City on A Hill su Sky Atlantic il crime drama con Kevin Bacon da un’idea di Ben Affleck
Una serie complessa ma non complicata, un racconto ambientato negli anni ’90 a Boston in un periodo in cui il crimine e la corruzione sono padroni della città
Se 1992 nasce da un’idea di Stefano Accorsi, City on A Hill parte da un’idea di Ben Affleck. E curiosamente in entrambi i casi raccontano eventi realmente riletti in un’ottica di finzione, da fiction, ambientati nei primi anni ’90. Mentre in Italia il ventenne Stefano viveva il periodo di Tangentopoli, dall’altra parte dell’Oceano l’altro ventenne Ben restava affascinato dal Boston Miracle, un periodo di rinascita della città dopo criminalità, razzismo e corruzione.
City on a Hill debutta questa sera, martedì 3 settembre, con un doppio episodio su Sky Atlantic, disponibile in streaming su Sky Go e Now Tv e su Sky On Demand, composto da 10 episodi. La serie tv, andata in onda nel corso dell’estate su Showtime, è stata rinnovata per una seconda stagione che sarà sempre prodotta da Ben Affleck e Matt Damon e con Kevin Bacon e Aldis Hodge ancora protagonisti.
City on A Hill, il racconto del Boston Miracle
La nuova serie di Sky Atlantic è ispirata al cosiddetto Boston Miracle, un periodo in cui la città del Massachusetts subì un radicale e profondo cambiamento, lasciandosi alle spalle corruzione, razzismo e quella criminalità che avevano caratterizzato la città.
City on A Hill è il racconto naturalmente romanzato non essendo un documentario, di quei primi anni ’90 in cui la città ha lottato per superare la corruzione della polizia e della politica, il razzismo, la droga, la prostituzione che segnava le vie della città. Unendo il noir con il thriller e drama familiare, City on a Hill racconta come una classe politica e un sistema giudiziario corrotto non fossero in grado di tenere le redini di una città abbandonata al crimine.
Aldis Hodge interpreta il viceprocuratore distrettuale Decourcy Ward che da Brooklyn arriva a Boston con la fama di nemico della polizia per aver tentato di fermare l’abuso della violenza e il razzismo delle forze dell’ordine. In città incontra Jackie Rohr un personaggio ambiguo, estremo, sempre sull’orlo del baratro, un agente FBI che sembra più un criminale che un federale. Un personaggio magistralmente interpretato da Kevin Bacon che con baffoni anni ’90 e sigaretta d’ordinanza si getta nei panni di Jackie, un uomo che le prova tutte per sopravvivere e mantenere il suo potere e la sua influenza.
L’improbabile sodalizio tra i due li porterà a indagare su un caso legato a una serie di rapine a mano armate che rischia di travolgere tutto il sistema giudiziario locale.
La famiglia oltre il crimine
L’agente, il procuratore e il criminale: le tre anime di City on A Hill non sono soltanto quello che appaiono nei rispettivi ruoli, ma hanno una vita, una profondità, una complessità ulteriore. Le famiglie sono una parte centrale di questa serie che non si limita al racconto del crimine e delle indagini ma si allarga alle persone coinvolte.
City on a Hill è anche un drama familiare. Una parte fondamentale delle vicende è rappresentata dal rapporto tra i fratelli criminali (Jonahthan Tucker e Mark O’Brien), le rispettive compagne, i figli, i loro genitori. Jill Hennessy è la moglie di Jackie, vittima degli eccessi del marito, oppressa in un ruolo di moglie e casalinga che non sente più suo, in una famiglia che a sua volta ha l’impronta matriarcale della madre di lei. Lauen E. Banks è invece la moglie del procuratore Ward, avvocato impegnata nelle lotte per i diritti civili e contro le discriminazioni.
Una serie fortemente americana
Se il locale che si fa globale vale per le serie tv europee, asiatiche o africane, vale ancora di più per quelle americane. L’aspirazione ad essere amati in tutto il mondo non deve far dimenticare le radici e City on a Hill è una serie profondamente statunitense, anzi ancor di più è una serie molto bostoniana (anche se alcune scene sono state girate a New York). Boston è un personaggio della serie sia negli ambienti che nelle parole di chi la vive.
La serie è statunitense o più semplicemente americana anche nella sua varietà di culture che la animano. Newyorkesi, italiani, irlandesi, afroamericani, ogni personaggio ha una sua caratterizzazione che esprime l’anima stessa della città e della serie.
City on a Hill è intrattenimento d’autore
City on a Hill è intrattenimento che si veste in abito elegante e si trasforma in un prodotto d’autore, perfetto per Showtime ma che sarebbe stato bene anche su FX. Una serie che riporta in auge i fasti di quei polizieschi da cable (senza arrivare a toccare The Wire ma il genere è quello) con personaggi moralmente ambigui, disposti a tutto per mantenere e ottenere il potere e i criminali sono cattivi per esigenze, emarginati di una società incapace di accogliere gli onesti lavoratori che per sopravvivere devono imbracciare un arma o tradire chi amano.
La serie scommette sullo spettatore, sulla sua capacità di seguire una serie complessa ma non complicata, un racconto che si sviluppa ora dopo ora che non ha fretta di accelerare, che si prende il suo tempo e che forse spiccherà ulteriormente il volo nella seconda stagione.
L’appuntamento con City on a Hill è per il martedì in prima serata su Sky Atlantic, in streaming su Now Tv e Sky Go e su Sky On Demand (dove presumibilmente una volta conclusa la serie troverà spazio su Sky Box Sets).