45 minuti per Check up possono bastare. È tornato oggi in onda dopo un lungo periodo di assenza uno storico marchio Rai legato alla divulgazione medico-scientifica con alla conduzione Luana Ravegnini, assente anche lei da diversi anni dalla televisione italiana.
Il ritorno di Check up, voluto personalmente dal direttore di Rai 2 Ludovico Di Meo per portare la divulgazione medica sulla propria rete, in realtà non aggiunge molto al panorama televisivo attuale. L’intelligenza sta però senza dubbio nel capire che il punto di forza della trasmissione è il racconto approfondito della medicina e di determinate patologie.
Se Buongiorno benessere, in onda fino a pochi minuti prima su Rai 1, ha un approccio più ampio sulla salute, Check up ha giustamente il proprio focus sulla medicina e così nella puntata inaugurale vengono affrontate principalmente due problematiche, una delle quali approfondita grazie ad un intervento mostrato in diretta.
Il collegamento dalla sala operatoria, utile a capire i passaggi richiesti dall’operazione, seppur non rischi di esporre il caso ad una spettacolarizzazione, imbarazza la conduttrice, che deve disturbare il lavoro che si sta svolgendo. Probabilmente sarebbe bastato mostrare la spiegazione in studio dell’esperto che mostra passo per passo alla Ravegnini le varie operazioni da compiere all’interno dell’intervento.
L’idea di coinvolgere giovani specializzandi in medicina, sulla carta promettente, andrebbe probabilmente valorizzata di più, facendo interagire maggiormente i ragazzi con gli esperti in studio. Il Covid trova invece spazio solo per pochi minuti di trasmissione per fornire alcuni aggiornamenti su terze dosi e nuove varianti. Di fatto una scelta coerente con l’intento di voler dare spazio a tutte quelle patologie spesso dimenticate in questo ultimo anno e mezzo a causa della pandemia.
L’ultima pagina, nella quale torna Red Canzian, già comparso in apertura per parlare di un’intervento subito, pare quella maggiormente fuori fuoco, con l’immancabile spazio sull’alimentazione. Una tematica di certo non particolarmente originale, che forse almeno per il debutto si poteva evitare.
Luana Ravegnini, con un numero di occhiate forse eccessive al gobbo, porta comunque discretamente a casa il proprio compito, mancando un po’ in naturalezza, ma dopo un periodo di quasi 10 anni di lontananza dalla tv pare più che comprensibile. Check up sicuramente non avrà portato nulla di nuovo in tv, ma grazie anche alla durata contenuta e al rigore scientifico rappresenterà ancora una volta un punto di riferimento per i telespettatori in cerca di corrette informazioni in questo campo.