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Celentano querela Chiambretti – Opinioni

Era su tutti i giornali, oggi, e ha fatto anche il giro dei siti online. Ora, ho aspettato a parlarne anche perché volevo farmi un’idea precisa dell’accaduto, ovvero della querela a Chiambretti da parte di Adriano Celentano. Ebbene, un’idea me la sono fatta: la reazione di Celentano è spropositata, certo. Ma c’è un fallo –

19 Gennaio 2006 19:57

Era su tutti i giornali, oggi, e ha fatto anche il giro dei siti online. Ora, ho aspettato a parlarne anche perché volevo farmi un’idea precisa dell’accaduto, ovvero della querela a Chiambretti da parte di Adriano Celentano. Ebbene, un’idea me la sono fatta: la reazione di Celentano è spropositata, certo. Ma c’è un fallo – grave, credo – nella messa in scena della trasmissione Markette (trasmissione che adoro, sia chiaro). Il fallo è scrivere un crawl – ovvero utilizzare uno strumento che nella tradizione della televisione è esplicativo – per precisare al telefono Adriano Celentano. Vero è che nella puntata successiva il crawl era accompagnato da un punto interrogativo.
Ma l’uso dello strumento è fuorviante, e se è vero che alcuni radioascoltatori hanno creduto veramente che Diego Cugia fosse morto dopo aver sentito il promo di Zombie, allora è facile immaginare che qualcuno abbia creduto che al telefono in collegamento ci fosse il vero Celentano.
Una delle regole dell’imitazione e del travestimento in tv impone lo svelamento finale, di cui non c’è bisogno per il pubblico più raffinato. Ma che forse diventa necessario per lo spettatore distratto.
Reazione eccessiva, dunque, ma un minimo di colpa c’era. Senza premeditazione, credo io, se non nella sopravvalutazione del proprio pubblico e dell’imitato, che si era fatto portavoce dei principi della libertà di parola in Rockpolitik.