Claudio Lippi a Blogo: “Rai doveva fermare L’Eredità per un anno. Vorrei Reazione a Catena”
L’intervista di Blogo al conduttore che dal 4 febbraio torna in tv su Canale Italia col programma La tua voce
“Se si scambia il diritto sacrosanto di esprimere un pensiero e lo si interpreta come una polemica c’è un errore di fondo“. Claudio Lippi risponde così quando gli viene chiesto perché da lui ci si aspetta sempre una polemica. E lo fa portando esempi concreti: “Penso a quando, dopo essere stato ospite di Elisa Isoardi e Caterina Balivo, su Internet hanno montato dei casi. Alla prima, a La prova del cuoco, avevo fatto una battuta sull’alito. Lei aveva assaggiato delle cipolle e mi è venuto spontaneo scherzarci sopra. E tra l’altro la prima ad essere divertita è stata proprio lei. Il giorno dopo ho letto che l’avrei offesa. Ma dove? Alla seconda ho fatto un complimento: conosco Caterina da anni, mi aveva intervistato in passato quando conduceva Festa italiana, su Raiuno. A Vieni da me l’ho trovata cresciuta, più matura. Mentre mi intervistava le ho detto che era assatanata, perché mi ha dimostrato di avere padronanza della situazione e soprattutto ritmo. Anche in quel caso qualcuno ha sostenuto che l’avrei denigrata. Eppure lei ha capito benissimo il senso di quello che volevo dire. E ha apprezzato di rimando il mio apprezzamento per i suoi miglioramenti professionali. Dovrei evitare di arrabbiarmi quando leggo queste inesattezze, eppure non ci riesco proprio perché sono in buona fede“.
Rispedisci al mittente l’accusa di essere poco diplomatico. Dunque ammetti: hai sperato di condurre La prova del cuoco quando la Clerici ha annunciato l’abbandono?
No. Date le circostanze direi di no. Era più giusto che ci fosse Elisa, che a differenza mia che ho sostituto Antonella solo per alcune puntate, l’ha fatto per un’intera stagione. Tra l’altro di questo avvicendamento se ne parlava ancora quando la Clerici era ancora alla guida del programma quindi nemmeno ci ho sperato. Non sono ipocrita quando dico che preferirei fare un programma mio, nuovo, piuttosto che ereditarne uno già condotto da altri colleghi.
A proposito di eredità, su Internet è circolato anche il tuo nome come conduttore del preserale di Raiuno che oggi è condotto da Flavio Insinna.
Mi ha infastidito parecchio. L’Eredità è stata un’isola felice per Fabrizio Frizzi, che tra l’altro non è stato scelto dalla Rai ma da Carlo Conti. Lui aveva dato un’impronta personalissima al programma e venendo lui a mancare in modo inaspettato, ecco, io penso che la Rai avrebbe dovuto fare una scelta diversa.
Diversa da Flavio Insinna?
No. Dato che nel profano se Francesco Totti si ritira dal calcio la Roma ritira la sua maglia, sarebbe stato opportuno che fermasse il programma, magari per un anno. Insinna non c’entra, e se viene criticato sui social è perché paga un’eredità pesante, quella di Fabrizio, e al tempo stesso l’episodio che l’ha visto vittima di una violenza da parte di Striscia la notizia. Io credo che si sia pentito nel momento stesso in cui ha visto quelle immagini e ha pagato, anche in termini economici. I contratti di sponsorizzazione che ha perso non erano di poche decine di euro.
Intanto, torni protagonista con un talk show su Canale Italia, La tua voce. Perché?
Ho rilasciato varie interviste per parlare di questo nuovo impegno nelle ultime settimane e qualcuno ha scritto che ritorno come se mi avessero riesumato. Come se mancassi dalla Tv da anni. Eppure solo nella scorsa stagione ero tra i concorrenti di Tale e quale Show e nel cast di Domenica In. Per non parlare di tante presenze, più che dignitose, in altri programmi. La tua voce per me è una sfida, intanto perché mi permette di misurarmi con un genere, il talk di politica e attualità, che non ho mai frequentato prima. Nelle dodici puntate previste dal 4 febbraio ogni lunedì alle 19:00 affianco un giovane conduttore, Pier Angelo Perazzi, che è anche l’ideatore del format, per alleggerire il dibattito. E conduco un quiz sulle stravaganze internazionali, una sorta di format nel format, che ho pensato io.
Come hai conosciuto Perazzi? E cosa ti ha spinto ad accettaare un impegno su un canale che non è posizionato nei primi tasti del telecomando?
È stato lui a contattarmi dalle Canarie, dove vive. Mi ha illustrato il suo progetto che ho trovato subito molto interessante perché La tua voce mette a confronto la quotidianità degli italiani con quella dei nostri connazionali che vivono all’estero. Non trovo che andare in onda su un canale cosiddetto minore sia da sottolineare come se fosse una retrocessione. È vero che tutti tendiamo al meglio, ma gli spazi televisivi sono sempre più ristretti e in questo contesto ci è concesso di fare informazione di servizio. In trasmissione, infatti, cerchiamo di capire il motivo degli espatri e proviamo a trovare delle soluzioni ai piccoli e grandi problemi degli italiani proprio paragonando gli stili di vita, che in alcuni casi possono diventare degli esempi per migliorare. Così, per i prossimi tre mesi avrò anche la possibilità di allargare il mio bagaglio di conoscenze.
Di stare a casa in pantofole sul divano dunque non hai voglia. Hai già degli impegni professionali che ti attendono al termine di questa nuova esperienza?
Dopo cinquantacinque anni di carriera, che festeggio proprio in questo 2019, ho il diritto più che legittimo di fare qualcosa di nuovo o quanto meno di provarci. Di definito non c’è nulla e non lo dico per scaramanzia, ma perché sono nella fase di studio. Insieme ai vertici della Ballandi Entertainmet stiamo valutando dei nuovi format in vista della prossima stagione. Intanto, se mi proponessero di condurre la prossima edizione di Reazione a catena, se prevista in palinsesto, accetterei senza pensarci perché mi piace molto. Lo farei di corsa.