Il Festival di Castrocaro ha origini lontane nel tempo. La prima edizione risale al 1957 e, tra gli artisti che si sono esibiti nei decenni a seguire, possiamo ricordare Eros Ramazzotti, Zucchero, Nek, Fiorella Mannoia e Laura Pausini. Li ricordiamo anche perché vengono ripetuti e citati in ogni edizione come un giustissimo vanto e un dato di fatto. Nessuno mette in dubbio l’importanza e la storia (in questo caso, appunto, risalente alla fine degli anni Cinquanta) di una manifestazione che continuerà a lungo. Ma, il problema -o i problemi- di Castrocaro, nel 2021, restano fondamentalmente gli stessi delle ultime edizioni.
Castrocaro, il problema della difficoltà di conoscere (e tifare per) i finalisti
In onda in prima serata su Rai 2, il Festival di Castrocaro 2021 ha presentato 8 finalisti pronti a sfidarsi in una gara con 2 cover e il loro inedito. Attraverso una somma di voti (giuria, Rai Radio 2, streaming su TimVision) è stato decretato Simo Veludo come vincitore. E avrà la possibilità di essere ammesso di diritto all’Audizione dal vivo del 72° Festival della Canzone Italiana nella sezione “Sanremo Giovani”.
Sicuramente, per lui, un’occasione e una possibilità importante. Ma gli 8 finalisti sono spesso “sconosciuti” al grande pubblico di Rai 2. Nei talent show che vediamo in tv, oggi, ogni personaggio ha la possibilità di essere sempre più scoperto dallo spettatore che segue il programma.
Prendiamo due esempi noti, X Factor e Amici. A X Factor ci sono i casting, Bootcamp, Home Visit e Live. Alle dirette, i cantanti hanno già un briciolo di identità, di personalità, emersa proprio nel corso di questi step. Ad Amici, tutto ciò è ancora più evidente. I ragazzi vivono insieme, vengono ripresi dalle telecamere, litigano, discutono, provano e restano sul piccolo schermo, giorno dopo giorno. Il pubblico impara a conoscerli, a farsi un’idea. Simpatia, antipatia, indifferenza. Ecco il primo vero tilt davanti al quale si trova il pubblico di Castrocaro, durante la finalissima. E’ come si si trovasse davanti ad una serata di “audizioni cover+ inedito + vincitore/finale” in appena tre ore di tempo. E non conosce chi ha davanti. Stasera, prima delle esibizioni, sono state mandate in onda alcune brevi clip di presentazione che, frasi ad effetto e camminate verso la telecamera a parte, raccontavano poco. La passione per il canto è scontata o non sarebbero lì. Ma per il resto? Pochissime informazioni o dati che permettano un qualsiasi (minimo) tifo.
Castrocaro 2021, alcuni volti noti al pubblico più giovane ma…
Altro elemento “stonante” (perdonatemi il gioco di parole) è che alcuni di questi giovani finalisti, sono anche parzialmente conosciuti al pubblico più sgamato e teen. Prendiamo ad esempio Federica Marinari che, nel suo passato, ha partecipato ad Amici e The Voice. Oppure Leo Meconi arrivato a un passo dai live show di X Factor. Dettagli che può sapere solo un appassionato di talent show e che li riconosce (senza che venga palesemente detto) alla finale di Castrocaro 2021. Su Rai 2. Ma quanti giovani, quanti di questi in grado di (ri)conoscere i loro volti, saranno il target dell’ultimo appuntamento (registrato) del Festival di Castrocaro 2021?
Castrocaro 2021, Paola Perego conduttrice (con Valeria Graci) e la giuria
La conduzione di Castrocaro 2021 quest’anno è stata affidata a Paola Perego, con la partecipazione di Valeria Graci. Pochi, purtroppo, gli interventi, nel corso della serata, soprattutto rispetto ai tempi comici dei quali è sicuramente dotata (e che son emersi anche in battute non preparate e in commenti divertiti durante la consegna dei premi, nel ruolo di “sinuosa showgirl in rosso”).
Paola Perego, al timone del programma, ha tenuto bene le redini dello show, giostrando i tempi senza lungaggini e coinvolgendo la giuria più volte, senza apparire ingessata ma, anzi, risultando coinvolta nelle varie fasi di votazione della serata. L’atmosfera leggera (per quanto fosse una gara) ha reso godibile questa finale, senza provocare noia o sbadiglio allo spettatore.
La Perego è apparsa sicura nel suo ruolo, a suo agio, connessa con i finalisti e i giurati senza cerimonie inutili ma con spontanea padronanza.
La giuria, composta da Noemi, Margherita Vicario, Ermal Meta e Boosta, è apparsa equilibrata, senza essere una sequenza di “Bravo/a” ed espressioni entusiaste. Certo, i toni sono sempre rimasti rispettosi e pacati, le critiche sempre super delicate, ma non sono mancate anche perplessità o confronti con i finalisti sul palco.
Tra l’altro, proprio il vincitore Simo Veludo, aveva diviso la critica per il titolo e il testo del suo inedito (“Mutande“) portando anche Ermal Meta a riscrivere parte del ritornello della canzone come suggerimento spassionato. E Simo Veludo, in un testa a testa e pareggio con la cantante Sintesi, ha avuto la meglio proprio grazie ai voti ottenuti dai giurati.