Home Caterina Balivo Caterina Balivo a Sottovoce: “Non mi piacciono i conduttori annoiati. Sogno un programma di interviste”

Caterina Balivo a Sottovoce: “Non mi piacciono i conduttori annoiati. Sogno un programma di interviste”

Caterina Balivo ha ribadito a Marzullo il suo legame con i tutorial, ma nel futuro vorrebbe tornare al racconto

pubblicato 3 Febbraio 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 05:17

E’ stato strano, dopo tanti anni, rivedere Caterina Balivo con il logo di Rai1, la rete che le ha dato i natali e la grande popolarità televisiva. E’ accaduto grazie alla sua ospitata a Sottovoce, il programma della notte di Gigi Marzullo (oggi con un cartonato grigio come studio) che ha celebrato il grande successo editoriale dei libri di Detto Fatto.

La conduttrice ha decisamente riscattato l’immagine frivola e provocatoria che sta cavalcando ultimamente nel pomeriggio di Rai2. Dopo aver sedato le polemiche sulla fantomatica caduta “senza mutande” – a quanto pare aveva una culotte nera in vista e e aveva chiesto per questo di mettere il bollino, mentre poi Striscia ha gridato allo scandalo – Caterina ha dimostrato che le sue minigonne “sono indossate” da una bella testa.

Stavolta si è messa a nudo come persona, come non accadeva da tempo, e ha rifatto il punto sul suo presente, tanto come conduttrice che come donna:

“Detto Fatto è l’ultimo programma che sto conducendo su Rai2. Per ora è l’ultimo… Siamo arrivati alla quinta edizione che finirà il 28 maggio. Ha la stessa età di mio figlio, quando il Direttore Teodoli mi ha chiesto di rimettere mano al pomeriggio aveva pochi mesi. Siccome credevo in quella cosa me lo sono sudato tanto e devo ringraziare il Direttore che ci ha fatto sperimentare, senza chiuderci subito e tirarsi indietro. All’inizio questo programma era tutto nuovo, il pubblico doveva imparare il linguaggio dei tutorial. Adesso lo sanno tutti. Detto Fatto è molto più di servizio di tanti programmi che raccontano sempre le stesse cose con la stessa gente, annoiando anche. Poi mi ha fatto tornare alla fascia pomeridiana che mi piace molto”.

Marzullo l’ha subito dopo sfrugugliata sui suoi primi passi in tv:

“Ci sono rimasta malissimo ad essere arrivata terza a Miss Italia perché avevo paura di non cominciare a lavorare. Per fortuna ho fatto tanti provini e dopo due mesi ho cominciato con Scommettiamo che come valletta. Da lì ho cominciato a scrivere per giornali e sono diventata pubblicista, poi ho fatto sempre la valletta di Milly Carlucci a La casa dei sogni. Bisogna avere coraggio. Mia madre diceva sempre di fare a Napoli Convenscion, io dissi che volevo stare a Roma per fare carriera. E’ facile tornare a casa con mamma che ti fa tutto. Per questo dico sempre che senza tenacia non si sopravvive. I giovani devono sapere che i posti sono pochi, quando passa il treno buttatevi”.

A quanto pare, ad accompagnarla, è sempre stata una grande determinazione:

“Secondo me ci sono tante componenti per il successo, ma io volevo fare solo questo. Io volevo fare esclusivamente la conduttrice. La settimana scorsa, parlando con un’amica attrice, mi ha chiesto perché non volessi farla. Io ho imparato a fare questo e voglio fare solo questo, perché è già difficile fare una cosa discretamente. Bisogna capire quello che si vuole fare veramente. Se la bellezza ha influito nel mio caso? Probabilmente senza un bell’aspetto avrei fatto la giornalista in qualche emittente privata, ma col carattere sarei diventata direttrice dell’emittente, non mi sarei accontentata. L’aspetto estetico non conta se vuoi scrivere sulla carta stampata, conta se vuoi fare la giornalista o la conduttrice televisiva, non per questo devi essere per forza bella. Poi, se non sei bella, forse potresti avere più tempo per arrivare. Le persone non ti seguono solo se sei bella. Ci sono talmente tanti programmi, che uno in tv non vede solo una bella”.

Cosa vede la Balivo nel suo futuro professionale? A quanto pare un ritorno, in una veste più matura, alla tv dei sentimenti e del racconto:

“Vorrei fare delle belle interviste. Mi piacerebbe di nuovo raccontare l’io di ogni persona, nel caso delle persone comuni è meglio perché si raccontano di più. Mi piace la tv condotta da persone alle quali piace davvero questo lavoro. Non mi piace vedere persone annoiate che conducono. Io guardo tutto, il mezzo mi piace. Passo dai Rai1 e Canale5 a programmi su Sky, Rai Yo Yo. E il calcio soprattutto”.

Da tifosa (e) napoletana doc non avevamo dubbi.

Caterina Balivo