Che Tempo Che Fa, diretta 1 novembre 2015: tutti gli ospiti e le interviste
Che Tempo Che Fa, la diretta del 1 novembre 2015 su Blogo: ospiti Gianni Morandi e Dacia Maraini, Paolo Mieli, Enrico Brignano e Luca Carboni
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20.22
Filippa Lagerback introduce il primo ospite, Paolo Mieli, che presenta il suo libro L’arma della memoria. “Di per sé ha un’accezione positiva”. Però adesso la memoria è molto espansa, soprattutto nel tono informatico: “il computer ci ha dato la possibilità di accedere ad ogni tipo di conoscenza del passato, quindi la nostra memoria è infinita. Lì è l’arma: abbiamo una potenza di fuoco. Io sono pacifista, io l’arma la concepisco come difensiva. Ho scritto un manuale per l’uso delle armi perché se non la sappiamo usare ci scoppia in mano e diventa molto pericolosa.”
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20.24
Alcuni esempi? “Questa disponiblità del computer anchiloseggia il nostro cervello e il nostro cuore. Le categorie si indeboliscono, le immagini del passato ci restano in modo fumoso e indefinito. Ci perdiamo un’infinità di sfumature che sono fondamentali. Esempio: musulmani, ebrei e cattolici per lunghi periodi hanno vissuto in modo pacifico, producendo civiltà. L’uso semplificato della memoria fa sì che andiamo a prendere solo le cose che danno forza ai nostri argomenti di adesso. Vorrei riuscire a far amare anche le parti oscure e non manipolate del passato.”
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20.25
Si parlerà di “retroscenismo” o meglio di complottismo. Le invenzioni dei complotti vengono da un errato collegamento degli elementi che compongono la memoria. (Con accenno sul Papa, ad esempio, o su Pasolini visto che è l’anniversario). Ma dopo la pubblicità.
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20.33
Di nuovo in studio: “I complotti nella storia ci sono stati, come l’uccisione di Giulio Cesare. Il complottismo è quella malattia che quando mancano gli elementi di prova del complotto, uno un po’ se li inventa e attribuisce alle motivazioni del complotto i suoi nemici del momento. Il complottismo serve a integrare dei racconti perché la Storia non sempre riesce a chiarire i fatti.”
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20.35
Tra i complotti più analizzati, soprattutto per le analogie, gli omicidi di Lincoln e Kennedy: ci sono tante somiglianze che hanno spinto molti a interpretare queste morti sotto la luce del complottismo. “Non ripetere gli errori del passato può essere utile, noi li ripetiamo sempre perché abbiamo una memoria farlocca”.
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20.41
Invece di lamentarsi della sedia scomoda, Brignano dice che hanno scritto il suo nome sbagliato sulla porta del camerino. Mai sentito parlare di correzione automatica, Enri’?
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20.42
Bulli&Bulloni è il programma sul sito di Quattroruote nel quale Brignano si cimenta, con due meccanici, nel restauro di un pulmino Volkswagen. “Ho fatto il tecnico delle industrie meccaniche, sono congegnatore meccanico. Mi sono forgiato tra tornio, tornio parallelo, fresa…Mi è venuta questa passione e mi intriga molto”
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20.47
Brignano però è in studio per presentare il proprio libro “Ci siamo evoluti bene – e ce ne evoleremo ancora”. Fazio gli chiede come si è evoluta la terra, tanto per cominciare. “Non fa’ ste domande, a Fa’! C’era il caos, il triangolo con l’occhio.. quando c’è il triangolo occhio, che più avanti c’è il caos. E luce fu, quindi accese la luce. Il lunedì la terra, il marteddì i monti… il sabato pomeriggio, che era mezza giornata, fece l’uomo. Infatti non gli è venuto bene”
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20.50
Ma lo spazio cos’è? “Lascia fa, lo spazio dentro casa non basta mai”. E via di questo passo nonsense che ricorda molto Nino Frassica. “Siamo soli nell’universo? Quante volte uno grida e non ti risponde nessuno… Ma poi sta volontà di andare su Marte, mi fa specie perché dico: andiamo a cercare l’acqua. Dobbiamo andare ad abitare a Marte quando c’è la Siberia, la Basilicata, ci so’ posti disabitati che potremmo andare ad abitare e invece vogliamo andare su Marte. Dove de media fa meno 62 gradi, tira una giannetta che non fa’ idea”
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20.56
Pubblicità.
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21.00
Si torna in studio, Fazio dice che stavano ridendo tantissimo commentando il libro. Ma come sarà il rapporto di Brignano con la tecnologia? “Ci vorrei stare lontano ma come si fa? Pure mia madre si mette lì su Facebook.. Come fai oggi senza telefonino, siamo così abituati ad averlo che quando lo dimentichiamo ci accorgiamo di avere due mani a disposizione”.
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21.07
Si parte con il ricordo di Pasolini. “Essere infantili non è negativo. Pier Paolo non era mai cresciuto, era come un ragazzo molto molto giovane ma c’era un bambino in lui, si ostinava a rimanere bambino.” Hannos cirtto insieme la sceneggiatura di un film, in quindici giorni: “Abbiamo lavorato 13-14 ore al giorno, ma aveva una capacità di lavoro straordinaria”. I piaceri di Pasolini erano tre: libri, eros e football. Pasolini era un bravo giocatore di calcio, commenta la Maraini.
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21.10
Morandi parla di Pasolini calciatore. “C’era un agente di Roma che metteva insieme personaggi dello spettacolo e della cultura e ci faceva fare delle partite. Lui giocava con l’8 e io col 10 o col 7. Io vedevo che era uno che giocava, che si incavolava, che dopo qualche partita mi disse ‘Devi passare la palla’ perché ci teneva molto. Fisicamente era fortissimo, muscoloso, un fiato incredibile. Io l’ho visto sorridere, negli spogliatoi c’era cameratismo: scherzi, giochi, sempre sul pallone, su come impostare la partita…”.
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21.13
Ricordi di partitelle giocate nel campetto di calcio a sette di Morandi, dove Pasolini portò come pubblico e claque registi come Samperi, Bertolucci, Citti… Fazio fa mandare un video di una partita restaurata dalla Cineteca di Bologna, con una telecronaca spiritosa, dove figurano Morandi e Pasolini in squadra.
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21.17
Pasolini era un intellettuale-guida. Ma la Maraini non concorda: “per me l’intellettuale è come un palombaro, scende nelle acque dell’inconscio collettivo che appartengono a tutti ma trova la parole per raccontarle. In un certo senso è un testimone”. Morandi: “lui sapeva parlare con gli intellettuali e con i suoi compagni di squadra che non erano intellettuali. Parlavamo di calcio, molto di calcio, ma mai di musica. Non mi ha mai detto ‘mi piace questa canzone’, piuttosto mi chiedeva di mio padre o come ero nato e che scuola avevo fatto.” (pubblicità)
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21.28
Pasolini è ancora scandalo? “Oggi è cambiato molto. Ai suoi tempi c’era un’indignazione contro di lui, perché era provocatorio nei suoi scritti e poi dava fastidio che prendesse una posizione contraria, che dicesse il contrario. Quando gli studenti hanno fatto la manifestazione a Valle Giulia, lui si mise dalla parte dei poliziotti e ha scritto la sua celebre poesia. Rivedeva quelli che sono i rapporti di classe”. Morandi aggiunge la sua: “Nel 1975 Mogol organizzò una partita. Noi aspettavamo PAsolini, Citti e Ninetto Davoli da Roma. Non arrivarono perché ci fu uno sciopero e non partirono, 5-6 giorni prima della sua morte. Ho questo ricordo: ai funerali portarono tutti la maglietta numero 10 sopra”. Maraini: “Dopo 40 anni non sapere perché lo hanno ammazzato è abbastanza grave. Lui aveva il coraggio. Ha pagato di persona la critica che faceva nei riguardi del suo paese”.
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21.37
La Littizzetto ha aperto un account Instagram “come Belen”. E quindi si parla proprio della showgirl argentina, che ha postato una foto di lei che si lava i capelli in cucina. “Chi è che non si lava i capelli così… Io la doccia non la faccio normale, chiamo Lollo e mi faccio tirare delle secchiate. Poi per me può mettere anche le t*tte in frigo per tenerle più sode. Bisognerebbe studiarla come i fenicotteri rosa, il National Geographic dovrebbe occuparsi di lei. Quando deve mangiare cosa fa? Beve l’acqua o succhia il nevischio dal freezer?”
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21.41
Si parla della Dama Nera che prendeva le tangenti per “favori in corso. Faccio una piccola riflessione: le donne quando arrivano nei posti di potere diventano corrotte anche loro. Quindi bene, stiamo raggiungendo la parità.” E continua: “Piccolo appello ai corrotti di tutta Italia: quando vi mettete d’accordo, potete non parlarvi al telefono che vi beccano subito? Ditevi le cose in una sauna, andate al cinema, andate ai giardinetti, fate un po’ di fatica per fare le porcate! Usate un codice un po’ furbo!”
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21.47
Ultimi due minuti di Lucianina: “parliamo di un problema che riguarda l’America e le forze dell’ordine, butt-dial, quindi la chiamata col c*lo. Adesso spiego: praticamente hanno aumentato le chiamate del 20% al 911, che sono fatte per sbaglio perché mettono il telefonino nella tasca dei pantaloni, poi si siedono e chiamano…”
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21.49
La puntata finisce qui, esaltando la capacità del c*lo di fare qualsiasi cosa. “L’unica soluzione è metterlo nella tasca davanti. E lì se riesci a far partire la telefonata arriva proprio la polizia a farti i complimenti. C’è molta più intelligenza in quella meringa senza crema che nel resto di noi.”
Che Tempo Che Fa, la diretta minuto per minuto del 1 novembre 2015
Che Tempo Che Fa inaugura il mese di novembre con una puntata ricca di ospiti: nel talk show di Fabio Fazio, che la domenica mantiene il tradizionale impianto delle interviste agli invitati, si celebrano i 40 anni della morte di Pier Paolo Pasolini con un parterre de roi tra i più variegati di questa stagione.
Che Tempo Che Fa | Diretta 1 novembre 2015 | Ospiti
L’apertura e la chiusura del programma sono affidate a Luciana Littizzetto, mentre l’introduzione degli ospiti è come sempre ad opera di Filippa Lagerback. L’ospite musicale della puntata sarà Luca Carboni.
Che Tempo Che Fa | Diretta 1 novembre | Come seguirlo in tv e in streaming
Che Tempo Che Fa è l’appuntamento dell’access prime time e della prima serata della domenica sera di Rai 3, in onda dalle 20.10 alle 21.45 circa. E’ possibile seguirlo in diretta e in live streaming web sul portale Rai.Tv. La puntata di Che Tempo Che Fa è visibile anche grazie al servizio Rai Replay per i 7 giorni successivi alla messa in onda.
Che Tempo Che Fa | Diretta 1 novembre | Second screen
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