Che Tempo Che Fa | Puntata 21 febbraio 2016 | Ospiti e interviste

Pochi minuti prima della nuova puntata di Che Tempo Che Fa. Prima un Blob su Eco.

E si parte con Che Tempo Che Fa. “Una puntata di festa stasera” dice Fazio che inizia ringraziando Enrico Vaime, che tutto gli ha insegnato.

“E’ curioso essere commemorati da vivi… Pensavo succedesse solo ad Arbore”.

Vaime è in libreria con un suo nuovo libro, dedicato ai suoi aforismi, definiti da Fazio “antesignani di Twitter”.

Fazio ricorda anche i suoi inizi con lui in Radio, a Blackout, storico programma di Radio 2.

“Tramite tra la rappresentazione della realtà e una realtà che, penso, di saper vedere. Come spiegare cosa faccio? Una volta a uno a cui mi chiese: “Lei di cosa si occupa?” risposi ” Di lei…”.

Il lavoro dell’autore nella Rai monopolista condizionava il comportamento collettivo: “I più sensibili di noi se ne rendevano conto, gli altri continuavano imperterriti, venendo anche lodati”. Mio caro Vaime, la tua intervista deve essere usata nelle scuole di ogni ordine e grado.

Ahhh, la storica sigla di Di Nuovo Tante Scuse, una perla di cinismo che tanto andava di moda nella Rai monopolista e che ora sarebbe oggetto di interrogazioni parlamentari…

I sogni nel cassetto se li mangiano le tarme; Dare il buon esempio equivale a non divertirsi; la sua presenza colpiva poco, quando qualcuno diceva ‘Eravamo tre o quattro’ il quarto era lui. Alcuni degli aforismi tratti dal suo libro, con cui si festeggiano i suoi 80 anni.

Finisce qui il suo breve intervento.

E si passa a festeggiare l’Orso d’Oro 2016 di Fuocoammare: intanto una clip.

Gianfranco Rosi e il dott. Bartolo, insieme all’Orso d’Oro sono appena arrivati da Berlino. E la statuetta andrà a Lampedusa.

Il film è stato girato solo da Rosi, rimasto un anno a Lampedusa. Il film è dedicato ai lampedusani e a quelli che non sono riusciti mai ad arrivare sull’Isola.

Un solo medico di servizio nel centro di accoglienza di Lampedusa con migliaia di ospiti. Il dottor Bartolo è uno dei tre medici condotti dell’Isola e ogni tanto va a dare anche una mano al centro di accoglienza. Dal 1991 sono stati almeno 250.000 gli sbarchi. Quello che più lo colpiscono sono, però, le viste cadaveriche. Pubblicità.

Si torna dalla pubblicità. Rosi spiega come ha conosciuto Bartolo, al quale si era rivolto per una bronchite. Alla fine è stata una delle chiavi del racconto del film.

Bartolo ricorda di quando nel 2011, a seguito della Primavera Araba, arrivarono in 7.000, su un’isola di 5000 anime che hanno dato tutto per aiutare gli immigrati.

Perché i lampedusani sono così generosi? Perché sono pescatori e i pescatori accolgono tutto quello che viene dal mare. E si rilancia la candidatura di Lampedusa per il Nobel per la Pace.

Sulla spilletta le coordinate di Lampedusa. La mette anche Fazio.

Ma si cambia registro: arrivano Elio e le Storie Tese con Vincere l’Odio.

L’abito di scena è quello rosa, usato nella prima di Sanremo 2016. Qui la spilletta è di altro tono…

E questa volta in formazione c’è anche Rocco Tanica!

“Sette ritornelli in una canzone… potevate farci un disco intero” dice Fazio. “Beh, potevamo fare anche Sanremo da soli…”.

“A Sanremo abbiamo fallito. Volevamo essere ripescati, perché era la novità di questo Festival… questo meccanismo di finta eliminazione…”. Fazio nota che Elio ormai è immerso nella logica del Talent e dei meccanismi televisivi…

Volete sapere cosa vuol dire il titolo del loro nuovo disco, Figgatta de blanc? Lo trovate qui: http://www.soundsblog.it/post/427727/elio-e-le-storie-tese-figgatta-de-blanc-nuovo-album

E si torna ai successi dei precedenti Sanremo: si parte dalla Canzone Mononota, presentata a Sanremo 2013, il primo del Fazio 2.0.

E si chiude con la prima, La Terra dei Cachi. Incommensurabile. In una versione anche FF. FFantastici.

Un altro crollo ‘emotivo’ per Elio, commosso da tanto affetto. Sarà pure mera promozione di disco e tour, ma vivaddio, almeno sono gli Elii.

“Ma voi avete mai lavorato nella vita” chiede ironico Fazio. “No, ci siamo ispirati a Casini e Formigoni…”. Pubblicità.

E dopo la pubblicità appare Ronaldo: per anni all’Inter, poi al Milan, è stata una delle star del calcio a cavallo dei Duemila.

Una clip mostra alcune delle sue imprese. Dice di rivedersi spesso su Internet, anche se non gioca più a calcio, ma a tennis. Ora è dirigente del Fort Lauderdale (nei pressi di Miami), ma non gioca più.

Ha una scuola calcio in Cina, la Ronaldo Academy: ha 40 franchising solo lì. Il marchio funziona, insomma.

Quasi 40 anni, quattro figli, basta ‘femmine’…. è cresciuto ormai, dice poco convinto. Ha due maschi e due femmine.

Perché è stato il migliore di tutti? “Io non ho mai avuto l’ambizione di essere il migliore. Io volevo solo migliorare, giorno dopo giorno. Ho lavorato tantissimo, da sempre”. Ma il talento, aggiunge, non basta: non era forte di sinistro e l’ha allenato tanto per poter far gol.

Cosa succede il giorno dopo il ritiro dai campi? “Mi ero preparato a questo. Ormai mi faceva male tutto… Ho studiato per andare avanti nella vita. Ho finito a 35 anni ma hai ancora tutta la vita davanti. Ho aperto una società di pubblciità… ma mi sono preparato prima.

Ronaldo su Totti: “Ho vissuto anche io quella situazione. Solo lui può decidere il momento giusto per lasciare. Chi fa questo mestiere lo ama profondamente e non è facile lasciare. Io ho lasciato per il tanto dolore dovuto alla pubalgia”.

La pubalgia non si può mai verificare, “così come il dolore ai ‘gemelli'” dice Ronaldo. Le mie scuse? “Il Carnevale… per uno sponsor importante”.

“La cena con Moratti è andata molto bene. E’ stato bellissimo rivederlo. La nostra storia poi è finita male… la scelta tra me e Cuper… non ce la facevo più a vederlo in sauna e allora ho detto ‘Me ne vado'” scherza Ronaldo.

La pancia è un problema? “Faccio sport tutti i giorni…” dice Ronaldo. Lo sguardo pulito è quello di sempre. E con i chili in più mi sembra anche più bello. E sicuramente più sereno.

Ronaldo spiega cosa ci faceva nel Deserto del Nevada con altre 70.000 persone per un Festival di musica e arte.

E Fazio si fa firmare un SuperTele da portare in spiaggia.

Luciana Littizzetto entra e dice a) Pensavo che fosse Cristiano Ronaldo; b) Ma questo contiene gli altri due… Vabbè, anche no. Pubblicità.

Anche stasera Luciana Littizzetto porta un cerchietto arcbaleno. Ma prima delle notizie della settimana una battuta sui denti a castoro di Ronaldo e Ronaldino ci mancava.

La Littizzetto spiega il SuperCanguro sulle Unioni Civili.

Gli emendamenti e gli ‘emerdamenti’ presentati dall’opposizione: roba da mettersi nelle mani nei capelli. Se ne guardano alcuni di Malan. Il trionfo del nonsense. Ed è questo che si discuterà da domani in Senato.

Altra notizia: imprenditore di Padova beccato a 220 km all’ora con la Porsche Carrera. La spiegazione data: “Ho la diarrea…”. No, ma i 5 minuti mancanti tutta su questa news?

Ah no, c’è ancora il caso del prof. Rho, licenziato per aver omesso una denuncia per una pipi in un cespuglio in montagna. Lui licenziato, mafiosi liberi e parlamentari ancora in servizio. Questa la sintesi. Ma c’è il lancio dell’hashtag #Soloperunapiscia, a sostegno del prof.

Nessun, dico nessun, accenno alla sua partecipazione di ieri a C’è Posta per Te mentre era in onda Che Fuori Tempo Che Fa.

Si chiude con una puntata di Quasi Quasi Rischiatutto – Prova pulsante tutta dedicata a Vittorio Lucci, da Napoli, consulente pubblicitario che si propone su Leopardi. La puntata è eccezionalmente tutta su di lui.

Tutta la commissione si diverte: il soggetto è logorroico. Sulla cultura generale, però, si arrabatta.

Su Leopardi, la sua materia, tentenna… Il napoletano diverte, a me invece irrita la maschera. E mi irrita anche il divertimento altrui.

Termina la puntata di QQR. Torna domani dalle 20.30 alle 20.40. Ora ultimi saluti da studio e appuntamento alla prossima settimana.