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Chef in tv: troppi sprechi, psichiatri contro

Troppi piatti gettati nel cestino rischiano di far passare un pessimo messaggio ai telespettatori: questa la critica mossa dallo psichiatra Michele Cucchi ai talent di cucina.

pubblicato 19 Maggio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 04:23

“Non tutte le ciambelle riescono col buco” recita un antico adagio e per lo psichiatra Michele Cucchi, direttore del Centro Sanitario Santagostino di Milano, queste non debbono essere buttate via, soprattutto da tanti chef in tv.

Lo psichiatra, infatti, critica apertamente l’atteggiamento di certi chef televisivi che gettano via senza scrupoli piatti mal riusciti, cibi cotti male e preparazioni sbagliate. Un atteggiamento che manifesterebbe scarso rispetto per il cibo ed educherebbe alla cultura dello spreco.

“Alcuni milioni di persone nel mondo non sanno che il cibo è prezioso e lasciano avanzi, lo scartano, iniziano una merendina e poi la buttano. Invertiamo la tendenza, portino il rispetto a tavola. Solo cambiando piccoli gesti potremo incidere sugli stili di vita e portare più salute e più speranza di benessere”

dice Cucchi, come riporta Il Secolo XIX, portando come ‘cattivo esempio’ “figure di cultura e sapienza come alcuni chef che si permettono con gesti plateali di buttare via il cibo” quando invece potrebbero essere esempi positivi e “sensibilizzare la raccolta di cibo a favore di chi ne ha bisogno“.

Vien facile pensare che nel mirino di Cucchi ci siano programmi come MasterChef, Hell’s Kitchen, The Chef, ma anche il meno ‘cruento’ Cucine da Incubo: tutti format guidati da chef stellati che insegnano a ristoratori o concorrenti a preparare piatti degni di uno standard elevato che non ammette errori.

 

Lo psichiatra, però, sembra quantomeno dimenticare, ad esempio, la partnership di MasterChef con il Banco Alimentare che raccoglie i cibi non consumati (si pensi all’immensa dispensa di ingredienti freschi o a rapida scadenza a disposizione dei concorrenti) e gli ‘avanzi’ della preparazione per girarli alle associazioni che distribuiscono pasti gratuiti. E dire che l’iniziativa è ben promossa, anche se si tratta magari di seguire i titoli di coda del programma.

E sfido chi abbia mai seguito una sola delle puntate dei suddetti programmi ad affermare che gli chef non ‘soffrano’ per ogni piatto gettato nell’immondizia. Ogni spreco è non solo una mancanza di rispetto nei confronti degli ingredienti, sacri per uno chef che si rispetti, ma anche un colpo ferale al bilancio di un’attività. “Sai quanto costa questa capasanta?” urla Cracco in Hell’s Kitchen, mentre Antonino Cannavacciuolo non smette di ‘paccheriare’ chi si permette, con la sua sciatteria, di rovinare pietanze, anche le più semplici (“E io pago!” dice lo chef di Villa Crespi nel video di apertura), mentre nel video in basso ‘anche’ l’inflessibile Ramsay ordina di ‘non buttar via niente’ e prepara piatti succulenti con avanzi a basso costo.

E così l’impressione che resta è quella di una tv sempre ‘causa di tutti i mali’ soprattutto per chi non la vede (cfr. Franceschini e i libri in tv).