Un pomeriggio su La7: così si potrebbe riassumere l’esperienza di oggi di Luca Sappino e Alessio Orsingher che hanno accompagnato i telespettatori dalle 14:15 fino alle 18:40, prima con Tagadà, dove hanno sostituito alla conduzione Tiziana Panella, e poi con C’era una volta il Novecento, il nuovo programma-contenitore di La7.
C’era una volta il Novecento ospiterà infatti ogni pomeriggio un paio di documentari: per la prima puntata è stata scelta come fil rouge la figura di John Fitzgerald Kennedy, prima legata alla presunta vicenda sentimentale con Marilyn Monroe, di cui si è ripercorsa nel primo documentario la misteriosa ed enigmatica morte, poi a quella della moglie Jackie, in particolare in relazione alle conversazioni successive all’omicidio del marito che voleva rimanessero segrete.
Alla fine a Luca Sappino e Alessio Orsingher non resta altro che introdurre i documentari e confrontarsi, in quello che è considerabile come l’intervallo fra i due documentari, con l’ospite di puntata. In questa prima puntata si sono collegati con Federico Rampini, allargando anche lo sguardo per fare un confronto con quello che sta ora cercando di costruire la Cina a livello di immaginario pubblico.
Il ruolo richiede di svestire le giacche utilizzate per Tagadà ed indossare dei più comodi maglioni che sembrano annunciarsi come la divisa di questa nuova avventura, che li vede anche seduti su un più confortevole e rilassante divano bicolor. I toni sono più distesi rispetto a quelli delle due ore e mezza precedenti, i temi affrontati sono quelli tipici del rotocalco, con l’attualità che però alla fine finisce sempre per affiorare, in perfetto stile La7.
La sinergia fra Sappino e Orsingher proviene proprio da Tagadà, dove ormai da diverso tempo condividono la co-conduzione quando è assente Tiziana Panella. Fra i due, che devono ancora settarsi del tutto su questo nuovo registro che richiede una cifra comunicativa diversa rispetto a quella più squisitamente giornalistica richiesta nell’impegno quotidiano con la politica, hanno il vantaggio di avere dalla loro un buon affiatamento, che permette loro di non aver bisogno di espressioni costruite e artefatte per simulare una confidenza e un feeling non reali.
“Luca è una brava persona, cosa che non è scontata” aveva detto a TvBlog Alessio Orsingher proprio alcuni mesi fa, parlando del collega con il quale aveva detto di divertirsi nell’affrontare le dirette insieme. In tempi di personalismi imperanti ed ego ipertrofici, saper condividere le luci delle telecamera con altri non è da tutti e Sappino e Orsingher finora hanno dimostrato di saperlo fare con generosità, collaborando anche dietro le quinte alla scrittura del programma. Per crescere alla conduzione ci sarà tempo.