Cochi Ponzoni: “Nel 2000 con Nebbia in Valpadana subimmo una censura micidiale”
Cochi Ponzoni ricorda l’esperienza di Nebbia in Valpadana: “Quella serie è stata nostra al 70%. Volevamo fare altre cose. Ci hanno condizionato a fare delle scelte che non erano quelle che noi volevamo”
Cochi, Renato e la censura. Uno spauracchio che il celebre duo milanese ha incrociato più volte in carriera. Ma se era facile immaginare qualche ‘sforbiciata’ nella Rai degli anni settanta, stupisce che lo stesso atteggiamento sia stato adottato anche nel 2000, quando la coppia si riunì sul piccolo schermo.
“Quando abbiamo fatto una serie che si chiamava Nebbia in Valpadana, abbiamo dovuto lottare con una censura micidiale”, ha raccontato Aurelio ‘Cochi’ Ponzoni al podcast Tintoria. “Nella prima puntata Renato andava a far la spesa in un supermercato, parcheggiava la macchina, usciva con le borse, apriva il bagagliaio e trovava un neonato. Questa cosa qui ci è stata proibita, non abbiamo potuto farla perché i neonati all’epoca non si potevano nemmeno nominare”.
L’attore ha quindi evidenziato le molteplici difficoltà affrontate in fase di scrittura: “Abbiamo dovuto ogni giorno rifare la sceneggiatura che avevamo già preparato per seguire le indicazioni che ci venivano da Roma. Ci hanno massacrato. Quella serie è stata nostra al 70%. Volevamo fare altre cose”.
Le pressioni si manifestarono pure al momento dei casting: “Doveva esserci un personaggio, che non si capiva se fosse la figlia mia o di Renato, che doveva essere obesa. Invece ci hanno costretto a prendere un’attrice un po’ grassoccia, molto carina, che però non era la stessa cosa. Ci hanno condizionato a fare delle scelte che non erano quelle che noi volevamo”. L’attrice in questione è Valeria Morosini, che nella fiction andata in onda per sei settimane su Rai 1 interpretava proprio il ruolo della ‘figlia’ Monica.
“C’è una cultura oscurantista nell’aria”, ha proseguito Ponzoni. “Tutti vorrebbero che si facessero le cose precise, chiare. Ma la vita non è fatta di cose precise e chiare, è fatta di un casino totale. E chi rappresenta il casino totale ha grosse difficoltà”.