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Chiambretti Night: Gabriele Muccino torna a sparare a zero sulla tv commerciale

Il regista Gabriele Muccino, senz’altro noto nel nostro Paese ma molto anche oltreoceano grazie ai suoi grandi successi come “La ricerca della felicità” e “Sette anime“, è intervenuto ieri sera al Chiambretti Night su Canale 5.Intervistato da Piero Chiambretti, che tra l’altro ha rivelato un curioso aneddoto sentimentale che lo ha visto protagonista in passato

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pubblicato 1 Ottobre 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 12:20

Il regista Gabriele Muccino, senz’altro noto nel nostro Paese ma molto anche oltreoceano grazie ai suoi grandi successi come “La ricerca della felicità” e “Sette anime“, è intervenuto ieri sera al Chiambretti Night su Canale 5.

Intervistato da Piero Chiambretti, che tra l’altro ha rivelato un curioso aneddoto sentimentale che lo ha visto protagonista in passato insieme al regista (la ragazza di cui è stato innamorato Pierino è poi divenuta dopo una rottura tormentata, la sua prima moglie), Muccino è tornato a sparare a zero contro la tv commerciale come ai tempi di “Ricordati di me“. L’ha definita non a caso “svuotante in quanto ipnotizzante” e ha ammesso di aver anticipato i tempi dieci anni fa quando raccontò attraverso quel film il mondo della televisione, dove si arriva a fare di tutto pur di entrarci. Un mondo che lui stesso pensava “Fosse solo di quegli anni e che poi invece è stato molto più alla ribalta dieci anni dopo… […] Abbiamo visto dalla cronaca, dai giornali, come fosse molto più vero di quanto io stesso avessi osato immaginare”. Sia chiaro, Muccino ha tutto il diritto di esprimere il suo scontento verso una tv che non gli piace e le motivazioni possono anche essere plausibili perchè confutate da fatti di cronaca, peccato però che poi ipocritamente con quella tv ci lavori producendo fiction (“Quattro padri single“) e girando film con la casa di produzione Medusa.

Tornando all’intervista, il regista de “L’Ultimo bacio” ha ammesso che gli attori e le attrici dei suoi film “se li sceglie se gli piacciono sessualmente” e riguardo a presunte lobby per vincere l’Oscar, ha confermato una certa supremazia della comunità ebraica negli Studios di Hollywood:

“C’è un fattore intrinseco al motivo per cui gli ebrei sono molto forti, in quando controllano il sistema degli Studios. Io in realtà direi che ho lavorato unicamente con produttori ebrei quando ho fatto i miei due film a Los Angeles. Chiaramente un film sull’Olocausto li tocca molto di più e anche da vicino, per cui la loro sensibilizzazione è evidente”.


Gabriele Muccino al Chiambretti NightPer quanto riguarda la candidatura all’Oscar nella sezione film straniero è stata scelta dalla Commissione esaminatrice italiana la pellicola “La prima cosa bella” diretta da Paolo Virzì, di cui Muccino è produttore, escludendo il bellissimo “20 sigarette” dedicato alla strage di Nassiriya. In proposito il regista ha dato una sua spiegazione:

“Quello che gli americani vogliono trovare in un film non è quello che noi crediamo; vogliono essere intrattenuti da un film e non vogliono studiare quando vedono un film, non vogliono applicarsi e quindi anche incupirsi, non è un motivo forte abbastanza per andare al cinema. Il cinema è fatto per intrattenere, per commuoversi, per evocare e per viaggiare.’20 sigarette’ forse aveva tutti questi elementi, ma può darsi che non avesse una lobby forte alle spalle…”.

Infine, pur ammettendo che non sempre è tutto oro ciò che luccica, Muccino promuove il cinema italiano:

“La qualità non è sempre all’altezza. I film italiani a volte sono cupi, ma a volte sono anche molto molto belli, perché ‘Gomorra‘ era un film meraviglioso, ‘Il Divo‘ era un film meraviglioso, ‘La prima cosa bella‘ è un bellissimo film, ‘20 sigarette‘ è un altro bellissimo film. Il modo in cui si parla del cinema italiano è a volte un pochino da parte di chi il cinema non lo conosce”.

E per concludere degnamente l’intervista, sul finale il momento shockante per l’ospite con il balletto di Bill Goodson terminato con un bacio saffico tra due ballerine, la nota Claire primadonna del Lido di Parigi e una del corpo di ballo, di certo non ignorato da Muccino. Lo vedremo in una prossima sceneggiatura?

Canale 5Piero Chiambretti