Caterina La Grande su Sky Atlantic e Now Tv, una miniserie pomposa cui non basta Helen Mirren
Dal 1° novembre Caterina La Grande su Sky Atlantic e in streaming su Now Tv, anche subito disponibile ondemand.
La collaborazione tra Sky e HBO, proprio in questi giorni rinnovata per i prossimi anni, oltre a portare le serie tv d’autore del canale su Sky Atlantic, favorisce la realizzazione di produzioni internazionali di alto livello per lo più declinate in un’ottica da miniserie, forse una tipologia di racconto meno soggetta agli umori del pubblico e che favorisce l’ingaggio di star internazionali.
Dopo la meravigliosa Chernobyl, racconto esplicito e diretto di un evento catastrofico, Sky e HBO tornano ancora una volta in Russia ma nel 1700 per raccontare le vicende di Caterina La Grande, l’imperatrice più longeva della storia, salita al trono nel 1762 dopo aver ucciso e detronizzato il marito, imponendo la propria visione liberale e illuminata all’Impero Russo.
Si può chiedere l’età di un’imperatrice?
Helen Mirren è la straordinaria interprete dell’Imperatrice Caterina, capace di donare sagacia e profondità a una donna che ha plasmato un’epoca e un paese con la forza delle sue idee. Purtroppo però i nobili intenti per una serie maestosa, curata fin nei minimi dettagli, si infrangono sugli scogli dell’età.
Non è mai bello e forse elegante parlare dell’età di una donna, ma Caterina La Grande ha un grosso problema che salta subito agli occhi: Helen Mirren ha 74 anni e si ritrova a dover interpretare una donna di 33 anni almeno all’avvio della serie. La differenza di età si percepisce, dietro il volto di una donna matura si cela la freschezza di una giovane donna ambiziosa. Manca tutto quello spirito ribelle e giovanile che una donna più giovane avrebbe potuto dare al personaggio. Così come risultano improbabili alcuni dialoghi da trentenni con uno dei suoi tanti amori Grigory Potemkin, interpretato dal cinquantenne Jason Clarke, o i momenti in cui l’imperatrice parla di lui come di “quel bel giovanotto”.
Dispiace dirlo ma da HBO e Sky era lecito aspettarsi un’attenzione maggiore a questi dettagli, magari concentrandosi soprattutto sull’età adulta dell’imperatrice, raccontando l’avvio del suo regno attraverso dei flashback con l’uso di un’altra attrice. Guardare Caterina La Grande vuol dire sospendere ogni grado di consapevolezza, fingere che tutto sia possibile e pensare che sia il racconto di personaggi senza età.
Pur volendo sorvolare su questo aspetto, non di poco conto, Caterina La Grande risulta essere una buona confezione vuota, capace forse di appassionare gli amanti delle storie d’amore, dei racconti piccanti, ma di certo non rivolta al pubblico più vasto appassionato alla grande serialità contemporanea. Tornare in Russia non ha portato fortuna a HBO e Sky che ha preferito rinchiudersi nelle camere da letto dei palazzi imperiali piuttosto che raccontare la storia e la forza del cambiamento che Caterina ha imposto al regno.
Una miniserie che ha bisogno delle istruzioni
Sullo sfondo della guerra ai turchi, dei tentativi di espansione dell’impero, la miniserie preferisce concentrarsi sul desiderio d’amore di Caterina, una donna che non ha alcuna voglia di condividere il potere e per questo non accetta di sposare Grigory Orlov (Richard Roxburgh), l’amante che l’ha aiutata nella conquista del trono. Caterina decide tutto con la propria testa, non accetta i consigli del Ministro Panin (Rory Kinnear) che, però lavora dietro le quinte per mettere sul trono il principe Paolo (Joseph Quinn), figlio di Caterina e Pietro. Difficile però appassionarsi agli intrighi di palazzo, alla politica, alle lotte intestine, tra una lettera d’amore, una passeggiata e un incontro notturno tra innamorati. Senza leggere nulla, senza conoscere la storia di Caterina, forse lo spettatore potrebbe non comprendere a pieno la portata del cambiamento intrapreso dall’imperatrice.
«La storia di Caterina mi ha sempre affascinata – ha svelato Helen Mirren -, non solo per il mio legame con la Russia. Era una pioniera, ha portato un approccio molto innovativo e rigeneratore. Ha sicuramente saputo anticipare i tempi, è stato un personaggio davvero molto affascinante da interpretare». «Molte questioni che ha dovuto affrontare come leader continuano a essere decisamente attuali – commenta il regista Philip Martin -. Ad esempio, bilanciare il nazionalismo e l’espansione con il liberalismo e il cambiamento sociale, la tensione tra le vite personali e i ruoli pubblici dei nostri leader e le particolari pressioni sulle donne al potere».
Ma sono parole che poco riscontro trovano nella messa in scena.
Caterina La Grande in streaming
L’appuntamento con Caterina La Grande è su Sky Atlantic e in streaming su Now Tv dal 1 novembre, ma tutti gli episodi saranno contestualmente inseriti su Sky Box Sets on demand e in streaming.