Claudio Baglioni è stato l’ospite d’onore della puntata odierna di Verissimo. Il cantautore romano, ormai 70enne, ha ripercorso da Silvia Toffanin la sua lunga carriera, che comprende naturalmente anche la sua biennale esperienza come conduttore del Festival della canzone italiana nel 2018 e nel 2019.
La conduttrice a quel punto gli ha chiesto il motivo per il quale non abbia mai partecipato alla gara. Baglioni ha risposto:
“Non sono mai andato come concorrente perchè da un certo punto in poi per molti musicisti contemporanei Sanremo lo guardavamo con un po’ di aristocrazia, un posto dove non bisognava andare. Ci sembrava luccicante e commerciale, ci ho messo tanto a dire di sì, non era esattamente il mio posto.Per un artista tutti i posti sono stranieri, ci si sente sempre fuori luogo, Sanremo è una grande commedia all’italiana molto interessante e difficilissima da tenere per le redini”.
L’artista, che da qualche settimana ha rilasciato il suo concerto-show In questa storia che è la mia sulla piattaforma ItsArt (la millantata Netflix all’italiana), ha commentato la sua esperienza al timone della kermesse canora:
“La prima volta mi sono nominato dittatore artistico – me lo aveva detto un tizio incontrandomi – l’altra fu dirottatore artistico. Ho apportato delle modifiche come eliminare le eliminazioni e poi di inserire le nuove proposte interessanti, addirittura abolendo campioni e giovani”.
Infine, Baglioni compie un’operazione tipica degli ex conduttori/ ex direttori artistici di Sanremo, ovvero di rivendicare le proprie scelte:
“Nel primo Festival tra i Giovani si affermò Ultimo, nel secondo Mahmood addirittura vinse (con l’abolizione Campioni e Giovani, ndr) e arrivò secondo all’Eurovision Song Contest. Precede di poco il fenomeno dei Maneskin, abbiamo dirottato il Festival di Sanremo verso la musica che si apprezza e si ascolta”.
La Toffanin infine ha ricordato a Baglioni che è in arrivo un suo show su Canale 5, Uà, ma il cantante non si è sbottonato, dato che in un primo momento il suo programma era previsto a maggio per poi slittare a data da destinarsi (e allo stato attuale lo stesso Uà è previsto “prossimamente“).