Cavalli di Battaglia | Puntata 21 gennaio 2017

Inizio trasmissione. Nell’anteprima del programma, Gigi Proietti ripropone velocemente lo sketch della telefonata. Vediamo anche tutti gli ospiti della serata.

Inizio programma. Dopo aver cantato la canzone d’apertura (“Una risata aiuta a vivere”), Gigi Proietti apre il baule.

Gigi Proietti parla dell’acqua “miracolosa” di Montecatini: “Ad un certo punto, uno dei due uomini fece ‘Plof”… L’altro disse: ‘Beato lei’. E lui rispose: ‘Beato un cazzo, mi è caduto l’orologio'”. Una signora del pubblico ha una risata fuori dal normale.

Gigi Proietti accoglie la richiesta di un signore del pubblico e regala un veloce sketch di Pietro Ammicca.

Renzo Arbore raggiunge Gigi Proietti. Si canta Ma la notte no. Arbore parla di un cavallo di battaglia segreto con Proietti e si traveste da giudice.

Proietti, nel ruolo di “imputato serio”, alle domande di Arbore, risponde cantando Come pioveva. Poco dopo, ricominciano le note di Ma la notte no.

Con il sottofondo di Quark, tra il pubblico appare Neri Marcorè nei panni di Alberto Angela: “Quanto incide un torcicollo sull’umore di una giraffa?”.

Alberto Angela davanti ai “resti mummificati” di Gigi Proietti: “Si è spento serenamente”. Proietti si tocca i cosiddetti.

Gigi Proietti nei panni del vecchietto che racconta le favole: “C’era una volta un pezzo di legno… Un pezzo di legno? Ma che cazzo di favola è?”.

Proietti continua la favola: “C’era una principessa sul pisello ma al pisello dava fastidio. E’ la prima principessa che ho sentito che dava fastidio ad un pisello…”.

Marco Marzocca, nei panni di Michelino, inizia ad assillare Proietti di domande. Poco dopo, Michelino strofina la lampada di Aladino. Proietti canta Un amico come me.

Gigi Proietti racconta la barzelletta di Cenerentola, della fatina, dei tre desideri e del gatto castrato.

Bianca Guaccero, inizialmente nei panni della strega cattiva, canta Che mele!. Proietti e la Guaccero hanno lavorato in Mai storie d’amore in cucina e salutano Stefania Sandrelli.

Ariel raggiunge Proietti con le due mascotte che, inevitabilmente, lasciano qualche ricordino sul palco. Proietti spiega perché si dice “Merda” prima di uno spettacolo.

Proietti presenta Enrico Brignano, suo ex allievo. Poco dopo, Brignano inizia il suo monologo sulle banche.

Brignano: “‘Lei lo sa che a Tokyo è caduta la borsa?’. ‘Peccato, tutto il sushi per terra!'”.

Brignano nei panni del direttore di banca, con accento siciliano: “Caro Brignano, faccia il bravo, non intacchi il suo capitale, sappiamo dove abita…”.

Brignano ringrazia Proietti per i suoi 30 anni di carriera.

Ritorna Renzo Arbore sul palco con Gigi Proietti. Si parla dei vecchi night club. Proietti e Arbore cantano Guarda che luna e La più bella del mondo.

Le canzoni continuano: Permettete signorina, Frida e Nun è peccato.

Partono le canzoni goliardiche che si facevano a mezzanotte: Iolanda e Ai romani piaceva la biga. Poco dopo, Renzo Arbore si esibisce con Il clarinetto.

Arbore: “E’ venuta meglio che a Sanremo”. Standing ovation per Arbore.

Proietti si esibisce con il suo classico Non me rompe er ca’, parodia di Ne me quitte pas.

Ritorna Neri Marcorè sul palco. Proietti gli chiede le imitazioni di Dino Zoff e di Bruno Pizzul.

Marcorè chiede a Proietti di esibirsi con il brano Sometimes I’m happy (Sometimes I’m blue). Marcorè: “Sarai il protagonista indiscusso della canzone”. Il coro, però, gli ruba la scena: “Li mortacci tua”.

Gigi Proietti apre il baule e propone lo sketch dell’addetto culturale.

L’addetto culturale presenta il poeta Narciso Vanesi. La poesia si intitola Il lonfo. La signora di prima continua a ridere in modo imbarazzante. Proietti: “Una persona così la scritturerei”.

Gigi Proietti nei panni del professore di lettere pugliese che recita D’Annunzio.

Gigi Proietti canta Fly me to the moon.

Nell’orchestra, Gigi Proietti nota Max Tortora al pianoforte. Tortora ricorda Lucio Dalla, imitando un suo grammelot.

Max Tortora sale sul palco. Il primo cavallo di battaglia che propone è l’imitazione di Adriano Celentano nei panni di Rugantino. Proietti imita Paolo Stoppa nei panni di Mastro Titta.

Max Tortora imita anche Alberto Sordi e canta Nonnetta.

Un monologo di Gigi Proietti con citazioni sulla vita porta a Barcarolo romano.

Ritorna Bianca Guaccero che si esibisce come ballerina.

Greg si esibisce alla chitarra, Lillo ruba la scena alla ballerina.

Lillo e Greg, con Gigi Proietti, ripropongono lo sketch delle esagerazioni tra amici.

Greg rimane solo sul palco e canta la canzone Il suo nome è Lillo: “Quanto pulsa Lillo!”. Lillo ritorna sul palco arrabbiato.

Greg continua la canzone alla presenza di Lillo: “Lillo è basso e grasso! Lillo è infame!”.

Esibizione di Carlotta Proietti. Poco dopo, Proietti dedica una canzone abruzzese ai popoli colpiti dal terremoto.

Sketch con Marco Marzocca, nei panni di Ariel, e Stefano Sarcinelli.

Bianca Guaccero ritorna sul palco e canta Era de maggio.

Gigi Proietti ripropone lo sketch del suggeritore.

Gigi Proietti canta Serenata sincera.

“E’ adesso varietà!” con Magnate ‘o limone.

Gigi Proietti nello sketch nel quale interpreta Fulgenzio Lapide, a capo di un’impresa di pompe funebri.

Fulgenzio fa scappare i fidanzati della figlia a causa del suo lavoro.

Il fidanzato della figlia fa di cognome Cipresso e fa il guardiano di un cimitero. Proietti: “Mia figlia ha pensato a tutto!”.

La seconda puntata di Cavalli di Battaglia termina qui.