Che tempo che fa: Fabio Fazio a Roberto Maroni: “Non ha mai pensato di dedicarsi alla musica?”
L’ex ministro degli Interni e segretario della Lega Nord, ospite del programma di Rai 3 condotto da Fabio Fazio.
Stasera, a Che tempo che fa, trasmissione di Rai 3 condotta da Fabio Fazio, è intervenuto il segretario della Lega Nord ed ex Ministro degli Interni, Roberto Maroni.
Il candidato della Lega Nord per la Regione Lombardia ha parlato a ruota libera del futuro del suo partito, sul rapporto con il Popolo della Libertà, sull’Europa, sulle primarie riguardanti il candidato del centro-destra per la Lombardia e gli scandali che hanno coinvolto la regione.
Roberto Maroni ha esordito complimentandosi con i Muse, ospiti musicali della serata. Maroni ha ostentato la sua cultura musicale, mostrando una propensione più decisa verso il rock mainstream come Bruce Springsteen, ad esempio. Colpito dalla prima dichiarazione, Fazio debutta con una domanda provocatoria ma legittimissima:
Non ha mai pensato di dedicarsi alla musica?
Dopo essersi messo a proprio agio, Maroni ha iniziato ad esprimere le proprie opinioni riguardo le precitate questioni. Sulla possibile correlazione tra il federalismo e gli scandali riguardanti la Regione Lombardia, come quello che ha coinvolto l’assessore Domenico Zambetti, Maroni non è d’accordo e dà la colpa principale ai partiti:
Le regioni non hanno fallito, ha fallito il processo di trasformazione allo stato federalista. I partiti hanno fallito, non hanno fatto una selezione efficace. L’arresto per concorso esterno in associazione mafiosa non c’entra con il federalismo, c’entra con i partiti.
Roberto Maroni ha parlato della sua candidatura per il dopo-Formigoni e afferma di non vivere con angoscia il mancato arrivo dell’intesa con il Popolo della Libertà:
La Lombardia ha livelli di efficienza che altre regioni non hanno, anche per merito della Lega. Vorrei mantenere alto questo livello ma non dipende solo da me. Io sono stato candidato per il progetto dell’Euroregione, non per avere una poltrona in più. Ci sono 3-4 PdL in Lombardia, io non sono in ansia se sapere se c’è o non c’è. Io sono disponibile per le Primarie, sono un bagno di democrazia.
L’ex ministro, successivamente, ha iniziato a distillare buone parole per tutti. Su Angelino Alfano:
Ho stima di Alfano, abbiamo fatto tante cose importanti contro la Mafia. Ma non mi occupo di cose in casa d’altri. Lui ha le caratteristiche per guidare il PdL, è giovane, è maturato, ha esperienza. Dipende se il PdL glielo consentirà.
Su Umberto Bossi, omaggiato nel libro di recente uscita di Maroni, Il mio Nord:
Bossi è un grande amico, è un fratello maggiore. Ho un rapporto di amicizia personale che va al di là di quello è successo.
Anche riguardo il Movimento 5 Stelle, Maroni conferma le analogie, che in effetti appaiono decisamente esplicite, tra la Lega e il partito di Beppe Grillo:
Anche noi avevamo questa carica contro certa politica. Avevamo il sogno che era il federalismo. Queste due cose hanno permesso un grande consenso. Qualche leghista voterà Grillo ma i sondaggi dicono che la Lega è stabilmente in alto. Punto all’8, al 9, al 10%. Mai porsi limiti.
Maroni, inoltre, ha smentito anche l’odio nei confronti dell’Europa:
Noi non siamo contro l’Europa. Noi siamo neo-europeisti. L’Europa non è in grado di risolvere le crisi. Serve l’Europa delle regioni, dei popoli, non dei 27 stati. Un’Europa più federalista.
Un’altra affermazione è sulla candidatura-non candidatura di Silvio Berlusconi alle politiche. Nonostante le dichiarazioni ufficiali, il timore di una nuova discesa in campo del Cavaliere non si è mai sopito ma Maroni tende a tranquillizzare:
Berlusconi ha capito che ci sono cicli nella vita.
