Home Notizie Che ci faccio qui, Rai 3 si consacra rete della gente comune (ma non del populismo)

Che ci faccio qui, Rai 3 si consacra rete della gente comune (ma non del populismo)

Tra gli ospiti del nuovo programma di Rai 3 anche don Luigi Ciotti e Andrea Camilleri.

pubblicato 6 Maggio 2019 aggiornato 9 Novembre 2020 14:52

L’access prime time è diventato lo slot preferito da Rai3 per i format basati sulle storie raccontate dalla gente comune. Dopo Non ho l’età e Nuovi eroi, nella fascia oraria che precede Un posto al sole è arrivato Che ci faccio qui, un raffinato programma condotto da Domenico Iannacone con protagoniste persone poco conosciute ma dal grande carisma.

Difficile trovare un’altra descrizione per Jago, il trascinante scultore che da piccolo sognava di diventare Michelangelo nonostante i mille ostacoli incontrati nel suo percorso. L’artista, oltre che un ottimo artista che vale sicuramente la pena googlare e seguire nelle sue mostre, riesce a conquistare la scena con una presenza e una proprietà di linguaggio che raramente si riscontrano in televisione.

Decido io quando distruggere un’opera” e“Il mio prof dell’accademia mi diceva che non ero pronto per la Triennale, perché, si è pronti quando si fa l’amore? Lo fai e basta!” sono solo alcune delle perle che ci ha rifilato in una prima puntata decisamente scorrevole. Senza dubbio un inizio eccellente per questa nuova produzione targata Hangar Tv. Generando al massimo un leggero senso di colpa nel telespettatore poco avvezzo al mondo dell’arte.

Che ci faccio qui, anticipazioni 6 maggio 2019

Che ci faccio qui è una domanda che ci accompagna da sempre, guida le nostre scelte, e qualche volta ci porta su strade che mai avremmo pensato di percorrere. Che ci faccio qui è il nuovo viaggio che Domenico Iannacone, con il suo sguardo intimo e rigoroso, compie attraverso storie di vita e di riscatto, di ispirazione e di resistenza; scelte che testimoniano grandi atti di coraggio e visioni rivoluzionarie. Tvblog seguirà la diretta in liveblogging.

Dopo il successo della settima stagione de I Dieci Comandamenti, sempre su Rai 3, Domenico Iannacone, attraverso emozionanti film-verità condensati in 20 minuti, inizia una nuova avventura televisiva accompagnandoci a scoprire autentici spaccati d’esistenza. 25 appuntamenti, tra reportage e interviste realizzate per la prima volta in studio, è la nuova trasmissione di Rai 3 prodotta da Hangar TV di Gregorio Paolini, in onda alle 20.25 dal lunedì al venerdì a partire dal 6 maggio.

Un programma di Domenico Iannacone e di Luca Cambi. Regia di Domenico Iannacone e Luca Cambi. Regia di studio di Christian Letruria.

Nel primo episodio, Domenico Iannacone incontra uno degli artisti più celebri e liberi della sua generazione.

Jago ha 32 anni e da bambino sognava di diventare come Michelangelo. Ha un dono eccezionale: sa scolpire la pietra come pochi. Allievo ribelle, lascia l’Accademia di Belle Arti per essere uno scultore libero. Per lui l’arte è anche comunicazione. Centinaia di migliaia di persone si collegano sui social per vederlo scolpire. La sua opera più importante, che ritrae Papa Benedetto XVI senza occhi, è diventata un caso nel mondo dell’arte.