Claudio Cecchetto a TvBlog: Amadeus al Festival farà benissimo e se vuole io ci sono
L’intervista allo scopritore di Amadeus, Fiorello e Joavnotti prossimi protagonisti del Festival di Sanremo
Lui è stato lo scopritore di tantissimi talenti e quest’anno al Festival di Sanremo ci sarà uno di essi, ovvero Amadeus, a condurlo e a guidarlo. Ma non solo, ci saranno insieme ad Amadeus anche due ex di Radio Deejay, pure loro lanciati da lui, ovvero Fiorello e Jovanotti. Il lui di cui stiamo parlando è Claudio Cecchetto che abbiamo disturbato per chiedergli alcune battute dopo la scelta della Rai di chiamare a “governare” Sanremo 2020 proprio Amadeus.
Qual è stata la tua reazione alla notizia di Amadeus direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo 2020?
Grande gioia. Essendo stato il primo a capire la potenzialità in questo lavoro di Amadeus, è logico che mi faccia piacere che sia approdato in un posto che è una specie di Oscar per chi ci arriva e fa il presentatore.
Ti ha stupito la notizia ?
La cosa non mi stupisce, penso che la Rai abbia fatto la scelta più giusta possibile.
Come se la caverà Amadeus secondo te in questa avventura, tu che lo conosci molto bene ?
La sua esperienza in questo campo è ultra ventennale. E’ uno che ha sempre saputo districarsi bene nelle cose che gli hanno affidato e quindi con tutta l’esperienza che ha accumulato è chiaro che sarà in grado di assolvere al meglio il ruolo che gli è stato assegnato.
Ti piacerebbe collaborare con lui per questo Festival? Magari ti chiederà dei consigli…
Lui sa che io sono sempre a sua disposizione. L’avventura è la sua e lui deciderà autonomamente quello che ritiene più giusto, ci mancherebbe altro. Che si viva appieno questa bellissima esperienza che è unica nel nostro ambiente. Io l’ho fatto tre volte quindi so benissimo cosa vuol dire fare Sanremo e sono contento che lui possa fare la sua prima esperienza al Festival. Dico “prima” perchè gli auguro che questa sia la prima edizione di una lunga serie e che mi raggiunga e perchè no mi superi.
Tu hai fatto tre Festival nei primi anni ottanta con il grande Gianni Ravera organizzatore, sulla base di quelle esperienze cosa ti senti di consigliare ad Amadeus ?
Non sono un nostalgico. Erano altri tempi ed ognuno lavora secondo le proprie caratteristiche. E’ inutile palare del passato sopratutto ad un professionista come Amadeus che ha dimostrato che tutte le cose che ha fatto le ha fatte al top.
Ti piacerebbe un Festival pieno di novità ?
Io sono per rinnovare sempre le cose, il Festival però è difficile da cambiare è una formula che funziona tantissimo, però secondo me qualche rischio magari va preso. Il Festival è una macchina che è arrivata a 70 anni, ma a differenza delle persone che a settant’anni magari sono un po’ deteriorate, Sanremo è ancora vispo e ben funzionante.
E’ una specie di “Ritratto di Dorian Gray” il Festival dunque
Esatto. Quella del Festival è una formula talmente ben collaudata che è difficile da toccare. Hanno provato a far cantare due brani, hanno provato a mettere i giovani prima, hanno provato a metterli dopo, ma alla fine il format del Festival è sempre uguale a se stesso, almeno il suo tronco centrale.
Ti piacerebbe un domani fare il direttore artistico del Festival, magari con un conduttore scelto da te ?
Fai una domanda che ha una risposta scontata. Mi devi trovare il tipo di questo ambiente che ti risponderebbe di no (ride, ndr).
Cosa ti ha colpito di Amadeus per prenderlo a Radio Deejay ?
I talenti li riconosci dagli occhi, dall’atteggiamento. In lui ho visto una persona sincera, una persona umile, che è la dote dei grandi. Ricordo che l’ho conosciuto prima di una serata del Festivalbar, lui mi ha avvicinato chiedendomi di potermi parlare. Io gli ho risposto che se mi aspettava ci saremmo potuti incontrare dopo. E’ stato in un angolo dell’hotel dove alloggiavo per più di 4 ore e quando l’ho rivisto aveva lo stesso sorriso del nostro primo incontro, nonostante la lunghissima attesa. Una persona così è rara da trovare. Poi parlandoci mi ha colpito tantissimo la sua voce, tanto è vero che quando lo presentavo in radio dicevo “Amadeus la voce di piombo”, una voce bella e solida.
Come è nata la scelta di chiamarlo Amadeus ?
All’epoca c’era il pezzo di Falco “Amadeus” che andava molto forte, allora decisi di usare questa canzone come sigla del suo programma e così lui da Amedeo Sebastiani diventò semplicemente Amadeus.