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Cavalli di battaglia, la tv ‘inquina’ il teatro del maestro Proietti (che morde il freno con gli ospiti)

Proietti si conferma un maestro generoso misurandosi anche col ruolo, estraneo,  del conduttore per uno show che tenta il miracolo di fondere, organicamente, tv e teatro.

pubblicato 14 Gennaio 2017 aggiornato 9 Novembre 2020 15:48

Partiamo da un presupposto: Gigi Proietti è un maestro. A 76 anni, con una carriera ultra 50ennale, può permettersi di tutto sul palco, anche di riproporre al pubblico sketch e personaggi amati già in A me gli occhi please edizione ’75. Certo, sono meno energici e vibranti, ma quel che allora si esprimeva anche con l’atleticità, ora è tutto concentrato nell’espressione e nei tempi, con una perfezione distillata in ogni gesto.

Premesso questo, Cavalli di battaglia si presenta come una regalo di Proietti al suo pubblico, quello presente in teatro e quello che lo segue da casa. Proprio il pubblico resta la sua spalla migliore e il suo partner più affidabile. È con ‘lui’ che gioca soprattutto nella prima parte dello show, quella in cui è davvero protagonista. L’affarologo Pietro Ammicca, Tato e la saùna, le sue canzoni, le gag come la telefonata (anche se abbreviata ed edulcorata) o la Signora delle Camelie (epigone della Francesca da Rimini di Petito) sono il cuore di questo show, squisitamente teatrale anche se in un’accattivante cornice televisiva, che si avvale di uno scenografia da ‘realtà aumentata’ che mi ricorda quella di Dance Dance Dance.

Oltre alla scena, pensata per le telecamere, di televisivo non c’è più nulla: non il linguaggio, non la regia, non i ritmi. Ma non è un male in ‘assoluto’. Anzi. Considerata la struttura narrativa e il protagonista, sarebbe meglio che questo Cavalli di battaglia non avesse neanche uno spunto tv. Infatti la parte davvero televisiva, quella degli ospiti, appare come un corpo estraneo nello schema del programma, nonostante il generoso e professionale tentativo di Proietti di integrare i vari personaggi nel suo racconto e di integrarsi nei loro interventi. Tenta di fare il presentatore, lo dichiara anche, chiede pure scusa per i suoi tentativi, ma si vede che non è a proprio agio. E il programma ne risente. E’ come mettere Varenne a tirare il calessino.

Far fare la spalla a Proietti mi sa di cattiveria: vederlo accanto a Siani (che si limita a fare una breve collection di battute) o a un Caccamo che cade sulla sedia trasferisce un fastidioso senso di inappropriatezza. Non in lui, ça va sans dire, ma nell’averlo costretto a interpretare un ruolo che non gli appartiene e non gli può appartenere.  E infatti si vede che Proietti morde il freno con gli ospiti, siano essi Claudio Baglioni o Corrado Guzzanti. Non a caso per il ‘miracoloso’ ritorno di Guzzanti, Proietti convoca Serena Dandini, riservando per sé un posto in platea. E per questa apparizione di Guzzanti su Rai 1 con Quelo, Robertetti e Lorenzo non ringrazierò mai abbastanza il maestro.

Nulla è lasciato al caso nella costruzione degli interventi degli ospiti, però: ogni duetto è pensato e costruito, laddove possibile, su elementi in comune tra l’artista di turno e il maestro. Baglioni e Proietti cantano Me so’ magnato er fegato, Piovani accompagna Proietti in Numa Pompilio tratto da I 7 re di Roma, la Gerini regala una Tosca in omaggio a Monica Vitti, Laganà ricorda i tempi del Laboratorio, mentre la sfida canora tra Roma e Milano con Teocoli si declina in versioni ‘atipiche’ di grandi successi delle rispettive scuole. In altri casi ci si riesce meno, come quel ‘O surdato ‘nnammurato con Siani o l’intervento di Cicchella, del tutto sciolto dal resto, ma accompagnato dalla stima del maestro per il giovane attore.

Il vantaggio di queste ospitate è che sono state sostanzialmente brevi, ma restano estranee allo spettacolo. E si sente. Il peccato originale sta nell’aver voluto fare di uno spettacolo teatrale un ‘canovaccio’ per l’inserimento di tanti ospiti, utili a diluire uno show in 9 ore di programma televisivo da distribuire in tre diverse serate. Siamo prossimi alla moltiplicazione dei pani e dei pesci e si chiedono a Proietti e ai suoi autori dei veri e propri miracoli.

Certo, Proietti è uno dei pochi a cui possono riuscire, ma qui si chiede davvero tanto. Cavalli di battaglia resta uno show per chi ama il protagonista, per chi sarebbe andato volentieri a vederlo a teatro; anzi, a diluire troppo con corpi estranei si rischia di allontanare anche i più motivati. Ma che lui sia un maestro di opera fina non si discute e che il programma regali echi di antica classe neanche. Difficile, però, trovare il giusto equilibrio tra teatro e tv, soprattutto se hai un mattatore, un capocomico che domina la scena e che è abituato a fare gli onori di casa al suo pubblico, non agli ospiti. Non è il suo ruolo. Imporglielo sa di ‘scortesia’. Ed è forse il difetto maggiore di questo progetto, che vuole un Proietti ‘uno e trino’ ma diluito a far da guida in questo viaggio nel passato, tra i cavalli di battaglia di una carriera cinquantennale (zeppa di personaggi ancora freschissimi) e quelli di tanti diversi artisti.

Vedremo come si procederà. Intanto, maestro chapeau.

Cavalli di battaglia | Diretta prima puntata | 14 gennaio 2017

  • 20.04

    Si parte subito dopo il Tg1. E a me il logo col cavallo sorridente mi fa subito Febbre da Cavallo….

  • 20.33

    Un servizio, e non una ospitata in studio, per lanciare lo show di Proietti al Tg1.

  • 20.37

    Anteprima con primo sketch di Proietti che canta “Una risata t’aiuta a vivere, nun se po’ sempre baccaglia’”.

  • 20.42

    Uno dei cavalli di battaglia di Proietti sono le sue canzoni ‘maccheroniche’. E si apre proprio così.

  • 20.43

    Bello il palco: non mancano i gradini à la Sanremo, mentre l’orchestra è dove deve stare, nel golfo mistico. E Proietti ricorda che questo show è nato un anno e mezzo fa per i suoi 50 anni di teatro.

  • 20.46

    Terzo intervento, si canta ancora. Questa volta col pubblico in teatro. “Io dico grazie, voi dite…”, “PREGO!”.

  • 20.48

    Gag per i bambini, prima che vadano a nanna: eh, ma non siamo più nel 1960, però.

  • 20.49

    Ecco la cassapanca coi cavalli di battaglia di Proietti: a portarla Ariel, alias Marco Marzocca. Mito.

  • 20.52

    Il primo cavallo di Proietti, Pietro Ammicca, l’affarologo. Non c’è niente da fare, Proietti è ‘mastro’ di opera fina.

  • 20.57

    La meraviglia di creare un codice, di insegnarlo al pubblico e di giocare con loro. In uno sketch.

  • 21.00

    Taglio. Arriva la Gerini, che canta Personalità.

  • 21.03

    Si parte subito col promo dello spettacolo teatrale di Claudia, così ci si toglie subito il pensiero. La Gerini mi sembra sinceramente emozionata. Tornerà.

  • 21.05

    “Mi rimetto il mio fumando… questo è un gerundio, praticamente”. E si passa dall’italiano a Dante, al ricordo di Gassman che recitava la Commedia: e c’è lo sketch del disco che salta.

  • 21.11

    Tocca ad Alessandro Siani. Collezione di battute. Tema iniziale, i bus e controllori a Napoli.

  • 21.16

    Siani canta ‘O Surdato ‘Nnammurato, mentre Proietti traduce.

  • 21.19

    Siani, breve e indolore.

  • 21.19

    Pubblicità. Ma prima un pizzico di backstage.

  • 21.23

    Si torna dalla pubblicità con un altro cavallo di battaglia di Proietti, Toto, l’antico romano. “Me so’ fatto ‘na saùna!”. Era già in A me gli occhi, please.

  • 21.27

    “Ci andiede, lo accompagnattimo”: l’antesignano dei social, praticamente.

  • 21.29

    Il teatro è un unico coro: “Ma non tu preoccupa’, ma lassa perde’, ma ti te lo fa fa’… Basta!”.

  • 21.34

    Proietti recita Strada Facendo come fosse una preghiera.

  • 21.36

    Ed entra Claudio Baglioni.

  • 21.38

    I due raccontano di una canzone scritta per Monica Vitti che però non la cantò mai, perché si ruppe un braccio. La cantò poi Proietti. E la cantano insieme adesso: Me So’ Magnato Er Fegato.

  • 21.44

    “Non c’entro niente” dice Gigi Proietti. Non ha torto. Il suo ruolo non è il padrone di casa, se non per il suo pubblico.

  • 21.47

    E uscito di scena Proietti, ecco il cavallo di Battaglia di Baglioni: Mille Giorni di Te e di Me.

  • 21.53

    Uhhh, arriva Quelo! Corrado Guzzanti su Rai 1 è da commozione. Pubblicità.

  • 21.56

    “Adesso comincia una serie… gli ospiti non finiscono mai”: pare quasi che Proietti subisca questo blocco tutto ospiti. E ha ragione: non è un presentatore, del resto, anche se ne recita il ruolo.

  • 21.57

    Costringere Proietti alla spalla è cattiveria secondo me.

  • 22.05

    Omaggio a Tosca con Claudia Gerini, nella versione che Proietti fece con Monica Vitti.

  • 22.12

    In platea Serena Dandini e Francesco Cicchella (che ha la benedizione di Proietti e si prepara per uno sketch).

  • 22.18

    Ed eccolo Quelo! Il guru è tornato. E con lui c’è ancora Serena Dandini.

  • 22.19

    “Quando noi moriamo intanto è condoglianze!”

  • 22.21

    “Dalla polvere veniamo e dalla polvere torneremo”. Ma che sei allergico? No? E allora che problema c’hai?”.

  • 22.23

    “Meglio un’unione civile che un’unione in cui la gente sputa per tera e si mette ‘e mani nel naso!”.

  • 22.24

    Vera emozione per la Dandini e anche per noi. “Non so come sei riuscito a farlo venire qua” dice la Dandini a Proietti, ma davvero il maestro riesce a fargli fare tutto, anche Lorenzo. “A 50 anni… è ragazzo padre ormai” dice Guzzanti.

  • 22.27

    Brunello Robertetti!!! “Nasco poeta e vado avanti così”. “Ora dico una poesia…”. Adoro.

  • 22.35

    La telefonata di Gigi Proietti è davvero un evergreen.

  • 22.45

    Ma si arriva al momento Piovani, con Smile, main song de La Vita e Bella. Canta Carlotta Proietti, la figlia di Gigi.

  • 22.48

    Molto amici e molte esperienze insieme: hanno fatto, per esempio, I 7 Re di Roma, in cui Gigi faceva 13 personaggi.

  • 22.49

    E proprio da I 7 Re di Roma Gigi canta il suo Numa Pompilio, accompagnato da Piovani al piano.

  • 22.57

    Smessi i panni di Caccamo, Teo Teocoli torna in sé. Momento sfida musicale tra Roma e Milano, da O mia bela madunina a Come è bello far l’amore quanno è sera.

  • 23.00

    Si cambiano le parole: Quanto sei bella MESTRE quando è sera, la versione spagnola di Roma non fa’ la stupida stasera, ma Chitarra Padana è bellissima, diciamocelo.

  • 23.05

    Stefano Sarcinelli e Ariel. La mancanza di Gigi Proietti si sente subito.

  • 23.12

    Torna Proietti e canta Ain’t That A Kick In The Head.

  • 23.13

    E quando pensi che per stasera può bastare, realizzi che manca ancora un’ora.

  • 23.14

    Si cambia tono parlando di Roberto Lerici, poeta e amico, che scrisse con lui A me gli occhi please e che ricorda con la poesia Questo Amore. “… Quest’amore usato, digerito,
    buttato in pasto al popolo ignorante,
    come fosse una cosa interessante…”: se non fosse del 1978 sembrerebbe ispirata a Instagram.

  • 23.19

    In platea uno dei suoi allievi del Laboratorio, Rodolfo Laganà. Un modo per ricordare anche quell’esperienza.

  • 23.21

    Il suo cavallo di battaglia è un ricordo dei suoi tempi della scuola. Un classico era il tema. Ovvero, come riempire colonne senza dire nulla. Un tempo si faceva. Oggi neanche quello.

  • 23.24

    Francesco Cicchella entra in scena con la parodia di Massimo Ranieri che mentre canta fa crossfit, praticamente.

  • 23.30

    Ringraziamenti reciproci tra Proietti che benedice Cicchella.

  • 23.30

    Si ricorda l’avanspettacolo e i tempi difficili della gavetta.

  • 23.24

    Ecco, adesso si inizia a sgranare tutto quello che di buono si era fatto. Spazio alla macchietta napoletana. Ma non con Proietti, per ricostruire la scaletta dell’avanspattacolo.

  • 23.36

    Ed eccolo il pezzo con la signora delle Camelie, con Gigi Proietti. Una versione rivista e corretta di Francesca da Rimini, praticamente.

  • 23.46

    Tutti su palco per i saluti. Ah, non finisce alle 00.20. Già tutto acquista un altro sapore. In conclusione tutti a ringraziare il pubblico, cast e ospiti.

  • 23.49

    E c’è anche chi ne approfitta per ballare…

  • 23.50

    Ah ecco, c’è il trucco share; quello che vi siete persi di Cavalli di Battaglia. Highlights? Lo scopriamo dopo la pubblicità.

  • 23.53

    Sono gli highlights.

Cavalli di Battaglia | 14 gennaio 2017 | Anticipazioni prima puntata

cavalli-di-battaglia_logo.jpg

Gigi Proietti torna a far teatro (e spettacolo) su Rai 1 e lo fa con una versione tv del suo show, Cavalli di Battaglia, in onda per tre sabato nel prime time dell’Ammiraglia Rai. Si parte alle 20.35, per catturare il pubblico di C’è Posta per Te prima che si concentri sulle storie di Maria De Filippi, e si cerca di tenere il pubblico bloccato su Rai 1 fino alle 00.20.

Il programma trae spunto dall’omonimo spettacolo teatrale con cui Proietti ha festeggiato i suoi 50 anni di carriera – e con cui strizza l’occhio a un suo caposaldo come A me gli occhi please – e lo mescola con un ricco parterre di ospiti, ciascuno dei quali impegnato in un ‘duetto’ col padrone di casa e in un proprio ‘cavallo di battaglia’. Si cerca, quindi, di andare sul sicuro con un mattatore come Proietti, ma reggere quasi 4 ore di spettacolo tv non è facile per nessuno. Vediamo però gli ospiti della prima puntata.

Cavalli di Battaglia | Ospiti prima puntata

Sul palco del Teatro Verdi di Montecatini Terme, dove è stato realizzato lo show, si alterneranno Claudio Baglioni, Alessandro Siani, Corrado Guzzanti, Claudia Gerini, Teo Teocoli, Marco Marzocca e il premio Oscar Nicola Piovani.

Ad accompagnare Proietti la Compagnia Teatrale di “Cavalli di Battaglia”, un corpo di ballo di 10 elementi e un’orchestra di 40 elementi.

Cavalli di Battaglia | Il format

Cavalli di Battaglia è un programma di e con Gigi Proietti realizzato in collaborazione con la “Tre Tredici Trentatre Srl”, scritto con Federico Andreotti, Matteo Catalano, Stefano Disegni, Stefano Sarcinelli e Loredana Scaramella. Le scene sono di Marco Calzavara, le luci di Fabio Brera, la regia teatrale è di Gigi Proietti, la regia televisiva è di Gian Marco Mori.

Cavalli di Battaglia | Come seguirlo in tv e in live streaming

Cavalli di Battaglia va in onda per tre sabato consecutivi – 14, 21 e 28 gennaio – su Rai 1 e su Rai 1 HD (DTT, 501). Il programma si può vedere in live streaming sul sito RaiPlay.

Cavalli di Battaglia | Second Screen

Per commentare live la prima puntata di Cavalli di Battaglia vi consigliamo, ovviamente, il nostro liveblogging, su TvBlog dalle 20.35. Non ci sono grandi supporti ‘social’ a sostegno del programma: per FB ci si ‘appoggia’ sulla pagina ufficiale di Rai1, così come su Twitter. L’hashtag è #cavallidibattaglia.