Cesare Bocci e Marianna Di Martino a Blogo: “Hundred to go? Siamo i primi a tifare per una seconda serie!”
Cesare Bocci e Marianna di Martino si raccontano a Blogo: guarda la video intervista.
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Cesare Bocci e Marianna di Martino sono tra i protagonisti di Hundred to Go, una miniserie televisiva italiana, realizzata da Fox in collaborazione con BMW. Ambientato nel 2116, racconta di un mondo in cui tutti vivono la vita assieme al proprio clone, copia perfetta di se stessi, assieme al quale passano la loro intera esistenza. X1 cercherà di cambiare il corso della storia tornando nel 2016 per impedire la scomparsa dei sentimenti aiutato dal suo clone X2, rimasto nel futuro, da Alice e dall’uomo senza doppio.
Abbiamo incontrato, a margine della conferenza stampa Fox Screenings, Cesare e Marianna, e da loro ci siamo fatti raccontare qualche curiosità sulla serie e sul genere -fantascienza- in Italia ancora non esploso del tutto.
“E’ la prima volta in assoluto. Primo esperimento di questo tipo, è tutta italiana anche se ha un allure americano. E di questo siamo molto felici. Un prodotto italiano al 100% che ci rende orgogliosi”
E’ stata questa caratteristica di originalità che vi ha anche convinto ad accettare i ruoli?
Tutto, l’originalità della storia, dei personaggi. Per me, da attrice, quello che è molto ghiotto, è quanto debba sforzarmi per raggiungere un personaggio molto diverso da me. Mi ha lasciato addosso la voglia di farmi un tatuaggio che è meglio che evito!
“I personaggi, il regista, il gruppo che ci ha seguito, la Fox, una bellissima esperienza
Ci sarà una seconda stagione, si sa qualcosa?
“Guarda le facce (ridono) Chissà!”
Lo rifareste?
Assolutamente sì, siamo i primi a tifare per una seconda serie
E’ la base di entrata per una grande serie
Secondo voi, perché in Italia, la fantascienza non è mai stata troppo presa in considerazione, finora?
Cesare: “Io credo che non crediamo nelle nostre capacità”
Marianna: “Ci fa paura, abbiamo giustamente paragoni molto importanti, però non ci fa venire voglia di raggiungere quei livelli, spaventa…”
Cesare: “Li spaventa, perché… a noi non c’ha spaventato!”