Caso D’Eusanio, Franco Di Mare: “Ha insultato Max Tresoldi e non ha colto la gravità di ciò che ha detto”
Già in diretta il giornalista avevo preso le distanze da quando dichiarato in diretta dalla collega a commento della storia di Max Tresoldi, uscito dal coma dopo 10 anni
Franco Di Mare, interpellato dal quotidiano L’Avvenire, torna a parlare del clamoroso episodio avvenuto nella puntata de La vita in diretta di lunedì scorso; Alda D’Eusanio, ospite in studio, ha commentato con parole shock la storia di Max Tresoldi, l’uomo che nel 2001 si è risvegliato dopo dieci anni di stato vegetativo, in collegamento in diretta da casa sua. Di Mare ha spiegato che “la D’Eusanio era stata invitata come persona che aveva alle spalle una breve esperienza di coma, non come opinionista” ed ha ammesso che “se fossimo riusciti a mantenerla entro il suo ruolo, la sua presenza avrebbe avuto un senso…”. Poi ha proseguito la sua spiegazione:
Avevamo una persona viva, vivissima, che oltre a tutto aveva espresso tutta la sua felicità di essere al mondo, anche se disabile. E avevamo appena ascoltato la storia immensa di amore da parte di sua madre, che al risveglio di Max aveva sempre creduto, aiutata dalla famiglia e da una schiera di amici volontari. Eravamo tutti commossi da quanto avevamo appena sentito. Nel momento della pubblicità la D’Eusanio mi ha chiesto di poter dire qualcosa e io ho ripreso dandole la parola… (in verità, la pubblicità è stata trasmessa solo dopo le parole della ospite a cui Di Mare ha dato la parola, Ndr). Quando ha parlato per me è stato uno schiaffo in piena faccia.
Alla domanda se l’uscita pubblica della D’Eusanio possa essere ammessa in virtù del valore della libertà d’espressione, il compagno di viaggio di Paola Perego, ha risposto in modo altrettanto convincente:
Un conto è fare una discussione sulle idee, altro è avere di fronte un uomo felice, che certamente non va a giocare a calcio ma alle partite sì, e dirgli più o meno tu per me sei un mostro, la tua vita non è degna come la mia. Questo è insultare. A quel punto ho deciso in corsa, sotto mia responsabilità, di tagliare l’appello finale per la ricerca sul cancro e invece dare a Ezia Tresoldi dieci secondi di replica. Era il minimo (in realtà, vedendo la trasmissione la sensazione è che sia stata la signora ad imporsi e a ‘prendersi’ con giusta rabbia lo spazio necessario per rispondere alle incredibili parole della D’Eusanio, Ndr).
Sulla D’Eusanio si è limitato a notare che “non ha colto nemmeno la gravità di ciò che ha fatto”. Infine ha ammesso che “che in studio mancava un neurologo, qualcuno che spiegasse l’aspetto scientifico” delle storie raccontate forse con troppa leggerezza.