Caso Porta a Porta – Ballarò: si rompe l’equilibrio, Franceschini rifiuta l’invito per il 23
Il caso dello spostamento di Ballarò per permettere allo speciale di Porta a Porta, con Silvio Berlusconi in diretta, sulla consegna delle prime case (realizzate dalla Provincia autonoma di Trento con il contributo della Croce Rossa), hanno per la prima volta rotto la pax fra l’opposizione e la “terza camera” presieduta da Bruno Vespa. Tante
Il caso dello spostamento di Ballarò per permettere allo speciale di Porta a Porta, con Silvio Berlusconi in diretta, sulla consegna delle prime case (realizzate dalla Provincia autonoma di Trento con il contributo della Croce Rossa), hanno per la prima volta rotto la pax fra l’opposizione e la “terza camera” presieduta da Bruno Vespa. Tante volte in passato livorosi girotondini avevano urlato chiedendo il boicottaggio di Porta a Porta, ritenendo che la continua presenza di esponenti dell’opposizione fosse un enorme favore alla legittimazione del giornalismo “cucito addosso” del decano dell’informazione di RaiUno.
Tutti appelli caduti nel vuoto, ogni qualvolta il buon Bruno decide di aprire le sue porte ai maggiorenti del PD (ma anche della sinistra cosiddetta “radicale”) tutti allineati e coperti si presentano in scena per farsi torturare dal fuoco di fila delle domande spietate del conduttore e dei suoi ospiti fissi. Ovviamente sempre seguendo il criterio dell’alternanza, guai a mettere Silvio Berlusconi e Dario Franceschini (prima ancora Walter Veltroni) in confronto “diretto”.
La reazione del PD nei confronti dello spostamento di Ballarò era stata durissima, roba “da Ceausescu” questo il commento, e lo stesso presidente della commissione di vigilanza Sergio Zavoli ha chiesto di approfondire la vicenda Ballarò (se ne parlerà domani, con un tempismo perfetto). Il bailamme scatenato sarebbe stato naturalmente vanificato dalla presenza, già annunciata, di Franceschini nella puntata del 23 settembre di Porta a Porta, ma il segretario del PD ha rifiutato l’invito.
Per la prima volta, dunque, l’opposizione non fornisce legittimazione a Vespa.
Non vengo a Porta a Porta. Leggo ora alcune dichiarazioni di Vespa secondo le quali la mia presenza sarebbe da intendere come una sorta di par condicio per coprire l’incredibile scelta della Rai di stravolgere i palinsesti dell’azienda allo scopo di garantire al premier una vetrina strumentalizzando e spettacolarizzando il dramma dei terremotati d’Abruzzo. E’ un’operazione grave di cui non posso e non voglio rendermi complice in nessun modo. La logica della puntata di questa sera è di trasformare il dolore in spettacolo.
La reazione di Bruno Vespa non si fa attendere ed è da antologia.
Le motivazioni del rifiuto di Franceschini mi paiono pretestuose. Non le consento di definire una nostra trasmissione come una vetrina al servizio del presidente del Consiglio. Esigo lo stesso rispetto rivolto ad altre trasmissioni che dal pluralismo di Porta a Porta hanno tutto da imparare.
Vedremo quanto durerà questo boicottaggio, con malignità si potrebbe ipotizzare fino al termine delle noiose e sostanzialmente invisibili primarie del Pd?