Claudio Lippi “Basta con la propaganda in Rai, meno gay” l’azienda prende le distanze e lui replica “Notizie false”
La pubblicazione dei virgolettati dall’Agenzia Dire, la presa di posizione della Rai e la reazione di Lippi “false affermazioni inaccettabili”
Cosa sta succedendo a Claudio Lippi?
Da un po’ non lo vediamo con un ruolo fisso in una trasmissione tv. L’ultimo suo impegno quotidiano risale alla stagione 2019-2020 per l’ultima stagione de La prova del cuoco. E poi? Qualche ospitata qui e là (qualcuna anche rumorosa), ma nessun nuovo progetto che lo ha visto protagonista centrale.
Perché si torna a parlare di lui e come mai il suo nome campeggia nei Trending Topic di Twitter? Il conduttore 78enne, da ieri è al centro di un’accesa polemica per alcune affermazioni riportate dall’agenzia DIRE. Si tratta di virgolettati che arrivano direttamente dalle mura di Montecitorio, scrive Antonio Bravetti.
Il giornalista descrive la scena, con Lippi c’è il deputato di Fratelli d’Italia Andrea Pellicini. Cammina per i corridori della Camera, poi si ferma a parlare. Il focus è sulla Rai e in particolare sui nomi caldi di quest’ultima parte di stagione: Fabio Fazio, Luciana Littizzetto e Lucia Annunziata.
Sul conduttore di Che tempo che fa: “è stato un farabutto: lui e la sua sorellina avevano già pronto un contratto milionario con Discovery. Ma sa che c’è? Basta pigiare il nove sul telecomando per vederli ancora, qual è il problema?” e aggiunge “Se ne sono andati loro. Fazio ha raccontato bugie, dicendo che la pubblicità faceva incassare il triplo di quanto costava il programma. Ma se costava 450 mila euro a puntata, incassava 1 milione e 200 mila di pubblicità? Ma dai…”.
Mentre sulla giornalista e volto di Mezz’ora in più (oltre che ex Presidente Rai): “Propaganda, ‘kultura’ con la k. Ora basta. L’ha vista l’intervista alla ministra Roccella? Cattiva, aggressiva. Non è Rai quella“.
Lippi ritorna in tv? Lui dice di essere a lavoro su due programmi: “Uno, in prima serata su Rai1, lo vorrei chiamare ‘Condominio Italia’. Parliamo di cause condominiali: quanto tempo, denaro e bile costano. Forse è meglio risolverle con un aperitivo fra condomini. L’altro è ‘Ieri, oggi’, è un vecchio programma che parla di televisione, usa degli spezzoni d’archivio. Ne ho visto uno bellissimo dove c’è Sophia Loren che si ‘offre’ a un vigilante di Cinecittà per entrare e provare col cinema. Tutti li fanno i compromessi, ma poi solo il talento ti porta avanti. Ecco, è il momento di portare il talento in Rai“.
Lo dice evidenziando un incotnro con Matteo Salvini e Giorgia Meloni avvenuto cinque anni fa per “un parere, uno sguardo esterno sulla Rai da chi conosce la tv”.
A proposito di talento, Lippi ripone la sua speranza nel futuro: “Ci dobbiamo credere, altrimenti resta un’utopia” per poi virare su Stefano Coletta (ex direttore del prime time intrattenimento Rai) attaccandolo: “il direttore che per fortuna non c’è più, ha fatto lavorare gay e gaie solo per il motivo di esserlo. Tanti e tante che non avevano alcuna competenza, la Rai usata per fare coming out. Ma le pare? Allora anche noi etero dovremmo fare coming out, no?”.
Rai: “Escludiamo qualsiasi tipo di collaborazione con Claudio Lippi”
La posizione della Rai si è mossa nella mattinata di oggi, 9 giugno, poche ore dopo la pubblicazione di queste dichiarazioni. L’azienda – così come riportato da La Stampa – ha preso le distanze senza troppi giri di parole, escludendo progetti in divenire con il conduttore: “Alcune affermazioni di Claudio Lippi riportate dagli organi di informazione sono lesive della reputazione della Rai e dei propri dirigenti. Pertanto è da escludere qualsiasi tipo di collaborazione con il conduttore”.
La reazione e la precisazione di Claudio Lippi: “False affermazioni inaccettabili”
Il conduttore è intervenuto dopo la pubblicazione dei virgolettati e della nota Rai in un post pubblicato sui social dove smentisce quanto riportato ieri dall’Agenzia Dire e rilanciato nelle ore successive dai media:
“Non è mia abitudine reagire al dilagante malcostume di diffondere notizie false – scrive Lippi – ma, in questo caso, ho il dovere di manifestare il mio dissenso nei confronti di Antonio Bravetti dell’Agenzia Dire che ha invaso la mia privacy durante una mia visita a Montecitorio con il quale ho scambiato due parole senza che si fosse nemmeno presentato“.
Spiega la sua versione: “Ha scritto un articolo farneticante fondato su false affermazioni inaccettabili. Al momento prendo le distanze da quanto scritto riservandomi di consultarmi con il mio ufficio stampa ed i miei legali per intraprendere iniziative a salvaguardia del mio nome. Un consiglio all’Agenzia Dire: sia più attenta nella scelta dei giornalisti che cercano solo visibilità e trasformano la verità in inaccettabili menzogne. Non chiedo scusa ai colleghi citati perché non ho detto niente di quello che ho letto. Che brutto esempio di “giornalismo”“.