Mimun al vetriolo: in Rai erano tutti presuntuosi e inconsistenti
Il Direttore del Tg5 Clemente Mimun spara a zero sui suoi colleghi e superiori dei tempi della sua militanza in Rai
Clemente Mimun, dal 2007 direttore del Tg5, ha avuto un lungo passato in Rai al timone del Tg2 prima (dal 1994 al 2002) e del Tg1 poi (dal 2002 al 2006). In questi dodici anni di supervisione del telgiornale del servizio pubblico deve averne viste di tutti i colori e in effetti, a quanto dice, è stato proprio così tanto che ora ha deciso di pubblicare un libro colmo di aneddoti sulla sua esperienza professionale e con qualche velata frecciatina ai suoi ex colleghi Rai. Titolo? Ho visto Cose…e ora ve ne spoilero qualcuna:
In un’intervista al settimanale Dipiù l’oggi direttore del Tg5 dimostra di avere un parola buona quanto una mela avvelenata un po’ per tutti partendo da Lilli Gruber che etichetta come “furba e “spietata”. Vediamo perchè:
Durante la guerra in Irak del 2003, che lei seguì come inviata, cercò di persuadermi a “fare fuori” tutti i suoi colleghi che avrebbero potuto farle ombra. Se dovessi definirla con una parola direi “furba”. Però Lilli mi è sempre stata simpatica perchè non fa finta di essere diversa da come è e perchè ha grandissime qualità professionali. Non posso dire lo stesso di persone che mi hanno deluso.
E chi sarebbero i nomi della blacklist personale di Mimun? Tra i giornalisti l’ex direttore del Tg1 non ha dubbi: Francesco Giorgino e Maria Luisa Busi che reputa “inconsistenti” a pari (de)merito.
Giorgino era così servile nei miei confronti che quasi mi vergognavo per lui. Ma poi mi pugnalò alle spalle rilasciando un’intervista in cui attaccava me e il Tg1. Ha una grande considerazione di sè, secondo me esagerata. In una parola: presuntuoso. Per quanto riguarda la Busi invece, lei, almeno con me, non ha mai capito che il telegiornale è il frutto del lavoro di molti e che chi va a leggere le notizie in video non è una star, ma è come tutti gli altri. In una parola: inconsistente.
Più avanti nell’intervista emerge anche un racconto di quella volta che Alda D’Eusanio tramava con Letizia Moratti (Presidente della Rai dal 1994 al 1996) per cacciarlo dal Tg2. Motivo? Una questione di lesa maestà: c’era da condurre un’edizione speciale del tg sulle improvvise dimissioni di Di Pietro. La D’Eusanio risultò irrintracciabile e così si decise di mandare in video Michele Cucuzza. Essere rimpiazzata da Cucuzza è stato troppo per la conduttrice di Ricmoncio da qui, che, sfruttando la sua amicizia con Letizia, avrebbe tentato di convincerla a cacciare il direttore protetto però dai buoni ascolti del proprio telegiornale. In ogni caso “deludente” è l’aggettivo regalato da Mimun alla presidenza Rai dell’ex sindaco di Milano.
Vere, presunte o romanzate c’è da dire che il (poco) Clemente Mimun sicuramente ha visto cose, chissà cosa scriverà di Cesara Bonamici una volta che lascerà la direzione del Tg5…