Catch-22 Giancarlo Giannini a Blogo: “Spero George Clooney diventi presidente degli Stati Uniti!”
In Catch-22 Giancarlo Giannini è Marcello, proprietario di una casa di tolleranza, che sta sempre dalla parte “giusta”
“Faccio una sorta di cameo che incarna però la chiave di lettura di tutta la miniserie” Giancarlo Giannini presenta così il suo Marcello, personaggio italiano presente in Catch-22 la miniserie prodotta, diretta e interpretata da George Clooney in partenza il 21 maggio su Sky Atlantic.
Il suo è un piccolo ruolo, infatti quando lo incontriamo all’anteprima romana della miniserie, come potete vedere nel video in apertura, abbiamo provato a chiedergli se sarà nella seconda o terza puntata ma non ha saputo darci un’indicazione precisa “non ho ancora visto tutta la serie” (in anteprima è stato mostrato il primo e l’ultimo episodio della miniserie insieme a un concentrato delle puntate dalla 2 alla 5, ndr.).
“Il romanzo è uno dei più belli mai scritti in America, il film, anzi una serie in sei episodi, penso sia molto bello perchè Clooney con le sue idee antimilitariste ci teneva moltissimo a realizzare questo progetto” ha raccontato Giannini che ha espresso tutta la sua ammirazione per Clooney “è molto in gamba, con me è stato gentilissimo. Anzi è talmente in gamba e con idee molto precise che spero diventerà Presidente degli Stati Uniti!“.
Una speranza che Giancarlo Giannini ha ribadito anche nel corso della conferenza stampa, ma Clooney ha schivato ogni riferimento politico sostenendo di “non voler entrare in politica per non voler cedere a compromessi per quelle che sono le sue idee“.
L’esperienza sul set per Giancarlo Giannini è stata breve ma intensa. Ha raccontato di essersi trovato benissimo con tutti gli attori “ragazzi giovani, bravi e preparati“, che avevano una sorta di timore reverenziale nei suoi confronti “ma non ha senso perchè il ruolo dell’attore è un gioco e io con loro ho giocato“.
In Catch-22 Giancarlo Giannini è Marcello, il proprietario di una casa di tolleranza a Roma dove vanno i soldati americani “ho una sorta di monologo che faccio a questi ragazzi, è un vecchio strano, curioso, intelligente, che come fanno gli italiani, passa da una parte all’altra. Ho rivissuto l’esperienza di Pasqualino sette bellezze, è stato facile. Marcello è uno che dice ‘ci sono i tedeschi, sto con i tedeschi, ci sono gli americani che siete voi e io sono amico vostro’. Siete voi che sbagliate. Il film quindi in fondo è anche molto contro l’America“.
Le domande sono state realizzate in collaborazione con Laura Molinari