Che tempo che fa, puntata del 29 maggio: tutte le dichiarazioni degli ospiti, incontro tra la Gialappa’s e la Littizzetto

Si parte con lo storico dell’arte Flavio Caroli che racconta la storia d’amore di Umberto Boccioni e Vittoria Colonna (è in corso una mostra ad hoc al Palazzo Reale a Milano). Inevitabili i riferimenti al futurismo e alla vita dell’artista in piena prima guerra mondiale.

Boccioni cade da cavallo, batte la testa e muore ad appena 34 anni. “Lui avrebbe pensato ‘meglio morire che per fare l’amore che per fare la guerra’” è il commento di Caroli.

Per Niccolò Fabi è un momento d’oro tra il disco e il tour di successo. Una mano sugli occhi è la canzone che interpreta live in studio. Ed è subito magia.

Applausi scroscianti in studio dopo una performance da brividi. Fazio: “E’ un momento bellissimo della tua carriera”. Lui descrive il disco (“L’intimità è popolare”) e sottolinea lo sguardo “commovente” delle persone alla fine dei suoi concerti.

Fazio, parlando con Fabi del suo album, cita Saviano (“Non credo più nella bontà ma nelle piccole cose buone”) ed esprime solidarietà allo scrittore, “al centro di inspiegabili attacchi in questi giorni, lui è forte e supererà anche questo”.

Arriva l’allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri, pronto ad andare in vacanza nella sua Livorno: “Lì non vengo trattato da allenatore ma da Allegri o anche da ‘acciuga’, il mio vecchio soprannome. Siamo partiti piano con la squadra quest’anno perché ero ingrassato, poi sono tornato magro come sempre. All’inizio non è stata facile, abbiamo cambiato molto, c’è voluto tempo, forse troppo, ma alla fine…”.

Capitolo calciomercato, resteranno i calciatori della Juve? “Io vorrei che rimanessero tutti. L’anno scorso eravamo noi in finale di Champions, è passato appena un anno. Bisogna lottare a Torino per la Champions!”. E un filmato ripercorre la stagione straordinaria dei bianconeri.

Allegri racconta: “Da giocatore ero considerato estroverso per le mie esperienze di vita che sono state un po’ ingigantite”. Sul look estroverso dei calciatori di oggi dice: “Ognuno ha un parrucchiere personale, specializzato nei tagli”. Poi dice che ogni calciatore ha un orologio che registrerà i movimenti durante l’estate (per mantenere un peso-forma)… “a meno che qualcuno di loro non lo presti ad altri e bluffi”.

Il tecnico dà anche consigli di vita ai calciatori. Sui presidenti che ha avuto dice: “Ho avuto un ottimo rapporto con tutti, quello del Cagliari non amava il numero 17 che scompariva nella lista dei calciatori. Una volta avevamo una partita in casa e il magazziniere, lavando gli asciugamani, li fece diventare viola. Arrivò Cellino infuriato e ordinò di portarli nello spogliatoio della squadra avversaria. Vincemmo noi!”.

Da calciatore si dà come voto 5-6: “Sono stato mediocre, Galeone mi ha insegnato molto, ho capito che l’allenatore sarebbe stato il mio mestiere del futuro”. Su Berlusconi: “Ho avuto un ottimo rapporto”. Fazio: “Se lui diceva una scemenza potevi dirglielo?”. Risposta: “Lo indirizzavo…”. Galliani non lo accompagnò al santuario a Montenero, Allegri ci andò da solo: “Ecco perché la stagione successiva andammo bene a metà”.

Chi rimane alla Juve? “Buffon. Anche Pogba. Morata? Fossi in lui rimarrei alla Juve, ora è all’Europeo, spero che torni indietro”. Poi ammette di aver detto alcune frasi canoniche e scontate ai giornalisti. Ma alla fine ribadisce: “Bisogna essere schiavi del risultato, altroché!”.

Fazio sottolinea con enfasi: “Sveliamo il mistero sul trio della Gialappa’s Band”. I tre sono in video e non solo in audio, è un evento! “E’ una rarissima occasione”, dice il conduttore. Loro già lo “cazziano” ma ammettono: “E’ la prima volta in un talk show, sarà contenta la direttrice di Rai3 a cui abbiamo detto sempre no per Le invasioni barbariche”.

“E’ strano stare davanti alle telecamere ma almeno non ci vediamo”. Il signor Carlo: “Io sostengo di essere Allegri che ancora non è andato via”. Per il trio 30 anni di attività senza mai andare in tv: “A Mediaset, fino all’anno scorso, avevamo a volte a difficoltà entrare, alle sbarre ci chiedevano i documenti. Sarà un caso…”.

Agli inizi a Radio Popolare erano in 4, “l’altro è ancora vivo, allora i Pooh suonavano già da 20 anni”. Il primo programma fatto in tv è Un fantastico tragico venerdì con Paolo Villaggio: “C’erano cose belle e altre agghiaccianti, il problema è che durava 4 ore e c’erano cose che non legavano con le altre”.

Nella foto c’è la gialappa, “una pianta-purga usata per i cavalli”. Per anni “hanno usato male quel nome anche nei titoli delle trasmissioni”.

Per Fazio loro salvano la coscienza della tv perché ne raccontano i difetti. Marco: “Ha detto una cosa bellissima, io andrei via in trionfo. All’inizio, comunque, volevamo essere quello”. Trapattoni si è offeso per le loro battute? Marco: “Si può nominare ancora in Rai dopo che è stato cacciato?”. Fazio: “In realtà è stato sostituito da Zenga”. E viene riproposto un ipse dixit cult del Trap.

I ruoli tra i tre? “Si crea per forza un due contro uno”. Gira voce anche che siano romantici, hanno fatto incontrare Cristina Parodi e Giorgio Gori: “Lui ci chiese di conoscere Cristina perché lavorava nella redazione sportiva e noi la vedevamo, ci chiese questo favore”.

Nel 1988 la Rai non accettò la proposta della Gialappa’s di scherzare sul calcio, fu Gori a dare le prime possibilità al trio. In Rai sono tornati per Quelli che il calcio che fu proprio Fazio a lanciare. Come si trovano nella tv di Stato? “Ci fanno entrare subito, abbiamo fatto un anno bellissimo, ora commenteremo gli Europei su Radio2 e Rai4”.

C’è un rvm-emblema su un gollonzo commentato dalla Gialappa’s. Alcuni loro filmati sono ancora oggi virali in Rete. Come quello del pattinatore russo Bradbury che parte ultimo ma va in finale e poi vince perché cadono tutti gli altri! E poi lo sciatore marocchino che ad Albertville cade a ripetizione.

Ed ecco l’incontro tra Luciana Littizzetto e la Gialappa’s. Lei ammette: “La mia vita televisiva si è sviluppata con queste quattro mer*e, ho lavorato solo con questi qua!”. E per fortuna visto com’è andata la sua brillante carriera.

Intervento finale della Littizzetto: “La settimana scorsa sono venuti insieme Gosling e Crowe, a me piaceva di più Russell, ho fatto una foto con lui al bar, l’ho messa su Instagram e alcuni siti americani dicono che sono la sua nuova fidanzata!”. Fazio: “Un incidente diplomatico pazzesco, gli Stati Uniti ci fanno uscire dalla Nato”. Lei: “Magari lui stesse con me! E c’è chi scrive anche che avremmo consumato!”.

Ecco la foto incriminata! Lei: “Russell è testosterone puro. Gli lancio un messaggio, ‘ciao, Russell, mi dispiace ma non posso essere tua, devi fartene una ragione, la mia vita è qui, devo stare con il cretino, se lo lasciassi diventerebbe pazzo, non pensare alle mie tette di alabastro e al mio cu*o duro, trovati una signora di mezza età e falla finita”.

La Littizzetto parla adesso della soap opera Beautiful: “In una delle puntate di aprile – ora l’hanno tolta – uno dei personaggi, una guardia giurata, sta preparando da mangiare in cucina. A un certo punto fa la faccia del disgusto e dice ‘oh, no, cavolo, ho messo il grana padano al posto del parmigiano, che schifo’. Immaginati quelli del Consorzio Grana Padano come l’hanno presa, fanno bene a fargli causa. Come si permettono di parlare male del grana padano? Loro, gli americani, che mettono gli spaghetti sulla pizza! Cosa vogliono da noi? Il Grana padano è buonissimo. Ora ci vorrebbe una puntata riparatoria in cui Brooke stringe una forma di grana padano e dice ‘sei duro come piace a me, bastardo di un padano'”.

Luciana parla sempre di pubblicità: “Penso di essere stata determinante dopo le polemiche sugli stranieri negli spot, per il tonno hanno tolto Kevin Costner e messo Alessandro Gassmann, lui mi piace da matti, ha un sorriso incredibile. L’unica perplessità è sul finale quando dice ‘tonno molto ma molto good’. Perché l’inglese?”.

Argomento moda, “torna di moda il kilt, il gonnellino scozzese, immaginatevi Fabio con il kilt e le gambe spelacchiate, lui che è senza cu*o. Gli ‘amici di Maria’ devono ballonzollare in quel caso. Il kilt, per sua natura, non va messo con le mutande. Voglio trovare una donna che stia con un uomo che porti il kilt!”. E la puntata finisce qui.