Che Tempo Che Fa parla di Fine Vita (ma chiude alle 00.26)

Ci siamo quasi: la puntata sta per iniziare.

Anche stasera lancio dal Tg1: Fazio promette grandi notizie da Malagò “al quale faremo le domande che tutti si fanno”.

E si comincia. Dal monologo. Sull’Italia al Mondiali.

“Come si sarà vestita la donna di Rai 1?” dice Fazio che così manda un grande saluto a Clerici & Co? Si è vestita da Topo Gigio. Anzi TopA Gigia. “Sono andata da un chirurgo estetico e gli ho chiesto “Mi fai topa”?”. Buonasera. Pubblicità.

Filippa Lagerback in azzurro per chiamare Tiziano Ferro.

Canta Valore assoluto.

“Tendiamo all’unione civile stasera…” dice Ferro.
“Ma io sono vecchio…” risponde Fazio.
“Ma io sono di vedute aperte” chiosa Ferro.

“Come fai a cambiare rete e a non cambiare Fazio” dice Ferro. Ma lui televisione vorrebbe farla, non da solo: “MI piacerebbe fare il giudice in un talent musicale. Mi innamorerei troppo dei concorrenti. Non è un caso che io produco talenti dai talent. Io sono proprio il telespettatore medio di questi programmi”.
“Ma con chi dobbiamo parlare: con la Maionchi o la De Filippi?” chiede Fazio.
“Ma non sarei un bravo coach: non darei consigli, magari non li farei neanche cantare, direi loro di non farlo… non è che uno deve cantare per forza”.

Fazio ha pronto un’idea per un talent. Ferro per il prossimo anno se la prende di ferie: no tour, no album. E chissà che non ci stia un programma tv, finalmente: se ne parla da anni.

Fa ancora la lista della gratitudine: la fa spesso, per ricordarsi di ricordare le cose belle.

Di cosa sei grato, chiede Ferro. “Colazione con moglie e figli stamattina” risponde Fazio. Studio gelido.

“Hai messo i tuoi genitori di fronte al fatto compiuto…” dice Fazio.
“Guarda, li ho messi di fronte a tante cose, eh… se iniziamo così…” dice ridendo Ferro. Quest’anno, sappiatelo, non va a Sanremo.

E ora Tiziano Ferro torna a cantare: per lui Il Mestiere della Vita.

Dopo la pubblicità ecco Giovanni Malagò, presidente Coni, al quale fanno vedere le lacrime di Buffon del dopo Italia-Svezia.

“A me Ventura sta anche simpatico. E’ colpa sua? E chi ce lo ha messo lì?” chiede Fazio. Malagò inizia parlando dell’esempio di Buffon.

Continua raccontando che Coni può commissariare una Federazione per scorrettezze, questioni di bilancio e questioni di giustizia sportiva. La situazione della FIGC non rientra in nessuna di queste: non si può commissariare.

Ricostruisce il dopo-Conte, dicendo che lui – e Tavecchio –
avevano preso contatti con Lippi: era disposto a tornare e voleva essere coordinatore tecnico di tutto il movimento nazionale, dai giovanissimi, femminile e calcio a 5 incluso. E’ una figura che esiste in Federazione. Tavecchio temeva il cachet, ma l’accordo prevedeva un impegno economico anche inferiore alle previsioni: Ventura, Montella, Spalletti, Di BIagio erano i nomi che Lippi pensava di convocare come CT. Lippi poi disse che Ventura potesse essere il partner ideale per lavorare. Ventura fu contrattualizzato, ma Lippi non poté essere contrattualizzato perché il figlio è un agente sportivo e una norma lo vieta. Lo hanno scoperto 10 giorni dopo la contrattualizzazione di Ventura. Insomma, come si dice, il pesce puzza dalla testa. Ventura è insomma rimasto solo.

“E’ una storia incredibile…” dice Fazio.
“E’ la verità” risponde Malagò.

“Non si è rivisto il contratto di Ventura perché si pensava potesse andar bene” dice Malagò. Perché una parte del mondo del calcio continua a sostenere Tavecchio?, chiede Fazio. Malagò pensa che domani Tavecchio si presenterà dimissionario. “Ma non è che se noi leviamo Tavecchio risolviamo il problema. La Lega di A non c’è, la Lega di B è commissariata.. l’unica compatta è quella dei Dilettanti”.

Io penso che domani Tavecchio si dimetterà, insiste Malagò.

“Ancelotti non è disposto a fare la stampella a nessuno. Ma potrebbe essere interessato in una situazione contestuale diversa” dice Malagò. Dice anche di non aver sentito Ancelotti.

Quali iniziative deve prendere il calcio?
“Bisogna riformare i campionati, troppe squadre professionistiche. Il mio predecessore definì i presidenti delle squadre di calcio erano ‘Ricchi scemi’. Questi signori si sono preoccupati di pagare l’ennesimo investimento sul calciatore straniero senza costruire una casa. E noi abbiamo un problema anche sugli stadi… suvvia!”.

“I videogiochi non entreranno alle Olimpiadi. Mi sembra una barzelletta. Glielo dico”. Parola di Malagò.

“Vuole dire qualcosa alla Pellegrini che viene domani?”
“Come le è venuto in mente quel nuovo look col capello platino e gli occhialini… fa maestrina”.
GIovanni Malagò, presidente Coni alla stracampionessa di nuoto italiana.

Si passa subito a Vincent Cassel. Che parla in italiano. Del resto, dopo tanti anni con Monica Bellucci…

Si parla della sua vita a Rio de Janeiro…. “Sono un parioca, un parigino carioca…”. Si dice ‘pariginissimo’. E si parla del camembert.

E mi aspettavo che arrivasse il momento di parlare di Tina Kunakey, sua nuova fidanzata, che noi abbiamo anche ospitato a Sanremo 2017.

Si scava nei suoi film, da Ocean’s Eleven ai film con Kassovitz.

Non si può sentire Cassel doppiato. “Non si può doppiare. Non è una questione di abitudine, è un problema. E’ una questione di rispetto” dice Cassel. E non ha tutti i torti.

C’è chi si è fatto tatuare il volto di Cassel. Complimenti.

Mastroianni, Fellini, Scola nel pantheon del cinema italiano di Cassel. Che, sappiatelo, regala amache. Ah beh…. Pubblicità.

Il look non è per Wolverine ma per “L’imperatore di Parigi”, ambientato nel Primo Impero.

Gioco, circo: tra un po’ si va a scavare nell’album dell’asilo, Ah, tutto per spingerlo a fare il giocoliere con le arance.

Non credo che il giochino delle arance gli sia piaciuto molto. Scappa via.

“Chiedo al pubblico di avere la pazienza di seguire questo discorso che non è semplice”: Fazio introduce il tema successivo a freddo. Non c’è pubblicità e si cambia registro, Ha anche un po’ l’atteggiamento del professorino che chiede attenzione per l’argomento ‘rischioso’. E si parla di Michele Gesualdi.

Gesualdi, presidente della Fondazione Milani, ha implorato con una lettera i presidenti di Camera e Senato per accelerare l’approvazione della legge sul fine vita. In studio c’è la figlia.

Il padre non parla più, ma scrive. Dà la voce a pensieri che non sono i suoi. Il padre vuole far arrivare il suo urlo di dolore: lui è un malato di SLA. Si sente in una colata di cemento che lo immobilizza giorno per giorno. Pur essendo malato terminale è un uomo consapevole. Vuole essere anche un inno alla vita il suo: vuole scegliere come andarsene da questa vita terrena. “lasciatemi andare, non accanitemi su di me, lasciatemi andare come voglio io, voglio che sia rispettato il mio lucido pensiero”. Che coraggio questa ragazza.

Non si parla di eutanasia. Il padre non chiede il suicidio assistito. Chiede il non accanimento terapeutico. La figlia ribadisce che lui è cattolico (ed è uno dei sei allievi storici di Don Milani). Lui non vuole trattamenti estremi. “Accanirsi di fronte a una situazione che non si può migliorare è una sfida a Dio” dice Michele, nel senso di affronto, nel suo ultimo libro.

“Ho pochissimo tempo, non ci sono possibilità di miglioramento. Lasciatemi andare e invece voi mi volete tenere attaccato alle macchine” dice il padre.

Le parole del Papa alla Pontificia Accademia della Vita hanno fatto rumore e si inseriscono proprio nel ragionamento di Gesualdi.

Bell’intervento, bellissimo blocco, trattato con semplicità e chiarezza, aiutati da un caso esemplare che parte da Don Milani e arriva a Papa Francesco. “Ringrazio Rai 1 per avermi permesso di parlarne. E’ importante parlare di diritti” dice Fazio. Giustissimo.

“Il bambino che non studia non è un buon rivoluzionario” c’è ancora scritto su un muro della scuola di Barbiana. Ciascuno può fare qualcosa per una vita più civile. Non dimentichiamocelo.

“Grazie per aver accettato di seguire questo ragionamento così complicato, così intenso. Ma era doveroso” dice Fazio, prima di accogliere la Littizzetto.

Si comincia con Vincent, ovviamente… “Lo vedi e ti viene subito voglia di… baguette!”.

La vendetta di Filippa Lagerback: Luciana la fa sedere al posto di Fazio, spedendo lui nel suo angoletto. “Quasi quasi do la parola a Fabio… o anche no!”. Tutti con Filippa. Tutto preparatissimo, ma l’emozione c’è.

Finalmente un bel primo piano alla scrivania.

“Scappo prima che mi sbrani…” dice Filippa. Ah, beh c’è un bel clima.

E capiamo che Fazio non ha mai comprato mobili Ikea. “Devi leggere le istruzioni nella tua lingua, non in quella degli altri”. Fabio, ti do questa notizia in conclusione: le istruzioni Ikea sono note per essere fumetti. Si chiama ‘economia’.

Luciana Littizzetto sta facendo una guerra contro i gastroprotettori. “Perché non lo mettono già dentro gli altri medicinali? Io mica compro una padella senza manico…”. Vabbè, Luciana, se non sai, non ti lanciare in questi ragionamenti…

Si parla di Veronica Lario. Ovvero di Berlusconi.

Le grandi domande: ma gli attori nelle scene di sesso fanno davvero? Ce lo spiega Luciana.

Gli attori indossano un calzino lì, dove non batte il sole, per evitare ogni problema. Ma anche la donna si può eccitare e dice che si mette una parrucca. Vabbè, ma di cosa stiamo parlando. E dire che venivamo dalla storia di Michele Gesualdi.

Un video introduce Antonio Albanese da una vecchissima edizione di Che Tempo Che Fa.

E’ tornato Antonio Albanese. Dopo la pubblicità scopriamo il suo libro, il personaggio di Alain Tonnè e il Sommelier. “Due disadattati”.

Prima del tavolo ecco Albanese: “I cuochi mi stavano sulle balle già 15 anni fa. Sono dei disadattati. Un paio di anni fa ho iniziato a scrivere delle ricette e ora le ho pubblicate. Leggo Il Gabbiano in Crosta con Lenticchie alla Julienne”.

E’ il momento del Tavolo. Ma bastava finirla qui, eh. (Lo dico sempre… la mia è una speranza).

Mandelli dà la voce a Paddington, sappiatelo. Intanto Fazio rifà il giro degli ospiti appena presentati.

Al tavolo manca Max Pezzali, che entra cantando Come Mai. Ed è subito liceo. Non è che sia molto credibile ormai su questo pezzo. Del resto non lo siamo neanche noi come liceali.

Vabbè si continua con Sei un mito!

“Belle queste canzoni vecchie” dice Albanese. Tra lui e la Berti è subito alchimia, si ride subito, ma Fazio blocca tutto. “Io avevo un inizio su Pezzali, su!”. Tutti i limiti della sua gestione del tavolo in un nanosecondo. Ma per fortuna Albanese e il tavolo prendono il sopravvento con i 50 anni di Pezzali, vista la presenza di Mandelli, Ficarra e Picone, che prendono il filone della prevenzione e delle colonoscopia per la vecchiaia. Beh Fazio, vuoi giocare così, ma poi il pallone lo fanno girare i più bravi…

Filmato con le immagini della sua carriera.

La bellissima Colombari ricorda i suoi primi filarini all’Aquafan con le canzoni degli 883.

Manuela Di Centa, tra le tante cose prima donna italiana ad aver scalato l’Everest.

Giochino di società: Fazio legge tre nomi di ricette per capire quale è vera e quale è falsa.

“Pensa la solitudine di queste persone… hanno inventato anche il brodo alla griglia. E paghi 600.000 euro per una cosa del genere…” dice Albanese.

La medaglia della Di Centa. Anche per lei un filmato con le sue imprese.

Il fratello è Giorgio Di Centa, che fu premiato proprio da Manuela a Torino 2006.

La Berti scova un Marzullo ‘Minion’.

Quando Volo ha iniziato a Radio Deejay c’era Max: e ricordano i tempi in cui arrivò Internet.

Billy Costacurta ci è rimasto male anche perché sarebbe dovuto andare in Russia per più di un mese e si erano organizzati per andare anche col figlio.

Ed è il momento di ricordare la raccolta dei farmaci e dei prodotti per l’infanzia. Date un programma a questa donna.

Quanto è bella questa donna. Uno splendore.

Un grande amore quello con Billy Costacurta. 22 anni insieme.

“Feci una gaffe in conferenza stampa dicendo che avrei preferito essere incoronata dal figlio di Delon. Mio padre mi voleva far restituire la corona…”.

Antonio Albanese rinnova un tavolo solitamente asfittico.

Torna per un attimo Cetto Laqualunque per annunciare il filmato sulla sua carriera. (Epifanio

Ficarra e Picone in Russia ci sono andati: L’Ora Legale è stato presentato anche lì.

Speciale Tg1 doveva iniziare alle 23.45.

Immagini del Tg russo che ha seguito la presentazione del film di Ficarra e Picone.

Ma ci sono anche le immagini della conferenza stampa in Russia. “Dopo mezz’ora di conferenza stampa sovietica…” Ficarra si era un attimo annoiato. Pubblicità.

Ci sono anche immagini per Ficarra e Picone. “Che parole avete imparato in cinese…”. E mezzanotte. Abbiamo iniziato alle 20.30.

Speciale Tg1 doveva iniziare alle 23.45.

C’è spazio anche per Mandelli. Chi ci manca, poi? Stava per venire una cosa carina, tipo Paddington vs Kung Fu Panda (volo) e invece Fazio blocca tutto.

Fanno leggere una pagina di qualunque cosa a Mandelli con la voce di Paddington: il momento è sufficientemente assurdo da essere divertente.

“Siccome siamo un po’ in ritardo…” dice Fazio.

Provano a fare un momento Paddington vs Kung Fu Panda, ma Volo senza un testo…

Non è stato facile pronunciare Paddington Brown per Mandelli. Almeno a vedere il filmato.

Che, volete rinunciare al momento dell’ospite di Fabio Volo? Alpinista, scalatore, lavano i vetri del palazzo Unicredit di Milano.

Scusate, c’è anche il momento Frassica. “Oggi, 19 novembre,,,”: NO, ORMAI OGGI E’ IL 20 NOVEMBRE. E’ LUNEDì.

Non si smette. C’è una sorpresa. Anche, Ma è normale tutto questo? Sta recuperando le due settimane in cui non è andato in onda per il GP?

La sorpresa finale è l’Orsetto Paddington per Mandelli. “Siamo un po’ in chiusura”, ma non si rinuncia a una domanda di Marzullo all’orsetto. Risponde Mandelli dal libro delle risposte di Frassica.

Oh, Fazio sta salutando. DI GIA’?

Fazio a Volo: “Devi venire a Che Tempo Che Fa per parlare seriamente del tuo libro”.
CI vuole coraggio.

Un pensiero della notte dalla Berti. “Sapete 10 secondi di un bacio quanti batteri ci prendiamo?”. A posto.

E si chiude con un pezzo di Max Pezzali.
Pensavo che scattasse la sigla di UnoMattina. E finisce alle 00.26. Complimenti. Vivissimi.