Catturandi – Nel nome del padre | Ultima puntata | Diretta | Riassunto e foto

Il colonnello della Guardia di finanza comunica a Palma che ha le informazioni economiche su Vergani che gli servivano.

Ma quando arriva da lui, la poliziotta ha una brutta sorpresa: il questore è lì per fermerla e dire al colonnello che Palma è sospesa.

Mentre Vergani è a vedere l’opera con sua figlia, Palma continua le sue indagini personali per mettere ordine tra le idee.

Fino a quando arriva Valerio e le chiede di poter entrare. E le racconta tutta la verità su Daniela.

Vergani deve lasciare sua figlia a teatro, insieme a Vetrano, perché lui deve andare ad occuparsi del trasferimento dal carcere di Nicosia, il commercialista di Sciacca.

L’ex collega del padre di Palma la chiama per dirle che Monaco sembra molto interessato alla sua indagine personale. Qualcosa non torna. Valerio decide di aiutare la ragazza.

Durante il trasferimento di Nicosia, gli uomini di Vergani fanno una carneficina, sequestrando il carcerato.

Sul posto, dopo la strage, arriva Valerio.

Valerio cerca di indagare da parte per Palma con Monaco, relativamente ai conti di Vergani. E scopre che da 21 anni l’uomo va un versamento mensile a una contessa molto ricca che vive sul lago di Como. Palma decide di vederci chiaro.

Intanto Vergani ha portato Nicosia a casa della sorella dove, quando si risveglia dall’anestetico, gli fa la sua proposta: tradire Sciacca in cambio di un’altra e nuova vita. Tito vuole tutto il tesoro del suo nemico.

Palma va a trovare la contessa che riceve i soldi di Vergani, ma la donna non vuole parlare di lui.

Palma però è convincente, e la donna racconta di quando lei e Tito erano una coppia e 21 anni prima hanno avuto un incidente, perché lui era ubriaco. La donna perde le gambe, lui viene arrestato e poi inizia a pagare. Palma deve capire perché non ci sono precedenti penali a carico di Vergani.

Tito tiene d’occhio Alina e Vetrano. Non è contento che i due si frequentino.

Palma va al commissariato di zona e trova il verbale di quell’incidente, scoprendo che sotto l’effetto dell’alcol Vergani dichiarò ai poliziotti di chiamarsi Michele Calia. La poliziotta capisce che è il figlio del boss tornato per vendicarsi.

Tornata a Palermo, Palma mette a conoscenza Valerio di ciò che ha scoperto, poi i due – d’accordo – vanno ad affrontare la disciplinare con Monaco, dove Palma si fa passare per pazza. Come previsto, Palma dice di voler lasciare la polizia. E lo ripete ai giornalisti.

Tito comunica ad Alina che Vetrano non sarà più il suo autista. La ragazza va su tutte le furie.

La contessa chiama Tito e gli racconta della visita di Palma.

Vergani perde le staffe e chiede all’avvocato Mazzamuto di trovare una soluzione. E quando scopre che Palma ha il verbale del suo incidente decide di agire.

Vetrano porta Alina nel luogo in cui Sciacca e i suoi uomini hanno ucciso i suoi genitori e le racconta tutto, anche della sua vendetta.

Palma si presenta in hotel da Tito e lo chiama ‘don Michele’. Lui la fa entrare.

La poliziotta decide di giocare a carte scoperte. Ma finge di voler stare dalla sua parte e di voler tradire la Catturandi in cambio di soldi.

Palma torna dallo psicologo e ricorda gli ultimi istanti di suo padre. Poi ha un attacco di panico e chiama Valerio dicendo di aver capito tutto.

Palma crede che suo padre, che faceva da autista al commissario Linares ucciso dalla mafia, possa essere stato un corrotto. Ma Valerio la invita a non arrivare a conclusioni affrettate.

Valerio e Palma arrivano a capire che Monaco è coinvolto e decidono di affrontarlo e ricattarlo: o parla, o la sua carriera è finita.

Monaco racconta che suo padre era responsabile della morte di Linares, ma che affermava di essere stato costretto. Scoperto da Monaco e dall’altro collega, aveva ammesso le sue colpe, dicendo poi di voler risolvere la cosa. E si era fatto uccidere durante una rapina.

Tito, tenendo sotto controllo il telefono della contessa, scopre che la donna chiama Palma per dirle che – come d’accordo – ha telefonato a Vergani. Quest’ultimo, quindi, capisce che Palma sta cercando di fregarlo, non vuole ricattarlo.

Vergani dice alla figlia che la loro permanenza a Palermo è finita, devono tornare a Milano. Lei non reagisce bene, ma il padre è irremovibile.

Palma arriva alla resa dei conti con Vergani, affiancata – a distanza – dai suoi uomini e da Valerio.

La sorella di Tito, però, dirige l’incontro e fa in modo che la squadra perda il contatto con lei.

Valerio è preoccupato per aver perso i contatti con Palma. Lei intanto è da sola all’appuntamento con Tito.

La sorella di Vergani guida Palma fino al suo capanno sulla spiaggia. Lì la poliziotta trova Tito ad attenderla, con una pistola.

Ma l’uomo non ha intenzione di ucciderla. Brucia il verbale che lo incastra e si prepara a tornare a Milano, per continuare la sua vita.

Tito fa sapere a Palma che è stata la sua famiglia ad ordinare l’uccisione del commissario Linares e suo padre ha collaborato sotto ricatto: se non avesse aiutato i mafiosi, avrebbero ucciso Palma bambina.

Tito se ne va, mentre Palma, ormai libera, chiama Valerio e si fa andare a prendere.

Vergani intanto è fuori di sè: Alina è sparita con tutte le valigie. L’uomo però sembra voler lasciare comunque Palermo, su consiglio dell’avvocato Mazzamuto che lo spedisce a Londra come da accordi. Alina, invece, è con Giovanni Vetrano.

Quando si sta per imbarcare, però, Vergani cambia idea e decide di tornare indietro per trovare sua figlia. La polizia è sulle loro tracce.

Tito arriva per primo al parco eolico dove si nasconde sua figlia con Vetrano e li trova a letto insieme. Uccido il ragazzo. Ma Palma arriva subito dopo e lo arresta.

Alina è sconvolta.

Palma racconta alla madre e alla sorella quello che ha scoperto sul padre.

Valerio informa Palma che la sorella di Vergani è riuscita a scappare, così come Nicosia. Lui, intanto, si è separato ed è pronto a iniziare una nuova vita con lei.

Ma Palma, prima, ha un’altra cosa da fare: andare a denunciare suo padre e far riaprire il caso dell’omicidio Linares.