Celebrity Hunted, Francesca Barra e Claudio Santamaria: “Vi raccontiamo la nostra fuga dai cacciatori”
La coppia svela i retroscena della loro partecipazione al primo reality italiano di Amazon Prime Video
Otto celebrità in fuga, una squadra di investigatori, quattordici giorni per non farsi beccare e raggiungere una meta ignota. In breve, Celebrity Hunted, il primo programma non-fiction italiano firmato Amazon, prodotto da EndemolShine Italy e disponibile su Amazon Prime Video. Un real-life thriller in sei episodi (i primi tre distribuiti dal 13 marzo, gli ultimi dal venerdì successivo) in cui stelle dello sport, dello spettacolo e del web dovranno seminare un team di cacciatori esperti, pronti a rintracciarli come fossero latitanti. Tra coloro che dovranno trarsi d’impaccio fra intercettazioni telefoniche e riprese di telecamere a circuito chiuso, la coppia formata dall’attore Claudio Santamaria e la giornalista Francesca Barra. Marito e moglie in fuga, i Mr. e Mrs. Smith dello streaming italiano. Ecco che cosa ci hanno raccontato della loro partecipazione.
Francesca e Claudio in fuga: si è trattato di un gioco, di un esperimento sociale o di un’esperienza privata fra coniugi?
È tutto partito con l’idea che dovesse essere un gioco. Quando ce lo hanno proposto, abbiamo subito voluto capire se ci sarebbero state le condizioni per non farlo diventare il reality a cui siamo abituati. Era l’unica cosa che ci avrebbe realmente condizionato nella scelta. E infatti è stato un programma di strategia, dinamico, che ci ha accolto come coppia e come squadra. Qualcuno mi chiede se abbia rafforzato il legame affettivo: ma ci mancherebbe altro! Se una coppia sposata avesse bisogno di partecipare ad una trasmissione per capire qualcosa di più sulla propria storia d’amore, ci sarebbe più di un problema a monte…
Però partecipare in coppia, in un gioco in cui si è soli contro il mondo, a qualcosa deve essere servito.
L’unione, la complicità e la conoscenza reciproca ci ha portato ad elaborare strategie. Anche nella vita famigliare, io sono quella organizzata e che vuole tutto sotto il proprio controllo, mentre a Claudio spetta gestire l’imprevisto. Non abbiamo fatto altro che adattare i ruoli al contesto. D’altronde, tra il lavoro che facciamo e quattro figli a cui badare, ostacoli e contrattempi sono all’ordine nel giorno.
E da soli, come Costantino della Gherardesca e Francesco Totti, avreste concorso?
Avremmo potuto, ma lo spirito sarebbe stato diverso. Ci sono stati momenti duri nel corso della fuga e girarsi dall’altra parte, sapendo che non si era soli, ha aiutato entrambi. È difficile stare lontani da casa, mangiare quello che la gente ti offre (per giorni, solo pane, pasta e pizza), non avere denaro o la possibilità di chiamare. Inoltre, siamo partiti in un momento complicato delle nostre vite, avevamo perso da poco un bambino: partecipare a un programma insieme non ci avrà fortificato, ma sicuramente ci ha distratti.
Qual è stata la difficoltà maggiore?
Cambiare le abitudini quotidiane. Dopo un po’ ne risenti a livello fisico, ma non puoi fermarti, hai i detective alle calcagna. Di certo è stato molto complicato non poter avere contatti con i figli. Però abbiamo fatto anche una bella scoperta: si può vivere bene anche senza social.
Come avete costruito il piano di fuga dal Colosseo, punto di partenza del gioco di Celebrity Hunted?
Abbiamo organizzato ogni prova, pronti però costantemente al cambiamento, in caso di necessità. E infatti è saltato tutto ciò che avevamo previsto. Ci siamo affidati al caso e anche a persone che non conoscevamo. L’unica luce che abbiamo mantenuto costantemente accesa è che a salvarci ed aiutarci sarebbero stati familiari ed amici in luoghi che ci appartengono. Anche fuori dal reality, mentre i nostri progetti proseguivano, è accaduto di tutto: avevamo il nostro libro in uscita al termine del programma, è saltata una copertina e non siamo potuti intervenire nell’immediato per risolvere i problemi.
I piani li avete realizzati da soli, a vostro rischio e pericolo, o c’è stato lo zampino di qualche autore?
Incredibilmente, con somma sorpresa, nessun autore è mai intervenuto in maniera manifesta nelle prove. Era la preoccupazione maggiore di Claudio. Se la produzione ci ha voluto mettere i bastoni tra le ruote, noi non lo sappiamo. Le uniche riprese studiate, televisive in senso stretto, erano quelle dei confessionali di fine giornata. Non abbiamo mai ripetuto una scena, una telefonata o un pezzo di fuga.
Celebrity Hunted è una scommessa per tutti: che cosa vi ha spinto ad accettarla?
Il momento che stavamo vivendo all’epoca. Avere una spinta di entusiasmo e di energia ci sembrava una scelta giusta da condividere. Il programma di Chiambretti sarebbe iniziato più tardi (ndr, Francesca Barra è nel cast di #CR4 – La Repubblica delle Donne), la serie di Claudio anche: era la cosa giusta al momento giusto. In fondo, non avevamo nulla da perdere. Quando decidi di partire per l’Isola o il Grande Fratello, qualcosa da perdere ce l’hai, anche se vinci: perdi la tua privacy, mettendo in ballo amici e familiari, che rischi di coinvolgere. Noi eravamo soli, tutto quello che il pubblico avrebbe visto non sarebbe stato altro che reale. Perfino la lite sul mangiare, che in fuga riscopri essere per davvero uno dei bisogni primari da soddisfare.