Chi ha paura del buio profuma di divulgazione ma ad Italia 1 sta stretto (gallery)
La recensione della prima puntata del nuovo programma di Italia 1 condotto da Daniele Bossari, fra pregi e difetti
Se ad una stanca domenica notte si pensava di non poter portare almeno un sapore di divulgazione in tv, ci si dovrà ricredere. Daniele Bossari dopo il rilancio avuto grazie alla sua partecipazione nella seconda edizione del Grande Fratello VIP e come opinionista della movimentata tredicesima edizione dell‘Isola dei Famosi, torna nel posto che gli spetta: conduttore di un programma televisivo tutto suo.
Chi ha paura del buio, trasmesso alle soglie della terza serata cerca di pregiare il pubblico giovane di Italia 1 ad una divulgazione scientifica senza voler apparire a tutti i costi un bis di trasmissioni già affermate come Super Quark o Voyager – anche se si accarezza il paragone con Mistero dal punto di vista strutturale – ma cercando di mirare il suo obiettivo che si pone a partire dall’interrogativo del suo titolo: il mondo è cambiato dal punto di vista tecnologico, scientifico e umanistico ma siamo noi i primi a non accorgerci di ciò che ci sta accadendo attorno.
Con questa base, Bossari vuole mostrarci un quadro generale delle condizioni in cui viviamo portandoci in un pianeta incerottato da una parte e pieno di risorse da sfruttare dall’altra fra nuove scoperte scientifiche, astronomiche e tecnologiche che stanno cambiando la realtà.
Chi ha paura del buio ha certamente tutte le carte in regola per saper centrare il target di pubblico (soprattutto in questo caso i giovani) con argomenti che rapiscano l’attenzione con il linguaggio, prendendo così i classici due piccioni con una fava, peccato che la prima puntata per certi versi sia stata mediocre su questo fronte.
I temi sono stati impostati in un modo che probabilmente poco hanno a che fare con l’obiettivo della rete, non ci si è sforzati di tenere un linguaggio più semplificato per un programma che è stato trasmesso tra l’1:10 e le 2:10 del mattino: dall’argomento sugli eventi atmosferici segnati dal riscaldamento del pianeta trattato con poca incisività, ai segnali dallo spazio spiegati da tre astrofisici (non proprio il massimo della buona comprensione e sempre per lo stesso motivo legato all’orario di messa in onda) mentre si salvano in corner i temi sulle fake news con lo sketch insieme a Stella Bossari (figlia di Daniele e sua moglie Filippa Lagerback) e la nascita di internet che hanno rimesso la trasmissione nella carreggiata giusta con un soddisfacente quadro storico e informativo oltre che una dose giusta di curiosità, e non è affatto poco nonostante la quasi totale insufficienza di schemi.
A proposito di informazione, spendiamo qualche parola anche per qualche accorgimento tecnico riguardo la grafica e i riquadri che compaiono nell’arco del programma con pillole informative sugli argomenti di cui si sta parlando. La sua comparsa in basso a destra degli schermi con un font di scrittura non propriamente leggibile per le dimensioni ridotte risultano complicati da ‘afferrare’ al telespettatore. così togliendo il giusto risalto a dati e curiosità che potrebbero essere rilevanti ai fini dei temi. In compenso ottime scelte musicali e colonne sonore azzeccate per ogni contesto oltre che una buona fotografia.
Certo, è solo la prima puntata e il tempo per migliorare c’è tutto. Chissà che con un traino più vantaggioso dalla prossima settimana (le iene non saranno più in onda alla domenica) Chi ha paura del buio riesca ad aggiustare il tiro.