Chi Vuol Essere Milionario? – Edizione Straordinaria
“Chi vuol essere milionario?” in edizione straordinaria nega la sua natura primaria, il motivo d’essere. Il fascino del gioco arrivato in Italia nel 2000 aveva una sola affascinante peculiarità: l’assenza del tempo. La possibilità di riflettere sulle domande in modo articolato. Il tormento del concorrente, la suspense nel telespettatore. Di segno contrario è questa nuova
“Chi vuol essere milionario?” in edizione straordinaria nega la sua natura primaria, il motivo d’essere. Il fascino del gioco arrivato in Italia nel 2000 aveva una sola affascinante peculiarità: l’assenza del tempo. La possibilità di riflettere sulle domande in modo articolato. Il tormento del concorrente, la suspense nel telespettatore.
Di segno contrario è questa nuova edizione di successo (per ora) a partire dalle musiche, riarrangiate in chiave techno per riflettere i ritmi serrati del programma. Sei concorrenti nella fase iniziale chiamata “Verso il milione”, i quali si contendono il posizionamento di sedia, dalla prima alla sesta, elemento casuale ma strategico per aggiudicarsi il bottino finale.
Il gioco introduttivo di cui sopra è un po’ confusionario, tipo “Ma che c’avrà di strano?”: domanda difficile, quattro indizi che rispondono parzialmente alla curiosità da scoprire. Chi con un po’ di immaginazione e fortuna capisce la risposta completa alla domanda, decide dove sedersi. Determinando teoricamente il momento di entrata in gioco durante la puntata.
Stesso studio del format originale, vede però la sparizione delle postazioni con schermo, sostituite da tremende sedie tipo bocciofila e grafica virata verso il rosso. Il primo concorrente inizia la scalata verso il milione rispondendo alle domande prima in 15, poi in 30 secondi (in grafica visualizzato in modalità Youtube) per le domande più difficili. Il dinamismo del gioco dà nuovo interesse verso le domande, incentivando quella partecipazione che la lentezza del format originale aveva purtroppo creato nel lungo termine, suo malgrado.
Se risponde esattamente, il concorrente continua la sua scalata. Se non conosce la risposta può usare il “passo” e cedere il posto al concorrente successivo per una sola volta durante la puntata, potendo ritornare in gioco solo se gli altri passano o escono dal gioco. Se sbaglia, infatti, il concorrente viene eliminato, la domanda viene sostituita e il montepremi massimo scende da un milione a 300 mila euro e così via di seguito se ci fossero ulteriori errori.
La strutturazione di “Edizione straordinaria” è intrigante, mescola l’aspetto competitivo a quello della partecipazione collettiva per la tutela del montepremi. Lo stesso gioco avrebbe avuto meno fascino se presentato senza il brand “Chi vuol essere milionario?” e sarebbe ancora più valido se strutturalmente (sulle componenti più fisiche come la scenografia e la grafica) non sembrasse una variante sul tema low cost senza troppe pretese.