Che fuori tempo che fa, puntata del 21 maggio: tutte le dichiarazioni degli ospiti

Si parte e la prima parola di Gramellini è “Shakespeare”. A Gaza censurato Romeo e Giulietta perché invita i ragazzi a ribellarsi. I fondamentalisti giudicano l’opera troppo sensuale e nelle scuole la sostituiscono con il Re Lear.

Band del Bataclan cancellata dai festival per le nuove accuse del cantante. Gramellini si domanda: “Si può sacrificare un simbolo di quella tragedia? E’ una sonora sciocchezza”.

Giuseppe Antoci, presidente del Parco dei Nebrodi, è stato vittima di un attentato, riuscendo a uscirne vivo solo grazie a un’auto blindata e alla reazione immediata della sua scorta. Gramellini: “Non è possibile che in un parco così grande ci siano solo due volanti della polizia”.

“Bamboccioni”, si fa riferimento al rapporto Istat secondo cui le donne guadagnano meno degli uomini e ai giovani che studiano e si ingegnano ma si ritrovano in un mondo in cui c’è poco lavoro ed è sottopagato. “L’ascensore sociale sta per esplodere, non è ancora successo perché i genitori mantengono i figli”.

A Gramellini scappa un lapsus e dice che il ginecologo Severino Antinori è finito agli “arrosti domiciliari”. Poi ricostruisce la vicenda e ironizza sulle dichiarazioni del medico.

“Samba”, si fa riferimento a una festa per la comunione ad Altamura (Bari) con due ballerine brasiliane. Gramellini: “Il bambino ha pianto… forse ha intuito che il regalo era per gli adulti. Alla cresima gli porteranno le spogliarelliste?”.

“Pannella”, “è cominciata la santificazione di chi in vita l’ha combattuto o ignorato, è stato un rivoluzionario atipico, non voleva sovvertire lo Stato ma rafforzarlo attraverso i diritti civili, le sue mani così come le sue imprese sono sempre rimaste pulite”.

Fazio parla di Roma e di Milano e dei luoghi comuni: “A Roma il tassista ti dice subito che tutto è bloccato e ti chiede la strada per arrivare a destinazione. ‘Roma è la città eterna’, il tempo non scorre ma si somma. Per gli stranieri a Roma si va solo in calesse e c’è sempre il tramonto. A Milano, invece, ci sono sempre il cielo grigio e la nebbia, non ci sono case ma solo uffici. A Roma cantano tutti, a Milano è vietato. A Roma le persone mangiano solo abbacchio e pajata, a Milano solo risotto e panettone”.

Frassica annuncia che è stato trovato lo sponsor per la Scasazzese: un dentifricio-spazzolino per famiglia (vedi foto): “Si guadagna tempo e si sta tutti insieme”. Marzullo chiede: “Bisogna sperare sempre… anche contro ogni speranza?”. Fazio: “Sì”.

“E’ più facile essere leggeri come un uccello o come una piuma?”. A questa domanda di Marzullo alcuni ospiti minacciano giustamente di lasciare lo studio. E Frassica chiosa: “Non l’ho capita ma era bella”. Verzotto prova comunque eroicamente a dare una risposta!

Si parla del romanzo di Antonello Venditti e il cantante ammette: “Noi romani conosciamo Roma e siamo il vero vizio della città, solo chi non è romano può ancora stupirsi della Capitale”.

Rvm celebrativo su Venditti dopo che Fazio ricorda un aneddoto che li lega. Si presentò nell’ottobre 1983 alla Rai per un provino e in mattinata andò con il padre a vedere la Capitale. Entrò nel Colosseo e c’era Venditti che stava girando il video di Grazie Roma. Antonello: “Non era ottobre ma maggio”. Fazio: “Ah, sì, il 15”. Venditti: “No, il 10”. Ecco.

Mastandrea ironizza sul lungo periodo di non vittorie di scudetti della squadra giallorossa. Da qui al benessere e allo sport il passo è obbligato. Linus, come è noto, si sveglia presto al mattino per correre ma per Venditti contano solo due fattori: “genetica e cu*o”.

Venditti cita una “fumata pazzesca” fatta in passato con Pannella (“di tabacco, non dico di che”). E in studio si sorride per il non detto.

Ecco tutte le matite che Linus colleziona nel suo ufficio. Fazio gliene regala una con il logo di Che tempo che fa. Sarà l’ultima in assoluto? Il deejay non ne vuole più…

Ed ecco i tre campioni di tuffi. Un tuffo dura appena due secondi ma ci si allena una vita per vincere le gare. Tania Cagnotto ha festeggiato il compleanno il 15 maggio vincendo l’oro con Francesca Dallapè nel sincro da 3 metri. E a settembre si sposa: “Mi manca solo il cantante”. E guarda Venditti… Il cantante: “Se mi inviti vengo volentieri”.

Christian De Sica e Lucia Mascino sono i protagonisti di Fraulein, un film girato sopra Bolzano e distribuito in appena 25 copie. Fazio si augura che il numero delle sale cresca. Lei è rimasta colpita dalla gentilezza e dalla modestia di De Sica.

Mastandrea (mercoledì prossimo esce il film Fiore: 105 minuti sul viso di una ragazza!) cita la frase di un “tassinaro” nei suoi confronti: “Perché fai sempre diecimila personaggi pieni di problemi che ci ricordano che la vita è una mer*a?”. E a questo si aggiunge che lui nei film viene puntualmente lasciato dalle donne. Anche la Mascino lo ha mollato (per “finzione”).

De Sica ricorda quando fu in gara a Sanremo 1973 e fu eliminato nella prima puntata (la Rai, però, riprendeva solo l’ultima serata e, quindi, non andò in onda) con “la faccia schifata di Mike Bongiorno” mentre cantava. In albergo provò a consolarlo Milva: “Che devo dire io che sono Milva e sono arrivata terza?”. Un montaggio celebra il suo “romanesco” nei film.

Ecco la foto di Linus e Albertino da piccoli.

E’ la volta del Rischiatutto (Fazio dice che tornerà su Rai3 usando il condizionale: “Lo faremmo”) con Frassica e il solito concorrente Giorgio La Spina, professione bagnino (Frassica: “Anch’io l’ho fatto da quando avevo 3 anni, salvavo neonati. Poi ho fatto l’aiuto-aiuto-bagnino che stava affogando”).

L’altro concorrente è Venditti. Frassica: “Lui non va quasi mai a Mediaset perché nelle canzoni usa sempre i verbi che finiscono in Rai… Sono un suo ammiratore, non mi sono mai perso un giro dei suoi 33 giri”. E vince lui (“al televoto”) il gioco dell'”indovina le canzoni”.

Marzullo: “E’ meglio morire tristi a 100 anni o felici a 70?”. Mastandrea: “E’ meglio morire nel sonno”. L’ultima parola di Gramellini è “sbarre”: “Ogni amore deve combattere con il fattore impeditivo, oggi sempre di più le sbarre si trovano dentro di noi perché l’amore fa paura”. E fa riferimento a tutti gli ospiti per concludere: “L’uomo che ha trascorso gli ultimi Capodanno con i carcerati è stato Pannella”. E lo omaggia citando “che fantastica storia è la vita” di Venditti.