara Foria.
Colorado 2012: le foto della prima puntata
Se non ci fosse Colorado il berlusconismo televisivo sarebbe definitivamente tramontato. Grazie all’unico varietà che Italia1 possa permettersi tanti comici rimasti raminghi nei palinsesti o scadenti da sempre trovano un investimento sicuro per finire di pagare il mutuo.
L’importante per tutti è sentirsi ggiovani in un programma per ggiovani, da chi ce l’ha nel Dna a chi ci prova senza troppa convinzione. Basti pensare a nuovi acquisti fuori posto come Michela Andreozzi e Barbara Foria, la prima perfetta per Macao e la seconda che sarebbe andata bene in un Convenscion del suo mentore, Paolini. Ironizzano su donne rifatte e uomini metrosexual manco fossero a La7.
Siccome Colorado è l’unico show a gettoni che passa al convento, giunto alla dodicesima edizione è diventato una stazione di servizio, un distributore automatico di pirlate a cui mancano solo i peti, ma che pure fa gola a tutti quelli a cui è andata male a Zelig.
Così la stessa Belen Rodriguez, che l’anno scorso vedeva in Colorado l’unico riscatto possibile dopo il clamoroso flop di Ciak, si canta, quest’anno sembra una a cui hanno dato il parcheggio avvisandola che rimarrà incustodito.
In attesa di scoprire che ne farà di lei Maria, la showgirl argentina retrocede nuovamente al ruolo di valletta. Nonostante, infatti, nei comunicati si faccia annunciare per prima, il suo ruolo di annunciatrice non è per nulla paragonabile a quello di spalla di Rossella Brescia (che solo a rimpiangerla mi vergogno).
La verità è che Belen senza scandali e coperta come un’orsolina, mentre le girano intorno gnocche a testa in giù o vestite da infermiere come nei b-movies, sa di inutilità pura.
A vedere succedersi gli sketch sembra di rivivere una parodia di Boris, quella in cui mettevano in scena la sitcom Troppo frizzante che tanto ammiccava alle triviali goliardate del Biscione.
Vogliamo parlare, poi, dell’alto tasso di gag aziendaliste, vedi la parodia del TgCom24, una roba troppo autoreferenziale da cui solo i Gem Boy e la sigla di Max Pezzali ci hanno salvato. Se c’è qualcosa che si salva a Colorado, poi, è proprio quell’inizio di nostalgia anni ’90 adattato ai tempi.
Per il resto la vera delusione resta Paolo Ruffini, l’eterna promessa del cinema come della televisione italiana che, a costo di impersonare in eterno il grullo, non riesce più a uscire dalla parte.
Il live della prima puntata
22.34 Esibizione canora: “Evviva la fuga”. Poi Belen presenta con euforia Barbara Foria. Hanno lavorato insieme a Pirati, nella cricca di Gregorio Paolini.
22.11 L’Andreozzi sfotte la chirurgia estetica, ma è troppo scritta come comicità la sua, per un distributore automatico di pirlate come Colorado. Sembra uscita da Macao.
22.04 Il più bello d’Italia: “Ma lo sai che la Marini dal vivo è sensibile dolce intelligente e magra magra magra?”. Ruffini: “Ma veramente?”. “Ma che cazz…”. L’altra è ancora più improponibile: “Mi hanno chiesto di presentare Domenica Cinque. ho dovuto rifiutare perché domenica 5 ho un matrimonio. ho chiesto se posso fare lunedì 6”. Ma vogliamo parlare dell’alto tasso di battute aziendaliste?
21.47 Come si dice benvenuto in cinese? “Salutame a sorete” Il suo telefilm preferito? La signora in giallo.
21.43 Ma che è, Troppo frizzante di Boris? La battuta è “lezioni di culinaria”.
21.40 I Fichi d’India presentati come straordinari, meravigliosi. Per me sono gli ultimi scampoli del berlusconismo (l’immagine la dice tutta). Ora dirigono l’hotel Colorado, ma le battute sono le stesse degli altri anni.
21.36 Pseudo-opinionisti intervengono dal pubblico per sfottere il pubblico parlante dei programmi TV. Ce n’è uno che soffre di amnesia e, quindi, ripete sempre la stessa cosa.
21.33 Parodia di Ikea che diventa Okea, con voce aziendale che dice di maneggiare con cura il pacco… e allude alla sega. Squallore estremo.
21.18 E’ arrivata mostrando come sempre le grazie. E portando in regalo la sigla di Colorado. Parte una coreografia con i ballerini che hanno i visi coperti dalla paletta con la faccia di Max Pezzali, interprete della sigla appunto.
21.15 Belen si fa attendere. Con Ruffini che dice: “Lei ormai è un brand, è una griffe”.