Che fuori tempo che fa, puntata del 7 maggio: tutte le dichiarazioni degli ospiti

La prima parola della settimana non può non essere “Leicester” (dopo lo scudetto della squadra di Ranieri). E c’è anche una professoressa di inglese chiamata per dire a tutti finalmente come si pronuncia, cioè “Lesta”. Sbigottimento in studio!

Gramellini ricorda le 5 cose che per i bookmakers erano più probabili della vittoria della squadra (e che non si sono verificate), tra cui Bono degli U2 che diventa Papa. E passa in rassegna alcuni personaggi cult legati a questa magnifica storia di sport.

Perché il Leicester ha vinto? Per Gramellini “la prima teoria è legata alla salma di Riccardo III sepolta nella cattedrale di Leicester, da allora la squadra non ha più perso”. La seconda tesi “è legata al buddhismo, il capo tifoso è un monaco thailandese”. La terza? “Comincia per C, è talmente il loro anno che il loro presidente mercoledì va al casinò e vince 3 milioni di euro”.

Ranieri ha detto che “vincere da vecchi è indimenticabile”. Gramellini chiede a Fazio, dopo il successo di Rischiatutto, “che emozione è tornare a vincere da vecchi?”. Fazio: “C’è chi è talmente più anziano di me che neanche se ne accorge”.

Interviene al telefono Alessandro Roja, il genero di Ranieri, che sta seguendo allo stadio da bordocampo la partita del Leicester che sta battendo l’Everton 3-1.

Un’altra parola è “podista”. “Si può vietare a un uomo di partecipare a una corsa agonistica solo perché ha compiuto 93 anni?”. E’ successo in Italia, la giustizia ci ha messo un anno e mezzo per consentirgli di tornare a correre.

“Europa” e migranti, meno di 600 sono andati via dall’Italia e in altri Paesi. La Germania ha preso appena 20 profughi. Gramellini: “La Merkel comunque applaudiva le parole del Papa, è come se il problema riguardi sempre altri…”.

Due giovani imprenditrici leccesi vincono un concorso e ricevono un finanziamento per realizzare un parrucchiere ambulante ma manca il timbro del Comune e tutto si arena. “C’è da mettersi le mani nei capelli”, dice Fazio. Intanto Roja non riesce a trovare suo suocero in campo… Gramellini voleva sapere da Ranieri “cosa si prova in questo momento?”. Risponde Roja: “Libidine!”.

Fazio mostra la foto di una faina: “La settimana scorsa una di loro, in Svizzera, di notte è andata a vedere la macchina più complessa che sia stata costruita, l’acceleratore di particelle, e per un saltino di troppo l’ha bloccata per 4 giorni! Ora stanno progettando le auto senza autista… ma se si guastano? Se una faina salta sul cofano? Per fortuna ci sono loro a ricordarci i nostri limiti…”.

In una foto la leggenda del basket. Anzi tre.

Si parte dal libro autobiografico di Eros… Walter Luciano (ha tre nomi): “Anche mio fratello ha tre nomi, a quei tempi si usava sempre”. Frassica: “Io sono Nino Vittorio Emanuele”. Parte un filmato celebrativo della carriera di Ramazzotti. Micaela, che non è una sua parente, si professa fan: “Ancora oggi ti ascolto col giradischi”.

Il discorso parte dal tour di Eros negli Usa (dove giocano da 8-9 anni i due ospiti-amici Belinelli e Gallinari) e arriva al telefilm La famiglia Bradford. Il quiz-tormentone consiste nel ricordarsi i nomi degli 8 figli, Volo sembra preparato in materia…

Foto d’annata di Eros “ai bordi della periferia” con il cane Billy. Il cantante ricorda: “Partii da Castrocaro grazie a Gianni Ravera e poi andai a Milano a vivere”. Inevitabile il filmato di Castrocaro con un’intervista di allora.

Eros, nel 1984, dopo l’exploit a Sanremo, era interessato quasi esclusivamente a giocare a calcio e chiese subito di entrare nella Nazionale italiana cantanti. Morandi lo accontentò subito. Frassica lo vuole nella Scasazzese di cui è presidente e vicepresidente: “Questa settimana abbiamo perso 38-2, rispetto a 65-0 è andata bene. Ma i giocatori vogliono scioperare per lo sponsor…”.

In effetti con questo sponsor…

Dan Peterson descrive i due giocatori che ha alla sua sinistra e alla sua destra: “Sono i due migliori italiani, hanno grande fluidità e sono molto attaccati alla Nazionale. A giugno avranno le qualificazioni olimpiche”. Marco: “Stiamo messi bene con il nuovo allenatore Messina”.

Ecco l’anello che indossa chi vince la Nba. Virzì: “In romano si dice brillocco”. Parte un filmato con le lacrime di Belinelli dopo la vittoria dello “scudetto”. Rvm anche per il “Gallo”.

Peterson smentisce di essere stato un agente della Cia. Fazio: “Mi dispiace tanto”. Frassica: “Lui è uno dei miei tre miti assieme a Dean Martin e Don Backy. Din, Don, Dan!”. E il diretto interessato legge alcune frasi cult delle sue telecronache.

Sarà in concorso a Cannes il film La pazza gioia. Fazio: “Ve lo consiglio, è bellissimo, è un film di fuga e leggerezza”. Micaela racconta la trama: “L’incontro di due donne non edificanti in una comune psichiatrica, da lì nascerà una forte amicizia che le farà guarire”. C’è l’rvm di una scena.

Virzì: “Forse loro due sono un po’ ‘matte’. Raccontiamo la storia di due donne che vogliono ritrovare la libertà”. E viene mostrata un’altra scena in cui le due scappano da una casa e vanno a cena. Micaela ha lavorato molto sul corpo. Da lì il discorso si sposta su chi ha i tatuaggi e su chi no tra gli ospiti.

E Virzì rivela che anni fa era così emozionato prima di essere ospite a Porta a porta di essersi fatto una canna. E ora andrà a Cannes. Torna il Rischiatutto di Frassica con il solito concorrente… e anche Eros, presentato come “signora”. Le domande tragicomiche sono sul “vero e falso”.

L’ultima parola di Gramellini è la “follia” ed è legata alla storia di tutti gli ospiti “pazzi”: “Forse il più pazzo è Virzì, capofamiglia a soli 18 anni ma che ha realizzato il suo sogno cinematografico”. Poi elogia le due attrici “straordinarie” del film La pazza gioia. E ironizza su chi sfoga la sua rabbia davanti a una tastiera di un computer. La chiosa? “La vera follia è non realizzare il proprio talento”. La puntata finisce qui.