Home Notizie Beppe Convertini a Blogo: “C’è tempo per… tornare in tv, e io ho saputo aspettare”

Beppe Convertini a Blogo: “C’è tempo per… tornare in tv, e io ho saputo aspettare”

L’intervista di Blogo al conduttore – insieme ad Anna Falchi – di C’è tempo per, nuovo programma di Rai1

pubblicato 25 Giugno 2020 aggiornato 30 Agosto 2020 00:23

C’è tempo per è un inno alla generazione del terzo tempo. Racconteremo le storie delle nonne e dei nonni che sono portatori sani di amore e affetto nei confronti di figli e nipoti, ma sono anche bagaglio di grandi valori, esperienze. E sono la parte solida economicamente sulla quale gran parte delle famiglie poggiava, anche prima del covid. Sono un patrimonio dell’umanità“. Così Beppe Convertini presenta a Blogo il nuovo programma (“è dedicato a mia madre, una donna eccezionale, che è stata madre e padre in contemporanea“) di Rai1 che condurrà con Anna Falchi a partire da lunedì prossimo, alle ore 10.

Che tipo di nonni racconterete?

Nel terzo tempo della vita c’è tempo per tutto, per laurearsi, per iniziare un nuovo lavoro, per innamorarsi, per ballare, per fare sport, per viaggiare, per occuparsi del sociale. Molti pensionati lo hanno fatto, per esempio, durante il lockdown, spendendosi – rischiando – in favore di Protezione Civile e Croce Rossa. Racconteremo che alla fine della vita lavorativa ci può essere un futuro, dei sogni, ci si può reinventare. Storie di persone comuni: l’inventore 85enne, il bagnino 80enne, l’influencer 90enne, che ha imparato a usare i social grazie ai nipoti…

Con Anna Falchi vi dividerete la conduzione o sarà di coppia?

Sarà una conduzione di coppia, con storie di persone note o non da raccontare in studio e con una squadra di inviati in giro per l’Italia. Con Anna ci conoscevamo da tempo, ma non ci frequentavamo. È una forza della natura: è bella, simpatica, divertente. Spero di passare delle belle ore con lei. Andiamo molto d’accordo, mi piace molto.

In tv sempre più programmi, soprattutto d’estate, raccontano gli anziani. È il caso, per esempio, di Io e te di Pierluigi Diaco su Rai1. Come mai, secondo te?

Abbiamo superato il lockdown, una fase in cui una parte importante del terzo tempo della vita è venuto a mancare, drammaticamente. Abbiamo perso un’intera generazione. Sono stati i più colpiti, anche se dovrebbero essere i più protetti, così come i bambini. Non credo ci siano motivi particolari, se non quello di celebrare le nostre nonne e i nostri nonni.

Maurizio Costanzo dice da tempo che la tv dovrebbe rivolgersi solo agli anziani, perché i giovani non la guardano più…

Costanzo è un grande maestro di vita e di tv, forse il più grande. Lui sa bene qual è il pubblico che segue la tv, ma sinceramente c’è una grande varietà di offerta su Rai1 e sulla Rai in generale. Il pubblico è variegato, l’offerta è ampia. Basti pensare alla fiction, a programmi come Tale e quale show, Ballando con le stelle e alla stessa Linea Verde.

A proposito di Linea Verde, i numeri, ossia i dati Auditel, sono dalla vostra parte, tua, di Ingrid Muccitelli e di Peppone. Rappresentano una risposta concreta alle perplessità che qualcuno sollevò quando fu annunciato il tuo arrivo a Linea Verde?

Sono molto contento di Linea Verde, che si concluderà domenica prossima in Puglia. Sono felice della squadra, Ingrid e Peppone sono stati straordinari. Ringrazio il pubblico per averci seguito con un affetto incredibile. Sono contento dei risultati straordinari. Che sia piaciuto al pubblico… questo, per me, conta. E spero che anche chi aveva qualche dubbio si sia ricreduto.

Squadra confermata anche nella prossima stagione, come abbiamo scritto qualche giorno fa.

Non abbiamo ancora una conferma ufficiale, i palinsesti sono ancora in divenire. Certo, non nascondo che sarei ben felice di poter continuare a lavorare con un gruppo così. Abbiamo appena vinto il Premio Moige, questo indica che è un buon prodotto per la famiglia. Ne sono felice e onorato.

Torniamo a C’è tempo per. Capitolo ascolti: il direttore di Rai1 Stefano Coletta quali aspettative ha?

Non abbiamo parlato di questo, sinceramente. Lavoriamo perché al pubblico possa piacere. È un programma fatto di sentimenti, di emozioni, ma ma dobbiamo rispettare le misure anti covid e stare a distanza. Non ci sarà la possibilità di un contatto fisico tra me e Anna. Io, uomo del Sud, sono molto fisico e affettuoso…

Il tuo futuro, oltre Linea Verde, qual è?

Non so cosa accadrà nella nuova stagione, non saprei. Ribadisco: spero di rifare Linea Verde. E intanto da ieri su Rai Play è disponibile la tredicesima edizione del Fetival Tulipani di seta nera che ho condotto con Pino Insegno, Diego Righini e Paola Tassone.

Lo scorso anno sei rientrato in Rai da protagonista. Come mai questo ritorno dopo un periodo in cui sei stato ai margini?

Ho sempre dato importanza alle piccole cose della vita, ho valorizzato tutto quello che ho fatto. Ho cercato di vivere le esperienze di vita con la stessa intensità. Nella vita ci sono fasi e fasi, a tutti è accaduto. Soprattutto chi fa questo mestiere, lo sa: ci sono periodi in cui lavori tanto, altri in cui aspetti la telefonata che non arriva. Lo si mette in conto, è fondamentale saper aspettare e intanto prepararsi.