Ciao 2022! (ovviamente) non ci sarà: Ivan Urgant, contestato sui social, torna però in tv
Con l’invasione dell’Ucraina, una guerra in corso e la fuga di Ivan Urgant dalla Russia, l’ultimo dei pensieri è Ciao 2022!. Ma la sua ‘assenza’ è anche il segno di un’epoca finita.
Ciao 2022! purtroppo non ci sarà. Il ‘purtroppo’ non è dovuto all’assenza dal palinsesto in quanto tale, ma alle cause, infinitamente gravi, che ne hanno causato l’assenza, ovvero la guerra scatenata dall’invasione russa in territorio ucraino. Di fronte a tutto questo, l’assenza di un programma è risibile, ovvio. Ma è anche la manifestazione – per alcuni forse la più evidente – di quanto sta succedendo in Russia e in Ucraina: da una parte la definitiva trasformazione di Pervyj Kanal, il Primo Canale della tv Russa, in un organo di pura propaganda, dall’altra la resistenza di un popolo che combatte per difendere il proprio territorio e nel contempo sa che media e intrattenimento sono armi potentissime per ricordare al mondo cosa sta succedendo. In quest’ottica va letta anche la selezione nazionale Vidibir per Eurovision 2023, organizzato a Liverpool nel nome dell’Ucraina vincitrice della scorsa edizione. Guerra e intrattenimento stridono, ma non sono aliene, per tanti motivi.
In un quadro come questo, ovviamente, il ‘dramma’ non è certo la mancanza di un programma cult dai palinsesti russi: è financo superfluo specificarlo, lo so, ma non guasta ribadirlo. Ma è anch’esso un segno di una guerra ‘di posizione’ anche interna, che delinea il panorama di cosa è stata la tv russa finora. Intanto però Ivan Urgant fa sapere che tornerà in tv: il post Instagram è stato cancellato.
Ma procediamo con ordine.
Ciao 2020! e Ciao 2021!, un must have del Capodanno
Per due anni è stato il ‘must have’ del Capodanno tv: Ciao 2020! e Ciao 2021! sono stati l’appuntamento con la satira di costume made in Russia costruita sul modello della trash tv anni ’80 che aveva spopolato nell’Unione Sovietica della Guerra Fredda.
Sono stati due regali (scovato per caso il primo, atteso con ansia il secondo) confezionati dal late show di Channel One Russia a opera di Ivan Urgant, mente e conduttore dell’Evening Urgant. Il programma nasceva come una finestra di satira soprattutto di costume, ma non senza qualche riferimento politico (ricordiamo il deep fake con cui si chiuse lo speciale dello scorso anno), che andava in onda nella seconda serata del Primo Canale della Tv pubblica russa – a dir poco filogovernativo – e che decise di confezionare per il Primo dell’Anno uno speciale a base di hit musicali dell’anno in versione trash anni ’80. Una sorta di ‘Festival della canzone russa’ vestito con gli stilemi delle tv private fine anni ’70 – inizi anni ’80 realizzato interamente in italiano: sia le parti di spettacolo, con personaggi noti in vesti improbabili, che la parte musicale era tutta rigorosamente in italiano.
Inutile dire che alcuni brani proposti nelle due edizioni realizzate sono diventati dei piccoli cult per gli amanti del genere: Piango al Techno di Ciao 2020! (la tracklist completa la trovate qui) e Il ragazzo con la giardinetta di Ciao 2021! (qui tutti i brani della seconda edizione) sono tra le canzoni più ricordate. Il successo raggiunto in Italia dalla prima edizione fece sì che nella seconda ci fossero ospiti anche Fedez, i Ricchi e Poveri, Al Bano, i Matia Bazar, con delle clip realizzate ad hoc. E dire che abbiamo sperato fino all’ultimo che Amadeus invitasse Ivan Urgant e la sua squadra a Sanremo 2022: ma ci vuole spirito.
Ciao 2022! non ci sarà (OVVIAMENTE)
Ovviamente tutto questo non ci sarà a Capodanno 2023. Il late show non va in onda dal 21 febbraio 2022, giorno dell’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe, e proprio in quei giorni Ivan Urgant ha lasciato il Paese. Ha fatto perdere le sue tracce per un po’ e anche adesso non dà molte indicazioni sulla sua residenza: dopo essere stato ‘localizzato’ in Israele, ora sembra negli States, ma non ci sono dettagli. Il suo profilo Instagram, sul quale postò subito a caldo, un messaggio contro la guerra d’invasione russa, da allora accoglie solo poche foto delle figlie. A luglio però era tornato in Russia per un evento benefico della fondazione da lui presieduta. Un post di fine anno è stato pubblicato nella tarda mattinata del 31 dicembre 2022, ma è stato rapidamente cancellato.
In serata, intorno alle 21.00, è invece apparso quest’altro messaggio, con Ivan Urgant che indossa una maglietta con su scritto “No Comment” e un augurio – non a tutti – per il nuovo anno.
Grazie a un lettore, Vitja Smirnov, che ha letto la nostra iniziale traduzione ‘made by Google Translator’ e ha provveduto a correggerci, possiamo avere una traduzione reale di quanto scritto da Urgant nel suo post:
“Ragazzi, me ne stavo quasi dimenticando. Quest’anno non ci siamo visti molto. Ma ciò non cambia la cosa principale: vi voglio tanto bene. Beh, non proprio tutti… Anzi no, tutti. Buon anno”.
Ivan Urgant contestato sui social
Per quanto è concesso capire con la traduzione automatica di Google, non mancano contestazioni sul profilo Instagram di Ivan Urgant. I commenti si dividono tra quanti non vedono l’ora che torni perché la sua voce era importante, quanti sentono semplicemente la mancanza del programma, senza dimenticare chi pensa che abbia fatto bene a opporsi al potere di Putin lasciando il Paese e chi invece, non pochi, lo accusano di aver foraggiato il Primo Canale e di aver lavorato per la voce della propaganda putiniana, mentre altri gli danno apertamente del traditore per aver lasciato il Paese, ‘sputando’ nel piatto in cui aveva mangiato per anni.
Una posizione complicata in Patria, dunque. I commenti al profilo Instagram di Ivan Urgant sono rappresentativi, in una certa misura, della situazione creatasi nell’opinione pubblica russa. Una posizione che di certo non si chiarisce in questo San Silvestro 2022.
Ivan Urgant torna in tv
In un post pubblicato su Instagram il 31 dicembre 2022, ma rapidamente cancellato, Ivan Urgant ha fatto sapere di essere pronto al ritorno in tv: è infatti nel cast di un film, “Происшествие в стране Мульти-Пульти” (trad. ingl. The Incident in the Land of Multi-Remote), unafiaba già trasposta nel 1973, in piena epoca sovietica, disponibile proprio dal 31 dicembre 2022 sulla piattaforma Kion. Il personaggio interpretato da Urgant si chiama Carlson, un personaggio che nella fiaba viene descritto come qualcuno che “è andato via, ma che ha promesso che sarebbe tornato“.
Sul parallelismo col suo personaggio pare abbia giocato lo stesso Urgant, stando almeno a quanto riporta Express Gazeta, che in un articolo di oggi, 31 dicembre (dal titolo “E’ successo! Ivan Urgant torna in onda“) parla di un contenuto social postato dal conduttore di cui però al momento non si trova traccia.
“Da un lato, essendo decollato a grande altezza, si può dire, date le circostanze, che il personaggio piomba letteralmente a terra. La gente dice: “È andato via, ha promesso di tornare”. Dove sono andato io? Forse da nessuna parte? Perché dovrei far sapere se sono andato via o meno, quando torno, quando non torno? Beh, in un certo senso, non si tratta di me, ma del mio personaggio”
Stando sempre all’Express Gazeta, Urgant avrebbe cercato in tutti i modi di ‘farsi perdonare’ per tornare in tv, come riportato in un articolo del 19 dicembre, in cui si parla di come sia stato messo alla porta dall’azienda, ma anche di come abbia cercato di tornare nelle grazie di chi di dovere. Questa apparizione sarebbe il segno del “perdono” accordato all’attore e autore tv:
“Sembra che il 44enne Urgant si sia molto pentito della sua azione e abbia fatto di tutto per tornare. E proprio alla vigilia del nuovo anno, i suoi sforzi sono stati finalmente premiati. […] I netizen hanno accolto con favore il ritorno del presentatore televisivo. Dopotutto, il nuovo anno è un momento per perdonare i peccati passati. Inoltre, Ivan Andreevich si è chiaramente reso conto di aver commesso un errore e dopo febbraio non ha rilasciato dichiarazioni scandalose”
si legge nell’articolo di oggi. Insomma, sembra che si tratti di un ritorno del figliol prodigo nel ventre della Grande Madre Russia, ma la propaganda, di ogni tipo. è dietro l’angolo. E la realtà è sempre più complessa di come appare.