Checco Zalone, Amore + Iva ’23 è il one man show che ci meritiamo
Il comico pugliese regala due ore di puro intrattenimento.
Un colto che fa solo finta di essere ignorante. Si può riassumere così il personaggio di Checco Zalone, in arte Luca Medici, che ieri su Canale 5 ha portato il suo spettacolo Amore + Iva ’23.
Amore + Iva ’23 è lo show con il quale il comico pugliese ha sbancato i teatri di tutta Italia. La registrazione televisiva aveva come “splendida cornice” nientemeno che l’Arena di Verona.
Lo show non ha risentito più di tanto della mancanza di uno studio televisivo, ma sicuramente la sua messa in onda è stata propizia per tutte le persone che avrebbero voluto vedere Checco Zalone a teatro e si sono dovute arrendere davanti al sold out.
Probabilmente Amore + Iva ’23 non passerà alla storia della televisione, ma senza ombra di dubbio con questo spettacolo Canale 5 ha sensibilmente alzato l’asticella dell’intrattenimento. Ormai questo genere di proposta sull’ammiraglia del Biscione è fermo ai reality ai game show.
Se da un lato la scrittura è assolutamente geniale, dall’altro Zalone si conferma un talento fortemente empatico con il suo pubblico. Ne è la dimostrazione il personaggio del Maestro Muti, soprattutto quando si lamenta di non capire le parole cantate dal soprano (peraltro ottima spalla). Zalone dice che le cose che pensiamo tutti, ma che non abbiamo il coraggio di dire per non subire una sanzione sociale.
Se in una televisione ideale Mara Maionchi dovrebbe essere l’unica autorizzata ad usare le parolacce (sa usarle solo lei), Checco Zalone è l’unico nel panorama della comicità mainstream (quindi escludendo gli stand up comedian, al momento ancora troppo di nicchia) che sa maneggiare sapientemente il politicamente scorretto. Quando per esempio dice a una musicista che quasi quasi la pagherebbe quanto un uomo è semplicemente irresistibile.
Sul politicamente scorretto è anche più avanti del fenomeno Fiorello, per un semplice motivo. Quando Fiorello mostra il finto libro di Amadeus “Perché le donne sono inferiori” riferendosi a una gaffe di Ama su una co-conduttrice di Sanremo, si ride ma si ride a denti stretti. Checco Zalone ha il parafulmine del personaggio zoticone, Fiorello è sempre Fiorello, ma “rischia” di più. Questo non significa che Zalone sia più bravo di Fiorello, ma il primo ha maggiore libertà nell’uso del politicamente scorretto proprio per via della maschera.