Che fuori tempo che fa, Fazio e Vespa fanno pace. Elia contro Razzi: “Come ha fatto a diventare senatore?”
Tensioni superate tra Fabio Fazio e Bruno Vespa, ospite di Che fuori tempo che fa. Antonella Elia battibecca con Antonio Razzi: “Come ha fatto a diventare senatore?”
Bruno Vespa e Fabio Fazio, tensioni superate. Il giornalista aquilano, ospite lunedì sera a Che fuori tempo che fa, chiude la polemica col conduttore dopo le incomprensioni e i tweet incriminati delle passate settimane.
Tra i due è fin da subito un trionfo di sorrisi e attestati di stima reciproci, con tanto di scherzoso lancio della trasmissione all’interno di Scomparsa affidato al ‘papà’ di Porta a Porta.
“Questa è la sua ora abituale, lo ringrazio tanto” dice Fazio in apertura; “ma oggi è lunedì, che ci faccio qui?” esclama Vespa durante i titoli di coda. Nel mezzo qualche analisi sulla situazione politica e l’immancabile presentazione del libro natalizio.
Ma chi si aspettava scintille non rimane deluso. A regalare pepe al programma ci pensano, a sorpresa, Antonella Elia e Antonio Razzi, protagonisti di un singolare ed inaspettato battibecco. Il senatore, pure lui con un libro in promozione, viene interpellato sulla questione nordcoreana per quello che sembra essere piuttosto un tutti contro uno.
“Ma lei come ha fatto a diventare senatore?” domanda con tono polemico la finalista di Pechino Express. “E’ stato eletto” interviene Fazio, scatenando la nuova reazione della Elia: “Ma da noi?”.
Razzi non si scompone e replica: “Io sono stato eletto, non nominato. Nel 2006 e 2008 sono stato eletto dagli italiani all’estero, con le preferenze. Se un parlamentare viene votato con le preferenze è perché l’ha chiesto il popolo e il popolo ha sempre ragione”.
Il tiro al bersaglio prosegue con altre domande di Fazio su Kim Jong-Un: “Un presidente eletto democraticamente lo ha mai conosciuto, oppure incontra solo gente molto armata?”.
Anche in questo caso Razzi non fa una piega: “Per avere una pace nel mondo duratura bisogna affrontare queste persone, senza dialogo non si arriva alla pace. L’amicizia con Kim è arrivata quando ha deciso di mandare dei giovani calciatori a Corciano. È stata un’apertura alla democrazia, prima non usciva nessuno dal Paese”.
Rafforzato negli anni dall’imitazione di Maurizio Crozza, che mai avrebbe immaginato di regalargli una così ampia popolarità, Razzi si conferma un maestro nel cavalcare il dileggio ai suoi danni. Il senatore sembra godere per la presa in giro, quasi la insegue per dare nuova linfa ad un personaggio che, puntualmente, trasforma una evidente trappola in una ennesima operazione simpatia non preventivata dai ‘carnefici’.