Clemente Mimun, Piersilvio Berlusconi e il Tg5: chi ha interesse a seminare zizzania? (Retroscena TvBlog)
I media lanciano un’ipotesi di polemica fra il direttore del Tg5 ed il suo editore. Vediamo come stanno le cose
Fra le realtà che Mediaset ha in casa, prima ancora dei programmi d’intrattenimento e prima ancora dei talk, c’è la sua testata ammiraglia. Una testata diretta da Clemente Mimun che con 10 edizioni al giorno, per 365 giorni all’anno, presidia il fronte informativo di Canale 5. Lo presidia per altro con ottimi risultati in termini di ascolto, ottenuti oltretutto con un carico pubblicitario maggiore rispetto alla televisione pubblica. Alle 8 il Tg5 batte regolarmente il Tg1 con una media superiore al 22% di share, mentre l’edizione delle ore 13 supera agevolmente il 23%. L’edizione delle ore 20 ottiene uno share attorno al 19% con punte del 21%, nonostante il gap con cui parte rispetto al preserale di Rai1. In tutto questo si inseriscono gli ottimi ascolti degli Speciali che superano abbondantemente il 20% di share.
Il rapporto fra Clemente Mimun e Piersilvio Berlusconi
Insomma naviga a gonfie vele il Tg5 nel mare dell’etere televisivo nostrano e proprio per questo paiono stonate le indiscrezioni che circolano su alcuni media. Indiscrezioni che vorrebbero il rapporto fra il direttore del Tg5 Clemente Mimun e l’editore di Mediaset Piersilvio Berlusconi incrinato. Si parla di un nervosismo del direttore del Tg5 dopo che è stata nominata direttrice –ad personam– Cesara Buonamici, secondo alcune ricostruzioni, contro il volere di Mimun.
La nomina di Cesara Buonamici a direttore “ad personam”
Nella realtà delle cose invece, secondo quanto risulta a TvBlog, il rapporto fra Mimun e Piersilvio Berlusconi è ottimo. L’editore ha espresso più volte, anche pubblicamente gli apprezzamenti per la qualità e gli ascolti del Tg5. Fra i due il rapporto è talmente solido che Mimun ha un contratto lungo con Mediaset per la direzione del Tg di Canale 5. A proposito poi della Buonamici, Mimun è stato assolutamente favorevole alla sua promozione a direttore”ad personam”, anzi ne ha caldeggiato la nomina. Incarico che per altro non interferisce in alcun modo con le sue prerogative di direttore, essendo “ad personam“. Del resto era assolutamente giusto conferire questa promozione alla Buonamici che è al Tg5 fin dalla sua nascita, sopratutto dopo che è arrivata a Mediaset Bianca Berlinguer con un contratto da direttore, lei che veniva da Rai già con quella qualifica.
Il ritiro della firma, solo problema tecnico
Si è poi parlato di un “ritiro di firma” del direttore, ma in realtà si è semplicemente trattato di un isolato problema tecnico del sistema “dialet” che si occupa delle grafiche. Insomma tutto bene fra Clemente Mimun e Piersilvio Berlusconi. D’altronde non potrebbe essere altrimenti con una testata che va molto bene e che nel caso, proprio per questo motivo, avrebbe bisogno di un rinfoltimento dell’organico, viste le 11 edizioni quotidiane per 365 giorni l’anno. Un organico inferiore rispetto per esempio a tanti altri programmi di infotainment e talk show sia di Mediaset che di Rai.