C’è urgenza di nomine Rai. Dell’Utri shock: “Occuperemo la tv di Stato”. Sconcerto Usigrai: “Speriamo fosse una battuta”
Il senatore Marcello Dell’Utri non ce la fa più a vedere la Rai in mano alla sinistra, per dirla con le sue parole. Per questo uno dei più fidati uomini del Premier Silvio Berlusconi ha rilasciato delle dichiarazioni molto forti a Klaus Davi durante la trasmissione “Klauscondicio”: “Occupare la Rai? Perché no, ma naturalmente speriamo
Il senatore Marcello Dell’Utri non ce la fa più a vedere la Rai in mano alla sinistra, per dirla con le sue parole. Per questo uno dei più fidati uomini del Premier Silvio Berlusconi ha rilasciato delle dichiarazioni molto forti a Klaus Davi durante la trasmissione “Klauscondicio”:
“Occupare la Rai? Perché no, ma naturalmente speriamo di non doverlo fare. La tv di Stato ha grandi professionalità, ma un po’ ha ragione Gasparri: è ancora in mano alla sinistra. Non so come la Rai stia in piedi, non essendo un’azienda a tutto tondo: i presidenti, gli amministratori delegati, i direttori generali vengono scelti dalla politica e non dal mercato. La Rai è un miracolo, un’altra azienda sarebbe fallita”.
Scontata la ridda di polemiche. Certamente da stigmatizzare le dure parole di Daniele Cerrato, vice segretario di Usigrai (Unione Sindacale Giornalisti Rai) che si rivolge, tramite la stessa segretaria dell’Unione, direttamente a Dell’Utri:
“Staremo a vedere, senatore Dell’Utri, se la sua ‘provocazione’, la sua battuta, è un sentimento personale o una linea di condotta della sua parte politica. Lo valuteremo non dalle agenzie delle prossime ore ma dai fatti dei prossimi giorni. Che l’idea vi fosse venuta, francamente, un po’ ce n’eravamo accorti. Occupare la Rai è sicuramente in cima ai pensieri di tutti quelli che hanno un malinteso senso dello Stato, del Servizio Pubblico radiotelevisivo e hanno solo presente la propria appartenenza a questo o quello schieramento. Se il senatore Dell’Utri si è fatto una domanda per poi potersi finalmente dare la risposta che ha da sempre dentro è giusto che sappia quanto noi giornalisti siamo preparati a resistere alle sue tentazioni. Quando dice, in particolare, che è un miracolo che la Rai sia sopravvissuta sinora però un po’ si contraddice. Senza la prossima occupazione, che di fatto annuncia ai microfoni di Klaus Davi, il Servizio Pubblico è stato in grado di vivere e raccontare il paese con pluralismo, dando spazio a tutte le voci del dibattito politico. Quella Rai che lui immagina, occupata e assoggettata, sarebbe in grado di fare altrettanto? E, ancora, non finirebbe, dopo quella che chiama ‘occupazione’, con l’essere identica a quel Servizio Pubblico immaginario che lui denuncia, vicino ad una sola parte politica?”
Replica anche da parte di Roberto Rao, capogruppo dell’Udc in Commissione di Vigilanza Rai, che alle agenzie di stampa dichiara:
“L’onorevole Dell’Utri va apprezzato, ma solo per la sua sincerità: è la seconda volta che si fa intervistare da Klaus Davi e persevera nel rilasciare dichiarazioni sconcertanti. Mi soffermerò solo su quelle relative alla Rai che manifestano l’intenzione del Pdl di occupare l’azienda. Siamo convinti che il CDA della Rai saprà rispondere a questo tentativo con nomine autorevoli e garanti di pluralismo informativo e culturale, attraverso la valorizzazione delle grandi professionalità interne, considerata la grave crisi economica che attraversa l’azienda”.
La certezza, unica e bipartisan, a questo punto sta nell’evidente urgenza di una risoluzione positiva delle Nomine Rai. Intorno alla Tv di Stato comincia ad esserci troppo bailamme.