Home Notizie Claudio Santamaria a TvBlog: “Faccio poca fiction per mia scelta. Report è la tv che andrebbe fatta di più” (VIDEO)

Claudio Santamaria a TvBlog: “Faccio poca fiction per mia scelta. Report è la tv che andrebbe fatta di più” (VIDEO)

L’auspicio del protagonista di Non è mai troppo tardi: “Spero che anche grazie a questa miniserie si possa tornare a una televisione che faccia più servizio pubblico”

pubblicato 14 Febbraio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 08:15

A conclusione della conferenza stampa di presentazione di Non è mai troppo tardi, la miniserie in onda su Rai1 lunedì 24 e martedì 25 febbraio, TvBlog ha avvicinato Claudio Santamaria. L’attore torna in tv per interpretare il maestro Alberto Manzi, storica figura della televisione italiana. Fu l’insegnante che alfabetizzò negli anni ’60 i telespettatori non più giovanissimi con la trasmissione intitolata appunto Non è mai troppo tardi. Un maestro rivoluzionario e per questo spesso osteggiato dalle istituzioni.

Claudio Santamaria in tv è una rarità. Come mai frequenti così poco il piccolo schermo?

È una mia scelta, perché accetto solo le cose che mi piacciono veramente. Le fiction che mi piacciono sono poche. E poi sono più attratto dal cinema, sono più vicino a quel linguaggio. In Non è mai troppo tardi mi hanno proposto di interpretare un personaggio che per me è un supereroe. Ho accettato subito: è una storia che mi commuove.

La conoscevi già prima di leggere la sceneggiatura o hai approfondito dopo?

L’ho approfondita dopo, la sua vita, la sua storia.

Dopo la fiction su Rino Gaetano i familiari del cantante scomparso sollevarono qualche polemica per una scarsa aderenza alla realtà. Ritieni che anche in Non è mai troppo tardi ci sia un rischio del genere? Hai consultato la famiglia del maestro Manzi?

Ho parlato a lungo con Sonia Manzi, la seconda moglie di Alberto. Ci sarà sempre un tradimento perché non è un documentario; si cerca di cogliere un’essenza, di raccontare uno spirito; secondo me, anche se ci sono dei piccoli tradimenti nella storia, se rendono giustizia al personaggio, ci possono anche stare. Quando racconti una storia, quando inventi un racconto c’è sempre un compromesso con la realtà.

In conferenza ti è stato chiesto quale programma televisivo preferisci, ma sappiamo che non hai la televisione a casa. Quindi non voglio metterti in difficoltà anche perché mi diresti che non guardi la tv…

Guardo Youtube.

Quale programma ti farebbe avvicinare alla tv? E quel tipo di tv pedagogica secondo te come è declinabile nella televisione odierna?

All’epoca c’erano tanti analfabeti. Chiaramente oggi non si può fare la stessa cosa in tv. Ma trasmissioni come Report mi fanno conoscere qualcosa che non so. È un programma che fa inchieste, documentate e serie, e che accende una luce nella testa delle persone. Quella è la tv che andrebbe fatta di più: quella che ti fa conoscere realtà che non conosci. Non solo intrattenimento. Spero che anche grazie a questa miniserie si possa tornare a una televisione che faccia più servizio pubblico.