Che Tempo Che Fa | 16 ottobre 2016 | Fazio costringe Elisa al playback

Pochi minuti e ci siamo. Pronti?

Anteprima di CTCF col monologo che si apre con un racconto personale di Fazio su Dario Fo e Franca Rame, presentatisi a sorpresa a casa sua.

Primo ospite, Renzo Piano.

Il suo primo grande progetto pubblico fu il Centre Pompidou a Parigi, 40 anni fa. E per questo io lo ringrazierò sempre.

Strutture come elementi che fecondano la città, dice Piano mentre scorrono i suoi ultimi progetti, da Atene a Malta, da New York a Mosca.

“La fatalità non esiste. Non esiste la natura cattiva. Ma noi abbiamo l’intelligenza per ‘difenderci’. Bisogna abbandonare il medioevo della fatalità” dice Piano. La sua idea è quella di una progetto sulla diagnostica degli edifici per intervenire con precisione e lucidità nelle costruzioni.

Tocca ai Bastille con Good Grief.

Veniamo informati che i Bastille sono stati a Pompei. Giusto per strappargli una nota di Pompeii.

Ecco PIF, che sarà anche al tavolo. Si racconta il plot del suo film, In guerra per amore. Per chiedere al padre dell’amata la sua mano, un ragazzo che vive in America si arruola: solo così può raggiungere il padre di lei, che vive in Sicilia.

“La Mafia si comporta come i partigiani al Nord: gli americani chiedono a loro aiuto per penetrare nel territorio e poi per controllare i comunisti. E questa cosa dura fino al crollo del Muro di Berlino. Si scardinano gli equilibri e secondo me c’è un collegamento tra quell’evento e l’omicidio di Salvo Lima” dice Pif.

“Nel 1992, dopo le prime condanne ai processi, la Mafia uccide Salvo Lima: a quel punto poteva succedere tutto” ricorda PIF citando Falcone.

Solo un promo con PIF che poi torna col tavolo. Tra poco Sandra Milo.

Sandra di rosa vestita.

La Milo entra e ‘legge’ lo studio, le immagini: il rosso del sole, il blu del cielo…

La felicità è una parola chiave: “Sono felice ogni giorno. Quando mi sveglio ogni mattina sono felice di esserci ancora”.

La Milo è un vulcano di risate. Fa ‘Salvatrice’ di primo nome.

Che bella che era: ha attraversato il cinema che contava negli anni ’50 e ’60. “Io me ne sono accorta ora: ero una donna con una grande sensualità…” dice la Milo. Una signora del pubblico: “Ma va!”. Insomma, lei all’epoca non se ne accorgeva.

Ha avuto ruoli da amante e da nonna, non da moglie e madre, “Anche se mi farei uccidere 10 volte al giorno per i miei figli, se fosse necessario”.

Sandra Milo racconta il primo incontro con Fellini. “Era bellissimo, con quei suoi occhi magnetici da gitano. Rimasi immediatamente stregata”. L’amore, proprio. La loro storia è durata 17 anni: “Non che io sia stata fedele, eh…”. Lui era sposato con Giulietta Masina.

A 12 anni leggeva Marx ed Engels: “Oggi sono superati… Che peccaaato”. E’ una creatura del fantabosco proprio. “Se non fossi una persona vorrei essere un albero”… perfetto.

Si fa le punturine sulla fronte per non far vedere “il dolore delle donne”, che si raccoglie tutto sulla fronte. Con i suoi 83 anni ha l’allure di una bambina.

La Littizzetto entra in scena con mezza divisa Alitalia (cappello rosso e guanti verdi): la società le ha mandato tutta l’uniforme, calze verdi incluse.

Monologo per milanesi. Lì fa freddo. E hanno il riscaldamento centralizzato. Da me oggi c’era gente a mare. E ho la caldaia. Un tantino georiferito il monologo.

“Gli italiani devono sapere” e la Littizzetto racconta del taxi di Pamela Prati…

E si passa all’indignazione: il caso Foodora.

Si parla anche dello spot di Chiambretti con l’asino. Anche qui un tot di indignazione sui conti Fiat.

15 per Renzo Piano, 10 minuti per Pif, 15 minuti per la Milo, 20 per la Littizzetto. C’è un problema.

Giro dietro le quinte prima della pubblicità e del tavolo. Ma quanto urla Fazio? Non pensavo che l’avrei mai detto…Mario Tozzi e Manuel Agnelli in una stessa inquadratura. Cose grosse.

“E dopo Che Tempo Che Fa ecco il momento molto apprezzato dal pubblico”… inizia Che Fuori Tempo Che Fa.

Volo è presentato come “l’uomo che non deve chiedere mai”.

Entrano a mo’ di coniugi reali Miriam Leone e Pif.

Manuel Agnelli.

Leonardo Fioravanti entra con la tavola da surf.

Entra anche Elisa. E il tavolo si chiude così. “Nessuno di noi sa cosa succede, da questo momento si va a caso” dice Fazio, che poi rompe il ghiaccio col 18enne Fioravanti.

Una vita in giro per il mondo per Fioravanti, che a 18 anni conosce 5 lingue e vive inseguendo l’onda. Ha iniziato a 6 anni, a 8 ha vinto la prima gara.

Che capelli si è fatta Elisa? Però il grigio quest’anno si porta ( e la sua voce è sempre meravigliosa).

Girano foto di Volo col surf. Ma lontano dal mare.

“Nessuno è stato mangiato dagli squali?” chiede Agnelli. E Tozzi spiega perché gli squali attaccano i surfisti, “ma nel mondo c’è più gente per la caduta delle noci de’ cocco che per gli squali…”. Mito.

La faccia di Fioravanti alla domanda di Marzullo.

Pubblicità.

Si parla di ‘trap’: ma cos’è il trap? Lo si chiede a Salemme, risponde Marzullo con “una musica non piatta”.

Elisa e Marzullo hanno i capelli uguali. Ed Elisa glieli sistema pure…

Momento Agnelli, con promozione del disco. Uno dei singoli è “Se io fossi il giudice”, “ma io non sapevo ancora che sarei andato a X Factor e invece credono che sia fatto apposta”.

Immagini del making of del video.

Si parla del film di Ambra, che si preannuncia interessante. E si ripropone il filmato del Nobel a Fo.

Bella Ambra.

Pif e Miriam raccontano di una scena di un bacio con filo di ‘bava’ esterno…

Intervista di Marzullo a Frassica, come sempre.

Tozzi spiega il Nobel alla Fisica di quest’anno.

Nel frattempo è entrata la Littizzetto.

Elisa doveva cantare ma ha una laringite. Fazio ha proposto un playback, lei ne ha fatti pochi e in genere sbaglia. Ma che tristezza è annunciare un playback? Metti un brano come sigla di coda e basta. O mettiti d’accordo con Agnelli.

“Abbiamo portato il piano col camioncino, abbiamo fatto anche le luci, facciamo finta che sia tutto vero…” così Fazio annuncia “Bruciare per te”. Meno male che Elisa chiede Lucianina e le due fanno un po’ di show.

Le due smettono di far finta di cantare e la regia invece di seguirle mentre si abbracciano stacca su Agnelli… ma no, dai, stavano dando un senso a una cosa senza senso.

E giustamente Elisa si scoccia di far finta di cantare e un po’ molla, un po’ canta… posso dire che è imbarazzante?

E dopo questo siparietto già triste c’è anche la domanda di Marzullo: ma farla prima e chiudere sulla musica no, eh?