Home Colorado Colorado, Barbara Foria a Blogo: “La gente mi apprezza perché non sono volgare. La critica è necessaria nel nostro mestiere”

Colorado, Barbara Foria a Blogo: “La gente mi apprezza perché non sono volgare. La critica è necessaria nel nostro mestiere”

L’intervista di TvBlog alla comica napoletana.

pubblicato 17 Aprile 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 16:08

Barbara Foria è una delle protagoniste di Colorado, il varietà comico condotto quest’anno da Paolo Ruffini e Diana Del Bufalo, in onda su Italia 1, nel quale è presente nel cast fisso dal 2012.

Con i suoi monologhi, la comica napoletana analizza il rapporto tra uomo e donna, non lesinando osservazioni ironiche e irriverenti rivolte sia verso l’universo maschile che quello femminile.

La Foria, al momento, lavora anche a Leyton Orient, il talent show calcistico in onda su Agon Channel, condotto da Simona Ventura.

TvBlog ha intervistato Barbara Foria con cui abbiamo parlato delle sue attuali esperienze professionali.

Ovviamente, non potevamo non stuzzicare la comica partenopea anche riguardo le critiche alla trasmissione di Italia 1, e alla comicità popolare in generale, che non sono mancate nemmeno da parte nostra con le nostre dirette.

Di seguito, troverete tutte le risposte alle nostre domande.

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Sei presente a Colorado dal 2012 e sei tra le più apprezzate dagli appassionati del varietà comico di Italia 1. Quali sono i motivi per i quali il pubblico si è affezionato ai tuoi monologhi?

Credo per la semplicità e l’immediatezza. La mia è pura satira di costume. In un’epoca in cui la volgarità ha preso il sopravvento, penso che la gente mi apprezzi anche perché, pur spesso parlando di argomenti delicati, non risulto mai volgare. Nei miei monologhi parlo di situazioni comuni, la gente riconosce nei miei monologhi storie di vita condivisa su cui cerco di ironizzare con garbo e senza ricorrere alla volgarità. A tal proposito l’altro giorno mi ha scritto una ragazza che, dopo aver visto un mio monologo a Colorado che parlava di incomunicabilità uomo-donna, mi ha chiesto: “Ma che per caso conosci mio marito!?”. Il segreto del successo sta, a mio avviso, nell’essere quanto più autentici e rispettosi del pubblico e vedere bambini presenti ai miei spettacoli mi dà conferma che il lavoro che sto svolgendo sta andando nella giusta direzione e ne sono soddisfatta.

I tuoi monologhi si basano soprattutto sui lati “tragicomici” dell’amore e sul rapporto uomo-donna. Da dove prendi l’ispirazione?

Il vissuto di ognuno di noi è fonte di ispirazione così come per i pittori, i cantanti ed i poeti, anche per i comici. Ognuno di noi ha le sue storie ed i suoi problemi riconosciuti e riconoscibili, il mio lavoro non è altro che prendere queste dinamiche che tutti, più o meno, viviamo e talvolta esasperarle e talvolta invece raccontarle così come sono.

In tre aggettivi, come definiresti la tua esperienza a Colorado di questi anni?

Formativa, divertente, creativa e stimolante (Sono 4, va bene lo stesso!?).

Lavori anche a Leyton Orient insieme a Simona Ventura e non è la prima volta che ci collabori. Com’è lavorare con lei?

Se mi avessi chiesto, “Credi nella solidarietà femminile?”, ti avrei risposto sì, perchè ho avuto la fortuna di lavorare con Simona Ventura. Lavorare al suo fianco non è solo divertente e spassoso ma è una vera e propria scuola. Meglio di qualsiasi Master in comunicazione e spettacolo! Simona è una professionista e un caterpillar da cui si può solo imparare. E’ una donna eccezionale! Ho già collaborato con lei nel programma Cielo che gol! a Sky e quando mi ha richiamato per quest’esperienza albanese ho fatto i salti di gioia, dandomi prova di stima e di fiducia, con la possibilità di fare una bellissima esperienza in nuovo canale italiano con “residenza” all’estero come quello di Agon Channel.

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Quando è nata la tua passione per la comicità?

In realtà, credo che comici si nasca e non lo si diventi e come direbbe il grande Totò “io modestamente lo nacqui!”. Sin da piccola ho sempre avuto una spiccata verve comica e mi sono sempre distinta per quello che le maestre a scuola chiamavano vivacità, gli amici la definivano simpatia mentre la mia famiglia “na’ pura pazzaria!!!”. Ancora oggi mia madre dice che “Barbara l’ho fatta per allegria!!”.

Riguardo le critiche a Colorado, che abbiamo fatto anche noi nei nostri live, qual è la tua opinione a riguardo?

La critica se argomentata è null’altro che costruttiva ed è strumento necessario a chi fa questo mestiere per migliorarsi. Ovvio che venire incontro ai gusti di tutti sarebbe utopico e impensabile, non penso che Benigni piaccia a tutti ma ciò non toglie il suo valore di comico e attore. Spesso c’è la falsa credenza che dietro il lavoro dei comici ci sia approssimazione, niente di più falso. Scrivere un testo di 5 minuti, così come trovare un tormentone, è frutto di lavoro ed esperienza che partono da anni di gavetta alle spalle. Per la precisione, la mia gavetta parte proprio dal teatro in cui tutt’ora trovo la mia dimensione artistica, portando in scena i miei spettacoli. La comicità ha diverse sfaccettature e declinazioni, dalla satira politica a quella di costume a quella più popolare che può avvalersi dei tormentoni. Ognuno di noi è ovvio che abbia delle preferenze e dei gusti personali, se così non fosse non sarebbero esistiti all’unisono comici come Guzzanti e Checco Zalone. Se ci fosse un’omologazione anche nella comicità, non ci sarebbe spazio neanche più per le critiche. Ricordiamoci che tutti davanti alla tv siamo muniti dell’arma democratica per eccellenza: il telecomando. Ma vi prego, voi di TvBlog continuate così, perchè la parte più divertente del fare la tv è leggere le critiche dei blog e i commenti dei criticati che rispondono alle critiche criticando!!! Chiaro no!!??

Non pensi che la comicità al femminile tenda un po’ troppo spesso al femminismo?

Assolutamente no. Il femminismo è un’altra cosa. Parlare di vita vissuta e raccontarla con gli occhi di una donna edulcorandola un pò per fini comici non significa certo essere femminista. Spesso nel nostro paese si tende a ghettizzare e casellare come femminista un’attrice comica che parla di uomini, mentre raramente, per non dire mai, gli attori comici che parlano di donne vengono etichettati come tali. Ci sarebbe da chiedersi perché… Io parlo nei miei spettacoli di donne e sono molto critica nei confronti delle donne. Non sono una femminista, né una post-femminista. Sono semplicemente un’attrice comica che vuole divertire divertendosi e che racconta il mondo che la circonda.

Quali sono le colleghe comiche che apprezzi e alle quali ti ispiri?

Quanto tempo ho? Potrei fare una lista di amiche e colleghe che stimo e soprattutto per cui faccio un gran tifo. Partendo dalle super Virginia Raffaele e Lucia Ocone che ammiro per le loro trasformazioni ed imitazioni, passando per la mia amica Valeria Graci, che apprezzo “col cuore”, alla piccola (solo di statura) ma grande Rita Pelusio, a Rosalia Porcaro con cui ho avuto l’onore di lavorare in teatro tanti anni. E ancora l’esplosiva Maria Pia Timo, Maria Di Biase, Katia Follesa e le monologhiste Geppi Cucciari e Teresa Mannino che come me parlano del rapporto uomo-donna, quindi anche loro potenziali femministe?

Nel 2015, è ancora difficile essere un comico di sesso femminile o per le donne che vogliono fare questo mestiere, la situazione è migliorata?

Ancora oggi, ahimè, nel 2015 la comicità resta nell’immaginario collettivo una prerogativa maschile. Concetto a mio avviso un po’ obsoleto. E’ vero, ci sono più attori comici maschi ma questo non significa che qualitativamente siano migliori rispetto a tante attrici comiche donne. La comicità non ha sesso. O fai ridere o fai piangere. Noi donne dobbiamo imparare ad essere più solidali tra noi, perché spesso non lo siamo e spesso paghiamo le conseguenze di questa disunione. Fino a quando le donne non saranno solidali tra loro, vinceranno sempre i maschietti! Quel che posso dire alle giovani ragazze che vogliono fare questo mestiere è di crederci sempre e arrendersi mai! Ventura dixit.

Secondo te, la comicità popolare, tipo Colorado e Made in sud, si basa troppo sui luoghi comuni? In cosa dovrebbe o potrebbe cambiare?

La comicità, che sia popolare o di nicchia, rappresenta sempre un importante spaccato culturale del nostro paese. Il problema oggi non sta nel guardare un programma comico come Colorado o Made in Sud, ma forse nel limitarsi a guardare solo programmi comici. Demonizzare la comicità solo perché prende spesso vita da luoghi comuni è alquanto limitante. Se fosse vero quanto tu affermi, ovvero che la comicità si basa “troppo” sui luoghi comuni, allora, non sarebbero esistiti Totò, Massimo Troisi, Sandra e Raimondo, Eduardo De Filippo mentre ai giorno d’oggi Enrico Brignano, Paolo Migone, Maurizio Battista, Dario Cassini e via dicendo. Talvolta il vero luogo comune risiede in chi considera come luogo comune la comicità popolare. Forse la comicità oggi dovrebbe tornare ad essere meno volgare, meno maschilista e meno sessista. L’importante è non prendersi mai troppo sul serio e cercare comunque di sperimentare nuove forme di comunicazione.

Quali sono i tuoi progetti televisivi per quanto riguarda il futuro?

Da buona napoletana scaramantica, glie lo farò sapere appena possibile (aspettando sempre un sua bella critica!) ma di certo continuerò a divertirmi sul palco di Colorado, portando la mia vis comica partenopea. Pronta a segnare sempre nel Ventura’s team con il programma Leyton Orient in onda su Agon Channel. Sperando di realizzare quanto prima un progetto tutto al femminile. Stat semp senza pensier! Un bacio a tutti.

Colorado